LA STORIA CONTEMPORANEA
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I FATTI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE LE CAUSE - I TRATTATI - IL DOPOGUERRA SPARTIZIONE DELL'IMPERO OTTOMANO L'INGRESSO DEGLI STATI UNITI IN MEDIORIENTE Il conflitto regionale tra l'impero austro-ungarico e la Serbia per l'egemonia dei Balcani si trasformò immediatamente in guerra mondiale per una serie di ragioni:
Nei Balcani il peso politico dell'Austria si fece sentire maggiormente dopo la formazione della Germania, ch'era avvenuta a spese dell'Austria. Quest'ultima cercò di recuperare nei Balcani quanto aveva perso contro la Prussia, principale protagonista dell'unificazione tedesca. La Germania riconosceva all'Austria il diritto di espandersi nei Balcani a spese delle popolazioni slave autoctone, le quali costantemente cercavano aiuto nella Russia. Esattamente un secolo dopo il Congresso di Vienna e la Santa Alleanza, la situazione europea aveva subito importanti trasformazioni: ora infatti, sia la Germania (divenuta potenza capitalistica), sia l'Austria (desiderosa di espandersi nei Balcani, impedendo alla Russia di trarre profitto dal grande aiuto che aveva dato alle popolazioni slave per liberarsi dei turchi) erano diventate due irriducibili nemiche dello zar. L'Austria voleva decisamente sostituirsi ai turchi e arrivare all'Egeo. L'assegnazione del protettorato su Bosnia ed Erzegovina assicurato al Congresso di Berlino (1878), poi trasformato in vera e propria annessione nel 1908, era un chiaro segnale delle intenzioni dell'Austria nei Balcani. E questa annessione, riconosciuta sia dalla Germania che dall'Italia, venne immediatamente rifiutata dalla Serbia, lo Stato slavo più influente dei Balcani, anche perché la politica austriaca in Bosnia era proprio quella di eliminare l'elemento nazionale serbo-ortodosso (che trovò rifugio presso appunto la Serbia) e quello musulmano (che emigrò verso il Kosovo e la Macedonia), favorendo invece la minoranza croato-cattolica. La I guerra mondiale non scoppiò a causa dell'assassinio dell'arciduca ereditario d'Austria, Francesco Ferdinando, da parte dell'irredentista serbo, Gavrilo Princip, ma a causa delle forti esigenze imperialistiche che dovevano servire da un lato per consolidare poteri vetero-feudali, dall'altro per consolidare poteri capitalistici vecchi e nuovi. Non è solo una guerra tra il passato feudale e il presente borghese, ma anche tra paesi borghesi già sviluppati e paesi borghesi in via di sviluppo. La Turchia, p.es., in procinto di uscire dal proprio feudalesimo per diventare una nazione borghese (1908), stava facendo pagare alle popolazioni arabe del Medio Oriente la perdita dei territori nei Balcani e in Africa (Libia, occupata dall'Italia, ed Egitto, occupato dall'Inghilterra); mentre la Russia, anch'essa incline a trasformarsi in potenza capitalistica, tendeva sempre più a espandersi oltre gli Urali, verso la Siberia, sino all'Estremo Oriente, cercando altresì uno sbocco sul Mediterraneo nella guerra contro la Turchia; inoltre si era spartita la Persia con gli inglesi. Fu l'Austria a dichiarare guerra alla Serbia, dopo che questa aveva accettato tutte le condizioni ultimative per trovare il colpevole dell'eccidio di Sarajevo, meno quella secondo cui all'inchiesta giudiziaria e alla repressione delle attività antiaustriache in Serbia avrebbero dovuto partecipare anche funzionari austriaci. La Russia si schierò a difesa della Serbia e la Germania a difesa dell'Austria contro la Russia. Pochi giorni dopo la Francia, già alleata della Russia, dichiarò guerra alla Germania per riprendersi l'Alsazia e la Lorena, occupate dalla Prussia nel 1870. Va inoltre detto che se la Germania avesse sconfitto la Russia, la Francia si sarebbe trovata un vicino molto pericoloso, che avrebbe potuto attaccarla in qualunque momento. Anche l'Inghilterra dichiarò guerra alla Germania, per una serie di ragioni:
L'Italia, in un primo momento resta neutrale, poiché il trattato di alleanza che aveva firmato con la Germania e l'Austria (in funzione antifrancese) aveva soltanto carattere "difensivo", e in questo caso era stata l'Austria a dichiarare guerra alla Serbia e per di più all'insaputa dell'Italia. Primo anno di guerra (1914) La Germania invade il Belgio, che si era dichiarato neutrale, e cerca di entrare velocemente a Parigi, seguendo la via più facile e più breve. Ma le forze tedesche vengono fermate sulla Marna (anche grazie all'aiuto dei russi che avevano occupato la Prussia orientale, distogliendo molte truppe tedesco dalla Francia) e a partire da questo momento la guerra veloce di movimento si trasforma in una guerra statica di posizione, con l'uso di lunghe trincee. I tedeschi allora cercarono di occupare Calais per impedire che gli inglesi potessero aiutare i francesi, ma furono fermati nella battaglia delle Fiandre dalle truppe anglo-franco-belghe. Anche qui la guerra divenne di posizione. Neppure coi russi la Germania riusciva ad avere la meglio; anzi i russi, dopo aver sconfitto gli austriaci occupando la Galizia (tra Polonia e Ucraina) e la Bucovina, stavano minacciando l'Ungheria e avvicinandosi al confine tedesco. Sicché la Germania chiese e ottenne dai turchi di entrare in guerra contro i russi. I piani tedeschi di una guerra lampo erano andati