Sito della Biblioteca Malatestiana

LA BIBLIOTECA MALATESTIANA
L'AULA DEL NUTI
UN TEMPIO LAICO IN MINIATURA

Sito del Comune di Cesena


I CUSTODI DELLA MEMORIA

Sin dalla sua origine la biblioteca Malatestiana ebbe dei custodi-bibliotecari addetti alla duplice funzione di custodire l'edificio e il patrimonio conservatovi ed anche di controllare il corretto utilizzo dei testi e il loro prestito.

Era il Comune ad assumere, e quindi in caso anche a destituire, i custodi, i quali generalmente (almeno fino al 1671, anno cruciale per i rapporti tra Comune e Convento) venivano scelti tra i frati francescani e percepivano un compenso annuale piuttosto esiguo (12 lire), in quanto il loro stesso lavoro, del tutto ragguardevole, si riteneva avrebbe dovuto ricompensarli a sufficienza.

Chiostro s. Francesco

Tra la folta schiera di bibliotecari hanno, per spiccata dedizione, oltrepassato l'oblio del tempo:

FRANCESCO DI BARTOLOMEO DA FIGLINE

Frate francescano la cui presenza a Cesena è attestata già una decina di anni prima della costruzione della Malatestiana e del quale non si esclude un'iniziale persuasione a Malatesta Novello per la realizzazione proprio della biblioteca. Egli, presumibilmente, svolse la funzione di bibliotecario (oltre a quella di copista, attività testimoniata da 5 codici) dal marzo 1461 fino alla sua morte avvenuta nei primissimi anni settanta del Quattrocento, probabilmente nel 1472 dopo aprile (ultima data in cui il suo nome appare in qualità di custode della libreria nei registri della Depositeria comunale).

FRANCESCHINO DI MARCO DA CESENA

Frate del convento cesenate. Ebbe l'incarico di custode-bibliotecario per quattro anni, dal 1° gennaio 1485 al giugno 1489 (una grave infermità, seguita poi dal decesso, gli impedirà di proseguire il lavoro). Anch'egli fu, probabilmente, copista dello scriptorium dei Malatesti; gli si attribuisce una Laudatoria oracio scritta per Malatesta Novello in seguito alla fondazione della biblioteca. Egli fu scelto come custode della libreria in un momento particolare, quando cioè si doveva dare idonea sistemazione ai libri lasciati in eredità nel 1474 dal medico riminese di Malatesta Novello, Giovanni di Marco. I 119 volumi di questo lascito dopo dieci anni non erano ancora entrati a tutti gli effetti a far parte del patrimonio della libreria; per risolvere questo stato di incuria si cercò "alicui probo et bono sacerdoti dicti conventus (...) qui diligenter curet et custodiet dictam bibliotecam ne libri in ea existentes dilapidentur ab aliquo" e la fiducia fu riposta nel magister Franceschino di Marco da Cesena.

FRATE PAOLINO

Francescano del quale non si hanno ulteriori informazioni, se non per quanto concerne la durata del suo mandato, dal giugno 1529 al febbraio 1570, con una interruzione per motivi, che oggi è impossibile stabilire avvenuta tra giugno 1533 e settembre 1545 in cui è sostituito da un certo maestro Cristoforo. Si tratta complessivamente di circa trenta anni di custodia della biblioteca, per cui si deve supporre l'affidabilità e l'efficienza di frate Paolino.

MICHELANGELO TONTI

Padre francescano. Ottenne l'incarico dal settembre 1652 all'aprile 1671, anche se già dal 1664 una grave infermità lo costrinse a limitare il suo lavoro (era difatti impossibilitato ad uscire dalla sua camera). Questo custode si colloca in un periodo molto importante per quanto riguarda i rapporti tra il Comune e il Convento, i quali si deteriorano notevolmente per motivi imprecisati e nulla vieta di supporre che proprio la prolungata infermità di Michelangelo Tonti abbia potuto scatenare la rivalsa del Comune nella nomina del custode e di conseguenza abbia incontrato gli impedimenti del Convento.

GIUSEPPE MARIA MUCCIOLI

Padre francescano. Svolse il suo compito di bibliotecario nella seconda metà del Settecento. A lui va il merito di avere redatto il Catalogus codicum manuscriptorum (1780-84), primo catalogo a stampa dei codici della Malatestiana (tuttavia contenente numerose imperfezioni) e quarto dei cataloghi italiani.

JOHN COOKE (GIOVANNI COOKE)

Padre agostiniano irlandese, si stabilì a Cesena nel primo Ottocento, dedicandosi all'insegnamento dell'inglese e della filosofia. Egli è probabilmente l'autore di uno dei cataloghi manoscritti della biblioteca Piana tuttora presenti in Malatestiana.

RAIMONDO ZAZZERI

Letterato della seconda metà dell'Ottocento, interessato particolarmente alla storia di Cesena e della Malatestiana. Redasse nel 1872 il secondo catalogo a stampa dei manoscritti della biblioteca, senza però risolvere del tutto le lacune e le imperfezioni di quello precedente. Tuttavia, questo catalogo possiede ancora un'utilità pratica per gli studiosi.

RENATO SERRA

Bibliotecario e direttore della Malatestiana dal 1° ottobre 1909 al marzo 1915 (anno della sua morte al fronte, all'età di 31 anni). Scrittore e critico letterario ebbe il suo studio nel corridoio che conduce alla Sala del Nuti, come ci ricorda una lapide muraria: KAL. APRIL. A.D. MCMXV / HANC STVDIORVM VMBRAM DESERVIT / RENATUS SERRA / BIBLIOTH. MAL. PRAEF. / QVI AVSVS PRO PATRIA OCCVMBERE MORTEM / EXEMIT E LETO NON PERITVRVM LVMEN.

MANLIO TORQUATO DAZZI

Direttore della Malatestiana dal 1921 al 1926. Dazzi viene considerato il primo bibliotecario moderno della Malatestiana a causa del suo vivo interesse, della sua scrupolosità nel registrare dati statistici riguardanti ogni servizio della biblioteca. Inoltre, la sua cura nell'allestimento e nella riconversione dei cataloghi al nuovo codice italiano della catalogazione (pubblicato nel 1921) sono sicuramente prova della sua lungimiranza e delle sue capacità amministrative.

AUGUSTO CAMPANA

Ottenne la prima reggenza della Malatestiana nel 1926, poco più che ventenne ed ancora impegnato negli studi letterari universitari. Si allontanò da Cesena negli anni '30, per motivi politici, e ne fece ritorno, sempre in veste di bibliotecario, nel 1963 per un altro anno di reggenza. Costantemente partecipe delle vicende della biblioteca, nel suo duplice aspetto antico e moderno e conseguentemente nelle sue funzionalità conservative ed informative, si dedicò al restauro delle finestrelle di vetro di Murano dell'aula quattrocentesca, al restauro di alcuni codici, all'ordinamento di altri fondi oltre a quelli malatestiani, a nuovi acquisti ed anche al servizio di prestito che limitò per timore di danneggiamenti.

tratto da www.malatestiana.it


Si ringrazia per la collaborazione la vicedirettrice della Biblioteca Malatestiana Paola Errani.
La musica è tratta da Intabulatura di Valentin Bakfark (1507-76), arrangiata da Harald Lillmeyer

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Arte
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Aggiornamento: 02/11/2006