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LA CROCE DI SPINE 1-2-3-4-5
Questioni preliminari

In principio era Cascioli
E Cascioli era presso il web
E Cascioli era ateo
Si potrebbe iniziare questa recensione al libro di Giancarlo Tranfo, La
croce di spine, Chinaski ed. 2008, parafrasando in maniera scherzosa il
Prologo giovanneo.
L'ironia in realtà è relativa, poiché effettivamente Luigi Cascioli risulta
essere, per il web laicista, un terminus a quo obbligato, non tanto per
la sua controversia legale col parroco di Bagnoregio, quanto per i suoi studi
ateistici sul cristianesimo primitivo, come documentano il suo
sito e il
suo fondamentale testo: La favola di Cristo (2001), che però trova
un'anticipazione, seppur non così radicale, nel volume di David Donnini
Cristo. Una vicenda storica da riscoprire, ed. ErreEmme, Roma 1994.
Ciò a dimostrazione che gli studiosi italiani presenti in rete seguono un
percorso del tutto autonomo rispetto a quello dell'editoria cartacea
specializzata nel trattare argomenti del genere. Il web nazionale si sta
conquistando un proprio spazio, spesso di rilievo sul piano dei contenuti, anche
se ancora lontanissimo dalla scientificità filologica degli esegeti tedeschi, e
sicuramente di più ampia risonanza rispetto a quanto avviene, sul tema
dell'ateismo, nell'editoria tradizionale italiana.
Webmaster del sito
www.yeshua.it Tranfo è uno degli esempi più eloquenti di quanto sia forte in
rete la cosiddetta "interazione-utente"; anzi, nel suo caso, non l'unico in
verità, è stata addirittura l'editoria cartacea che ha ritenuto meritevole di
pubblicazione un prodotto digitale nato per il web e, se vogliamo, nato anche
per essere "politicamente scorretto", come spesso succede in rete a quei
webmaster che hanno il coraggio di affrontare il fenomeno del cristianesimo su
basi non confessionali. Un plauso quindi al coraggio della casa editrice.
Forse l'unico webmaster che, a tutt'oggi, ha preso seriamente in
considerazione questi studi ateistici, partendo da quelli di Cascioli, è stato,
sul versante cattolico, mons.
Silvio Barbaglia,
un docente che ha al suo attivo varie pubblicazioni e che, criticando Cascioli,
ha più volte ribadito, peraltro giustamente, che le tesi dell'"agronomo" (come
lui stesso lo chiama per dileggio) non sono supportate da citazioni di
precedenti fonti ateistiche.
Il che, per il Barbagli, è motivo sufficiente per squalificare l'intero
impianto dimostrativo del Cascioli e, quindi, indirettamente - aggiungiamo noi
-, quello di tutti i suoi epigoni, tra cui inevitabilmente lo stesso Tranfo, che
considera Cascioli "maestro e amico".
Ma è stato proprio qui l'errore di Barbagli (da me sottolineato in vari
articoli): l'aver sottovalutato enormemente il fatto che a partire dagli
studi di Cascioli la rete si è sentita stimolata ad affrontare la questione del
cristianesimo primitivo in una direzione opposta a quella solita del
clericalismo nazionale, debitore a sua volta di ricerche ultramontane
(franco-tedesche) di un certo spessore. La croce di spine è un esempio
eloquente di cosa voglia dire, in campo storiografico, muoversi in maniera
indipendente e con sufficiente rigore dalle tesi dell'ufficialità confessionale
e, per molti versi, anche da quelle dell'ufficialità "collaterale", che resta
non confessionale solo per difendere la laicità dello Stato, ma che poi non apre
bocca quando si tratta di svolgere ricerche culturali controcorrenti.
Non si può squalificare l'opera di seri studiosi italiani, solo perché il
loro background culturale non può essere qualificato come "ortodosso" (in
riferimento agli studi biblistici, esegetici, ermeneutici,
linguistico-redazionali... che vanno per la maggiore) o solo perché - come
Barbagli ha più volte detto - le loro tesi non aggiungono nulla a quanto già
detto, in chiave laicista, dalla Sinistra hegeliana ad oggi.
Anche la chiesa romana (salvo le differenze, tutte interne al clericalismo,
dalle confessioni ortodossa e protestante) non ha mai aggiunto nulla di nuovo
alle proprie interpretazioni: sono duemila anni che ripete sempre le stesse cose
e che ostacola la libertà di pensiero, probabilmente perché si rende conto che
una qualunque lettura "eretica" finisce sempre non con lo stimolare una
personalizzazione della fede ma, al contrario, con l'ingrossare le fila del
secolarismo (nonostante ancora oggi in Italia si faccia fatica a trovare, a
livello universitario, una lettura chiaramente "ateistica" del cristianesimo).
