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TRADUZIONI DI TESTI E MODE LESSICALI
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Gli studi qui pubblicati da sono una piccola parte di quanto
presente nel testo "I Segni nel tempo"
pubblicato nel sito
www.lulu.com/content/126408
Aprile 2004,
Carmine
Natale
In Linguaggio -
Tele-giornalismo e mode lessicali,
elenco i modi di dire e i termini che, dalla seconda metà degli anni ’90,
“Rai” e “Mediaset” ci offrono, e ci impongono, in maniera soffocante
e, molto spesso, impropria.
Delle mode lessicali risentono
anche le migliori traduzioni di testi stranieri (è una valutazione, la mia, di
lettore, non di studioso della materia),come l’edizione italiana di 1984
(G. Orwell), eseguita dalla Mondadori nel 2000.
Preciso che conosco soltanto a
livello scolastico una lingua straniera, pertanto, non conosco le difficoltà
(posso immaginarne alcune) che s’incontrano nel tradurre i vocaboli, e,
soprattutto, gli ostacoli nell’interpretare pensieri proprii di un autore, di un
autore appartenente ad altra cultura, e con il quale non è possibile
confrontarsi, ché morto.
Considerato ciò, dal testo ò
estrapolato vocaboli e forme cristallizzate che, secondo me, appartengono al
linguaggio degli ultimi anni (soffermarsi sugli scritti in neretto).
A) Abuso di un termine
- Sorta: “una sorta di compendio”, “una sorta di trasparenza”, “una
sorta di
salmodia lenta”, “lo prese una sorta di frenesia”, “una sorta di
deliberata ferocia”, “una sorta di perverso piacere”, “relazione di sorta con alcunché”, “una
sorta di flebile piacere”, “di una sorta
di dolce malinconia”, “una sorta di foresta”, “non provava sensazione di
sorta”, “una sorta di liquido”, “una sorta di piacevole
languore”, “ma una sorta di quadro”, “una sorta di quadrilatero”,
“discriminazione razziale di sorta”, “da una sorta di
addestramento della memoria”, “una sorta d’intoppo”, “una sorta di
ginnastica mentale”, “una sorta di tremito”, “una sorta di rombo”.
B)
Uso eccessivo di due vocaboli, la
sostituzione dei quali, inoltre, favorirebbe la comprensibilità del testo
- Diverso: “da diverse settimane”, “sotto le rovine diverse centinaia di persone”
(non soltanto, ma la parola non potrebbe essere omessa?), “indugiare per diversi secondi”, “esitò per
diversi secondi”, “a diversi
passi di distanza”, “ce ne erano stati diversi altri”, “saccheggiati diversi negozi”, “diversi strumenti tecnici”, “fra i
diversi
gruppi.
- Solo: “era
raffigurato solo un volto enorme”, “e anche allora solo dopo aver
attraversato”, “Solo allora si rese pienamente conto”, “solo per
essere subito sostituiti”, “erano solo parole di incoraggiamento”, “gli
servivano solo a tenere”, “fosse solo una favola”, “non era stato
solo modificato”, “esisteva traccia solo nella propria memoria”,
“sapeva solo che si sarebbero”, “dovuta solo al fatto”, “solo
all’interno della sua coscienza”, “non era applicato solo ai giornali”,
“ma solo della sostituzione”, “era solo una sottosezione”, “solo
una celletta”, “non aveva solo il compito”, “contenevano solo
sport”, “che non solo avesse dimenticato”, “ci volesse solo del
coraggio”, “consapevole solo in parte”, “c’era solo un pezzo di
pane”, “non aveva solo il compito”, “lo si vedeva, letteralmente, solo
come prigionieri”, “io ero solo addetta ai caleidoscopi”, “lavoravano solo ragazze”, “sei una ribelle
solo dalla cintola in giù”, “solo
di tanto in tanto […] riusciva”, “sapeva solo che contarli”, “fu solo
alle ventitré, quando ritornò”.
C)
Parole dal sapore burocratico-giudiziario
- Indirizzo:
“boccacce all’indirizzo del teleschermo”, “gridando al loro indirizzo”.
- Verificare (nel
senso di “accadere”): “la morte della madre si era verificata”,
“accadimenti […] non si erano mai verificati”, “il cambiamento nelle
alleanze non si era mai verificato”, “questo fenomeno si era verificato”, “un evento che non si
verificava da settimane”.
D)
Frasi arzigogolate
“A ogni buon conto”, “a quanto gli era dato di ricordare”, “che gli
venisse fatto di pronunciare”, “non ci è dato di sapere”, “venne fatto di
pensare”.
