Ogni comunicazione avviene per mezzo di segni

CONTRO LA GRAMMATICA ITALIANA
COMUNICARE PER SEGNI - SEGNI PER COMUNICARE


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2. Ogni comunicazione avviene per mezzo di segni

La storia delle lingue è storia delle innovazioni linguistiche, ma queste innovazioni non sono individuali (come avviene nell'arte), ma sono di un'intera comunità sociale che ha innovato la sua cultura. Gramsci

Si comunica attraverso dei segni (fonici, gestuali, grafici, tattili…), ma mentre negli animali questo processo è istintivo (ciò che si apprende ex-novo è ben poca cosa, o comunque è frutto di un periodo molto lungo), negli esseri umani invece il modo migliore per comunicare è quello che si apprende e che appartiene ad ogni singolo individuo.

Gli esseri umani sono predisposti dalla natura a comunicare, ma se vivessero per tutta la loro vita accanto agli animali, si esprimerebbero come gli animali.

L'apprendimento all'uso dei segni è un processo lento e graduale, ma permette una comunicazione incredibilmente complessa, che neppure tutti gli animali della terra messi insieme potrebbero raggiungere.

Pertanto, tutto quello che è istintivo nell'uomo non è molto diverso dalle caratteristiche animali, e quello che è culturale (cioè appreso) è quasi del tutto sconosciuto agli animali.

Facciamo un esempio. Un animale quando ha fame e non trova da mangiare può diventare molto aggressivo. Anche un essere umano può diventarlo, ma di fronte a sé ha varie possibilità:

a) la prima strada, quella più istintiva, la più vicina al mondo animale, è quella della ricerca individuale del cibo, il che porta a considerare tutti gli altri umani (ad eccezione dei propri cari, ma a volte neppure questa eccezione tiene) come nemici da combattere strenuamente;

b) la seconda strada rappresenta già un'evoluzione mentale: il suicidio, che è praticamente sconosciuto agli animali. Per arrivare a scegliere un'opzione del genere occorre essere rassegnati all'idea di potersi procurare del cibo. Spesso accade che in tali situazioni, l'individuo, prima di suicidarsi, uccida i propri figli o li abbandoni;

c) la terza strada implica il superamento della concezione individualistica dell'esistenza. I soggetti che patiscono la fame si associano, cercano di capire le cause del loro malessere e trovano delle soluzioni comuni, più o meno radicali.

Questa terza strada è del tutto sconosciuta agli animali. Certo, può esistere una specie che ad un certo punto si accorge che è meglio cercare la selvaggina cacciando in gruppo.

Ma questo processo non porterà mai una specie a "collaborare" con un'altra specie analoga. Quando nel mondo animale avvengono forma di "reciproco aiuto", queste sono sempre fra specie molto diverse, che non si sentono minimamente in antagonismo o in concorrenza.

L'equilibrio della natura sta appunto nel fatto che esiste una relativa compensazione tra specie rivali. La selezione naturale è sostanzialmente basata sul principio "mors tua vita mea".

L'intelligenza degli umani è in grado di andare al di là di tale semplicistica compensazione.

Gli esseri umani infatti non sono superiori agli animali unicamente perché hanno saputo elaborare dei segni (messaggi) molto più sofisticati, che coprono enormi distanze spaziali e che perdurano nel tempo. La superiorità dipende soprattutto dal fatto che, volendo, gli umani possono organizzare la loro vita senza sentirsi fra loro in antagonismo per la sopravvivenza.

Qualunque tentativo di ridurre le potenzialità umane a caratteristiche di tipo animalesco, denuncia una concezione di vita meramente individualistica, che torna sicuramente comodo a chi detiene le leve del potere, il quale ovviamente, coi mezzi a sua disposizione, non può temere un'opposizione isolata.

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Fonti


Le immagini sono prese dal sito "Foto Mulazzani"

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Linguaggi
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Aggiornamento: 27/08/2015