L'esclamazione e la tenue esclamazione

LINGUAGGIO E COMUNICAZIONE


LA TENUE ESCLAMAZIONE

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Gli studi qui pubblicati sono una piccola parte di quanto presente nel testo "I Segni nel tempo"
 pubblicato nel sito www.lulu.com/content/2355348

Carmine Natale

L’esclamazione!, e la tenue esclamazione¦

A parer nostro, l’esclamazione dovrebbe essere onnipresente nella narrativa e nella poesia, perché essa abbonda nell’oralità. Inspiegabilmente, invece¦, nella letteratura scritta, questa (quasi) non è rappresentata.

Nella grammatica - è il nostro parere - non è codificata una sonorità più delicata di quella espressa dal punto esclamativo; per questa ragione, negli scritti si adotta o il punto fermo o il punto esclamativo (anche se questi segni grafici ànno funzioni diverse fra loro).

Abbiamo codificato noi, in una pubblicazione di A pranzo co’ Don Merlo una “tenue esclamazione”, attraverso il simbolo “¦” [1], in quanto riteniamo che, così come sono opportune diverse gradazioni nelle pause (virgola, punto e virgola, punto fermo), così è appropriata una gradazione nella sonorità.

Continueremo ad adottare questo segno, consapevoli che, col tempo, gli conferiremo, gli trasmetterete¦, maggior coerenza.

A pranzo co’ Don Merlo

L’ospite che non mangia

 (in www.lulu.com/content/670233)

I dialoghi con la lingua della chat

Un’originalità di A pranzo co’ Don Merlo è che esso è un testo teatrale atipico, (anche) perché alcuni personaggj – Kalandrina (fin quasi alla fine), Musciatto Franzesi, Bimb J, e, in un primo momento, Bimb – si esprimono con la ... scrittura, e con la scrittura dei chatter [2] (fatta propria dai mass-media italiani).

L’atipicità del testo rende interessante l’operetta; perché un testo dialogato è, per alcuni aspetti, “arido”, e, per questa ragione, non sempre si assapora con magna soddisfazione.

Il “pasticcio stilistico” rompe la “piattezza” del copione teatrale, fa comprendere la formazione intellettuale d’un personaggio, rinvigorisce l’attenzione del lettore, e propone uno studio, seppur sindacabile, su come si evolva la lingua scritta italiana.

Note

1) Da un programmatore informatico chiederemo di “costruire” un segno che sia una lineetta perpendicolare divisa in due punti.

2) Di questo modo di comunicare, interessanti sono i tic lessicali e l’uso dei segni grafici: questi ultimi, o sono assenti, o abbondano, o sono inseriti in modo confuso.


Vedi anche Linguaggio - Traduzioni di testi e mode lessicali - La Grammatica dei chatter

Come fare traduzioni

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Le immagini sono state prese dal sito Foto Mulazzani

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Linguaggi
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Aggiornamento: 11/12/2018