E)
Termini e forme accèttàte in italiano
- A nome:
“parlasse anche a nome suo”. Eppure, si dice Nel nome del Signore,
e Nel nome del Padre, del Figlio…
- Appropriarsi:
“appropriato […] di fondi pubblici”: il verbo
appropriare, che significa far proprio,
regge(rebbe) il complemento oggetto, ma, da anni, si adopera: “appropriarsi di”
(così pure per abboccare,
che significa afferrare con la bocca, dovrebbe essere abboccare l’amo,
e non “abboccare all’amo”).
- Bastare (con il
significato di “essere sufficiente”): “bastava conseguire una serie”, “bastava
sostituire alla promessa”.
- Fuoriuscire:“lasciando
fuoriuscire il midollo”, “il soldato fuoriuscisse dallo schermo”,
“fuoriusciva sottoforma”.
- In pratica - praticamente: sostituiscono quasi, in sostanza, in
definitiva, in realtà, la “pratica” è un’altra cosa.
- O meno: “Che
scrivesse o meno”, “Che continuasse o meno”.
- Venire (forma passiva): “che gli venisse fatto di pronunciare”, “venisse
di nuovo recitato”, “le lettere venissero aperte, “nessuno veniva
obbligato”, “l’erogazione della corrente elettrica veniva interrotta”,
“dell’arrestato veniva cancellato”, “veniva rimossa”, “veniva
prima negata”, “veniva ristampato”, “veniva distrutta”, “veniva
aggiornato”, “veniva prodotto”, “gli arresti venivano eseguiti”, “venivano
ritirati”, “venivano distrutti”, “venne puntuale l’annuncio”, “venne
fatto di pensare”, “l’istituto verrà sradicato”, “che verrà dato”.
Perline
- Affatto:
“eppure, affatto simili”. L'avverbio affatto à valore positivo, e
significa - così come, giustamente, il traduttore à inteso -
completamente, del tutto.
- Mezzo: “mezzo
addormentata”. mezzo
è aggettivo (mezza pera, mezze pere), o avverbio: mezzo
ubriaca, mezzo ubriache, mezzo ubriaco,
mezzo ubriachi, mezzo addormentato, mezzo
addormentata (non “mezza addormentata”), ecc.
- La: “un paio di
volte la settimana”. Ciononostante, oggi prevale “alla”: “un paio di
volte alla settimana”, “100 km all’ora”.
Curiosità
- Allungava: non
sono riuscito a interpretare il significato di allungare, in “la vide
mentre allungava una goffa scarpa e calpestava e spezzava un rametto”
(oggi, allungare equivale,
anche, a consegnare, avvicinare : “allungami una scarpa”, “allunga
il panino verso di me”).
- Cesso: ò
trovato sempre (che me ne sia sfuggito qualcuno?) il vocabolo cesso per
tradurre bagno, gabinetto, latrina.
Rinforzamenti?
Alcune parole e forme
dovrebbero rinforzare, precisare, secondo me, però, in molti casi esse
appesantiscono. Il traduttore à riportato fedelmente lo stile dell’autore, altre
volte avrà ritenuto potenziamenti ciò che io non considero tali;
in ogni modo, oggi, senza eccessi, molte espressioni apparirebbero prive
di forza.
- “era assolutamente
privo di finestre”, “non riusciva assolutamente a ricordare”, “sarebbe
stato assolutamente impossibile”, “non c’era assolutamente modo di
sapere”, “della guerra attualmente in corso”, “il ritorno era completamente diverso”, “completamente nudo”, “denudato
completamente”, “il suo corpo interamente ricoperto”, “la guerra era
stata, letteralmente, continua”, “non aveva letteralmente nulla da
fare”, “lo si vedeva, letteralmente, solo come prigionieri”, “non rispose
minimamente”, “non aveva tentato, neanche minimamente, di
verificare”, “incarico di natura puramente meccanica”, “sostituire totalmente l’archelingua”, “unicamente scegliere fra”;
- “senza alcun
preavviso” (per il prefisso pre - si veda “preannunciare” nella relazione
Linguaggio, Tele-giornalismo e mode
lessicali), “Non vi era segno alcuno di rimprovero”,
“incarnava sempre il male assoluto”, “non gli prestò la benché
minima attenzione” (e minima?), “indossavano entrambi” (due
fratellini), “l’impressione generale che dava era”, “un’intera
cultura”, “un’intera catena di dipartimenti”, “non mancava un’intera
sottosezione”, “da sfondo sonoro all’intera Settimana”, “gli abitanti
dell’intera zona”, “nel quale l’intera sua esistenza”, “l’intera
Europa settentrionale”, “l’intera storia della poesia inglese”, “per una
settimana intera dopo l’incidente”, “controllo dell’Africa intera,
“intere popolazioni in schiavitù”, “qui ce n’è un chilo intero”,
“l’intero personale dei Ministeri”, “l’intero personale del
Ministero”, “l’intero Archivio emise”, “l’impressione che l’intero
processo”, “l’intero bar fu percorso”, “l’intero suo corpo, testa
compresa” (altra precisazione: testa compresa), “nell’intero corso
della guerra”, “nell’intero edificio”, “c’è l’intero universo”,
“un intero sistema di pensiero”, “merce priva di ogni valore”,
“dormirono per una mezz’oretta”, “la mia opinione personale”, “piena
faccia”, “pura menzogna”, “pura verità”, “una qualche
mostruosa macchina”, “nelle singole stanze”, “sensazione di totale
impotenza”, “eliminazione totale e irreversibile del Goldsteinismo”,
”impadronito di tutta la sua persona”, “che lo percorrevano in tutta
la sua lunghezza”, “aveva l’impressione che tutta la sua mente e
tutto il suo corpo”, “ordinate tutte le correzioni che si erano
imposte”, “acquisire tutte le copie di quei libri”, “tutte le
principali correnti di pensiero”, “tutti gli impiegati del Ministero”,
“in cui tutti gli uomini siano uguali fra loro”, “eppure tutto ciò
non aveva mai”, “tutto ciò costituiva”, “tutto ciò gli sembrava”,
“gergo, tutto fatto di abbreviazioni”, “durante tutto questo
tempo”, “durante tutto questo tempo”, “dove andava a parare tutto quel discorso”, “società
umane” (si capisce, leggendo, che è una società
di uomini), “il cui unico compito”, “i nomi dei vari Paesi”.