in fumo. Anzi essi si convinsero che prima di sconfiggere Francia e Inghilterra, bisognava piegare la Russia. Tuttavia in Estremo Oriente è il Giappone a dichiarare guerra alla Germania, per sottrarle tutte le colonie del Pacifico. Secondo anno di guerra (1915) Sul fronte occidentale la situazione è bloccata: tutte le forze in campo restano sulla difensiva. I tedeschi decidono il blocco navale degli inglesi. Su quello orientale invece i russi perdono tutti i territori conquistati (Galizia, Polonia, Prussia orientale, Lituania, Lettonia, Bielorussia), permettendo alla Germania di avanzare notevolmente. La Russia infatti stava pagando un'enorme crisi finanziaria e una perdita incredibile di uomini (circa 3,5 milioni tra morti, feriti e prigionieri). Serbia e Montenegro vengono completamente sconfitti dalle truppe austro-tedesche, cui si sono unite quelle bulgare, che vogliono allargarsi nei Balcani (verso la Macedonia), non avendo ottenuto nulla nella seconda guerra balcanica. Le truppe anglo-francesi vengono sconfitte nello stretto dei Dardanelli e non potranno più aiutare la Russia. L'Italia dichiara guerra all'Austria perché a Londra le hanno promesso, in caso di vittoria dell'Intesa, il Trentino, la Venezia-Giulia, il Sud-Tirolo, parte della Dalmazia e un protettorato sull'Albania. Ma la guerra contro l'Austria diventa subito di posizione. Terzo anno di guerra (1916) Dopo aver inflitto una grave disfatta alla Russia, la Germania parte di nuovo all'attacco contro i forti di Verdun in Francia: tra tedeschi e francesi muoiono circa un milione di soldati; decine di migliaia ne muoiono anche nella battaglia della Somme, tra anglo-francesi contro tedeschi (vengono usati per la prima volta i carri armati); e migliaia di marinai soccombono nella grande battaglia navale dello Jutland (Mare del Nord) tra inglesi e tedeschi. In nessuno di questi scontri emerge un sicuro vincitore, anche se di fatto le forze tedesche sono quelle che s'indeboliscono di più. Sul fronte orientale, i russi, approfittando dello scontro austro-italico, attaccano l'Austria e si riprendono la Galizia e la Bucovina. Vedendo questo, la Romania scende in campo a fianco della Russia, per occupare la Transilvania, ma viene completamente sconfitta dalle truppe austro-tedesche e bulgare. Sul fronte italiano gli austriaci perdono la città di Gorizia, mentre l'Italia dichiara guerra anche alla Germania. Quarto anno di guerra (1917) Gli Usa dichiarano guerra alla Germania per due motivi:
Le truppe americane sbarcano in Francia. Anche la Grecia e la Cina dichiarano guerra agli Imperi Centrali. Sul fronte orientale la rivoluzione bolscevica pone fine allo zarismo, trasformando la guerra imperialista in guerra civile, e col trattato di Brest-Litovsk (1918) conclude la pace con la Germania, permettendo a quest'ultima di occupare Polonia, Paesi Baltici, Finlandia e Ucraina. Crollato lo zarismo, l'Austria concentra i propri sforzi bellici contro l'Italia, che viene clamorosamente sconfitta a Caporetto. Le truppe italiane si ritirano sul fiume Piave e sul monte Grappa. Il maresciallo Cadorna viene sostituito col maresciallo Diaz. Quinto anno di guerra (1918) Sul fronte occidentale i tedeschi, temendo il dilagare degli americani in Francia, sferrano una gigantesca offensiva sulla Somme e sulla Marna, ma senza alcun risultato significativo, anzi sono costretti a retrocedere. Sul fronte orientale i francesi costringono i bulgari a chiedere l'armistizio. Intanto nasce il regno di Jugoslavia (Serbia-Croazia-Slovenia). In Mesopotamia e in Palestina gli anglo-francesi, alleati con gli arabi, costringono i turchi alla resa. Sul fronte italiano le truppe di Diaz costringono alla pace gli austriaci dopo le battaglie del Piave e di Vittorio Veneto (conquistate anche Trieste e Fiume). L'imperatore austriaco abdica e sia in Austria che in Ungheria si formano le repubbliche. Anche la Germania, non potendo più resistere all'avanzata degli anglo-franco-americani, chiede l'armistizio e diventa una repubblica. Imperi Centrali: Tedesco, Austro-Ungarico, Ottomano, Bulgaria, Libia Alleati o Intesa: Francia, Gran Bretagna, Belgio, Portogallo, Russia, Romania, Serbia, Grecia, Italia, Giappone, Cina, Montenegro, Usa, Brasile, Perù, Bolivia, Panama, Cuba, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica, Haiti, Honduras, Equador, Liberia, San Marino Il costo della guerra: 1.195 miliardi e 100 milioni di franchi oro dell'epoca, cui vanno aggiunte le spese della ricostruzione, della riconversione dell'industria bellica e delle vite umane perse. La cifra totale fu talmente alta che sino alla II guerra mondiale fu impossibile risollevarsi. Chi spese di più fu la Gran Bretagna, seguita da Germania, Francia, Usa, Russia, Austria-Ungheria, Italia ecc. Perdite umane
Dati precisi sulle vittime non esistono: si pensa addirittura a 35 milioni, se si considera la diminuita natalità causata dall'evento bellico (20 milioni) e l'aumento della mortalità della popolazione (5 milioni).
Contributo militare delle truppe coloniali agli eserciti dell'Intesa
Tecnologia In Francia e in Inghilterra vengono realizzati i primi carri
armati e il telegrafo militare, che trasmette messaggi tramite lampi di
luce. Vedi anche Spartizione dell'impero ottomano I 14 punti di Woodrow Wilson (rtf-zip) |