L'ARMENIA E IL SUO GENOCIDIO |
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I GIOVANI TURCHI
Una nuova speranza nasce quando prende sempre più forza, negli anni 1905-1906, subito dopo la rivoluzione antizarista del 1905, il movimento dei Giovani Turchi, rappresentati dal partito "Ittihad ve Terakki" (Unione e Progresso), formato da ufficiali dell'esercito, intellettuali e piccoli funzionari, caratterizzati da un acceso nazionalismo turco e dall'ideologia borghese. Il partito armeno Dashnaktsutiun riuscì inizialmente a elaborare un programma comune con loro. L'azione dei Giovani Turchi si fece sentire soprattutto quando essi si resero conto che Inghilterra e Russia volevano spartirsi la Macedonia, appartenente all'impero ottomano e allora molto in fermento. Furono proprio loro che appoggiarono l'insurrezione macedone contro il sultanato, per evitare che la Macedonia finisse in mano straniera. Nel 1908 i Giovani Turchi costrinsero il sultano a ristabilire la costituzione del 1876. Essi sembravano intenzionati ad abbattere il sistema imperiale per poi creare una federazione di tutti i popoli precedentemente inclusi nell'Impero. Ovviamente le concezioni del nazionalismo turco e di una federazione ottomana erano tra loro decisamente antitetiche e questo influenzerà negativamente gli sviluppi della rivoluzione dei Giovani Turchi; porterà nuovamente a considerare l'elemento armeno come un pericolo interno da combattere ed annientare. I Giovani Turchi, col loro "ottomanismo", volevano un impero unico e indivisibile, con un'unica lingua, al punto che non si poteva essere eletti in parlamento se non si parlava turco. Nell'aprile del 1909 a Costantinopoli si verificò un tentativo controrivoluzionario che mirava a emarginare i Giovani Turchi e a ripristinare l'autocrazia del sultanato. Ma il tentativo fallì e i Giovani Turchi ne approfittarono per instaurare la dittatura militare. Fu legalizzato il divieto di sciopero, il partito socialista e i sindacati furono vietati, ai contadini non vennero dati diritti di alcun genere. In un congresso segreto dei Giovani Turchi, tenutosi a Salonicco nel 1911, fu deciso di sopprimere totalmente gli armeni residenti in Turchia. Infatti, subito dopo che i Giovani Turchi eliminarono i controrivoluzionari, in Cilicia (città di Adana) 30.000 armeni vengono uccisi da turchi e curdi. L'alleanza tra i due partiti (Unione e Progresso e Dashnaktsutiun) ebbe termine proprio nel 1911. Tutto ciò fu conseguenza dell'ideologia che aveva ormai impregnato l'intero partito, formata da un intreccio di panturchismo e turanismo (1). In sostanza si voleva una ricostruzione dell'impero ottomano attraverso l'affermazione del primato della componente etnica turca (quindi non uguaglianza dei diritti tra le etnie dell'impero), la turchizzazione delle minoranze (imposizione della lingua e della cultura turca), unificazione di tutti i popoli turchi (inclusi gli azeri, i tatari, i popoli dell'Asia centrale, insomma dal mar Egeo ai confini della Cina). Gli armeni, situati a mo' di cuneo fra i turchi dell'Anatolia e quelli del Caucaso, costituivano un' isola non-turca in mezzo al grande mare delle popolazioni turche. L'unione tra indipendenza nazionale e purezza razziale furono la premessa per la conquista dell'allora provincia russa dell'Azerbaigian. Tra essa e la Turchia vi erano però proprio in mezzo le terre armene. Questa nuova campagna di conquista fornisce ai Giovani Turchi la giustificazione per l'eliminazione del "pericolo armeno". In questa situazione fu facile agli italiani, nel 1911, occupare la Libia (Tripolitania e Cirenaica), il più lontano avamposto turco in Africa. Nel 1912 il Montenegro, la Bulgaria, la Serbia e la Grecia dichiararono guerra alla Turchia. Si concludeva la perdita dei territori europei ancora in mano turca (Macedonia, Albania, isole greche): l'impero si stava sempre più sgretolando. Inghilterra, Francia e Russia pretesero la tutela degli armeni, una serie di riforme e l'invio di un ispettore europeo per controllarne l'attuazione. Nel novembre 1914 i turchi occupano l'Azerbaigian, ma vengono sconfitti quasi subito dopo dai russi. Nota (1) Il Turanismo è l'ideologia che si basa sulla convinzione che quando tutti i popoli di lingua turca saranno uniti in una stessa entità nazionale estesa dall'Asia Centrale al Mediterraneo, ritornerà l'età dell'oro in cui Turan, l'antenato dei Turchi, lottava contro Ario, l'antenato degli ariani, ed estendeva il suo dominio su tutta l'Asia. Si tratta insomma di uno sciovinismo da grande potenza. |