- “al giorno d’oggi”,
“centinaia di manifesti […] furono strappati e a loro volta dati alle
fiamme”, “risolvendosi a tutti gli effetti in una manifestazione”; “non
fosse spento del tutto”, “ricordo del tutto diverso”, “in maniera
del tutto conscia”, “né un titolo né nomi di alcun genere”, “un
vero e proprio agente della Psicopolizia”, “somigliava in tutto e per
tutto”, “panico più puro”.
Vedi anche La Grammatica dei chatter -
Linguaggio -
Traduzioni di testi
e
mode lessicali
Come fare
traduzioni
Testi
-
Del tradurre. Vol. 1;
Vol. 2;
Vol. 3, Bulzoni
-
Faini Paola,
Tradurre. Dalla teoria alla pratica, Carocci
-
Ferme Valerio,
Tradurre è tradire. La traduzione come sovversione culturale sotto il
fascismo, Longo Angelo
-
L'atto del tradurre. Aspetti teorici e pratici della traduzione, Bulzoni
-
Di Sabato Bruna,
Per tradurre. Teoria e pratica della traduzione, Edizioni Scientifiche
Italiane
-
Badocco Lisa,
Dire, fare, tradurre. Terminologie tecniche per la mediazione linguistica.
Inglese-italiano, Hoepli
-
Rocca Longo Marinella,
La comunicazione interlinguistica. Arte e tecniche del tradurre, Kappa
-
Sulla traduzione letteraria. Figure del traduttore, studi sulla traduzione,
modi del tradurre, Longo Angelo
-
Le questioni del tradurre: adeguatezza traduttiva e ruolo del genere
testuale, Edizioni Associate
-
Tradurre. Un approccio multidisciplinare, UTET Università
-
Grignani M. Antonietta,
Tradurre in versi. Con CD-ROM, Pacini Editore
-
Cortese Giuseppina,
Tradurre i linguaggi settoriali, Cortina (Torino)
-
Barone Charles,
Viceversa. La grammatica francese e il tradurre, Le Lettere
-
Del tradurre. Da Occidente verso Oriente come incontro di lingue e culture,
ISU Università Cattolica
-
Giovanardi Claudio; Gualdo Riccardo,
Inglese-italiano 1 a 1. Tradurre o non tradurre le parole inglesi?,
Manni
-
Parks Tim,
Tradurre l'inglese, Bompiani
-
Manferlotti Stefano,
Tradurre dall'inglese. Avviamento alla traduzione letteraria, Liguori
-
Cosmai Domenico,
Tradurre per l'unione europea. Problematiche e strategie operative,
Hoepli
-
Esperienze del tradurre. Aspetti teorici e applicativi, Franco Angeli
-
Interpretare e tradurre. Scritti in onore di Luigi De Nardis,
Bibliopolis
-
Martinelli Stelzer Luisa,
Imparare a tradurre. Corso di base per tradurre dal tedesco all'italiano,
UNI Service
-
Tradurre in tedesco, Quattroventi
-
Tradurre dallo spagnolo. Giornata di studio e confronto (28 febbraio 2003),
LED Edizioni Universitarie
-
Del tradurre. Dal greco moderno alle altre lingue, Rubbettino
-
Benedek M. Gabriella,
Come tradurre in russo. Con un glossario di marketing, Cisalpino
-
Nasi Franco,
Poetiche in transito. Sisifo e le fatiche del tradurre, Medusa Edizioni
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