Qui però, invece di svelare le possibili fonti di Cascioli, o invece di
ricordare la straordinaria storiografia ateistica sovietica, sviluppatasi a
ridosso di quella positivistica francese, cui lo stesso Cascioli attinge a piene
mani, preferiamo ribadire la tesi di fondo dell'esegesi storicistica, in senso
laicista, relativa alla figura di Gesù Nazareno.
Va considerato come un dato assolutamente acquisito - e Tranfo ne prende
intelligentemente atto, a differenza degli esegeti di tutte le confessioni
cristiane, che si ostinano a negarne l'evidenza - il fatto che le fonti
neotestamentarie non sono sufficienti per comprendere l'evento-Cristo, in quanto
pesantemente manipolate negli aspetti più significativi, quelli che appunto
avrebbero potuto mettere in cattiva luce i cristiani nei confronti del potere
romano dominante.
Da tempo vado affermando che l'unica fonte "certa" che abbiamo di Cristo è la
Sindone, la cui attendibilità è la riprova che i vangeli e tutto il Nuovo
Testamento mentono. L'intera impostazione evangelica che vede in Cristo un
pacifico redentore morale universale è falsa, e la Sindone sta proprio lì a
dimostrare che il Cristo era in realtà un leader politico-nazionale che lottava
per la liberazione della Palestina dai romani.
Si può anche non credere nella Sindone - la stessa chiesa romana, non a caso,
la ritiene ufficialmente un falso medievale -, ma non si può non partire oggi,
per fare un'indagine un minimo seria e meritevole di ulteriori sviluppi, dalla
tesi secondo cui il Cristo è stato crocifisso proprio in quanto costituiva una
pericolosa minaccia per gli equilibri di potere che Roma aveva costruito nella
Palestina col giudaismo collaborazionista.
In tal senso non val neppure la pena di discutere con quelle posizioni
religiose che insistono nel sostenere il lato meramente "spiritualistico" della
missione del Cristo: non ci si comprende neppure sul significato delle parole
che si usano.
Detto questo, bisogna andare avanti, e dovrà farlo anche Tranfo, perché,
nonostante la grande fatica spesa per scrivere questo libro, sarebbe sciocco
pensare che il suo pregio stia più nelle risposte date alla controversia su chi
ha davvero fondato il cristianesimo, che non invece nelle nuove domande che
quelle risposte suscitano.
Una volta appurato il lato "politico-rivoluzionario" del Cristo, quali erano
i contenuti del suo messaggio? Questi contenuti possono ancora avere un valore
per il presente o ci si deve limitare ad analizzarli da un punto di vista
meramente storico? Siamo sicuri che la crocifissione sia stata causata solo
dalla volontà reazionaria dei poteri costituiti (romani e giudaici) o non
dobbiamo forse pensare che sia esistita anche una sorta di "concausa" da parte
del popolo ebraico e persino dei seguaci del Nazareno? Il Cristo presente a
Gerusalemme nel periodo pasquale aveva davvero la possibilità di realizzare una
rivoluzione vittoriosa, oppure vi era andato nella speranza che il proprio
martirio sarebbe servito per sobillare le masse e scuotere il potere costituito?
Davvero una piccola nazione come la Palestina avrebbe avuto la possibilità di
abbattere il colonialismo romano in quella regione? Cosa sarebbe successo se il
Cristo, invece di morire in croce, fosse effettivamente riuscito a disarmare la
guarnigione comandata da Pilato?
Sono talmente tante le domande da fare "che il mondo stesso non potrebbe
contenere i libri che si potrebbero scrivere"(Gv 21, 25).
Fonti
-
Ateismo filosofico nel mondo antico. Religione, materialismo, scienza. La
nascita della filosofia atea
Tamagnone Carlo, 2005, Clinamen
-
L'illuminismo e la rinascita dell'ateismo filosofico
Tamagnone Carlo, 2008, Clinamen
-
Necessità e libertà. L'ateismo oltre il materialismo
Tamagnone Carlo, 2004, Clinamen
-
Dio non esiste. La realtà e l'evoluzione cosmica tra caso e necessità
Tamagnone Carlo, Clinamen 2010
-
La filosofia e la teologia filosofale. La conoscenza della realtà e la
creazione di Dio
Tamagnone Carlo, Clinamen 2006
-
Vita morte evoluzione. Dal batterio all'homo sapiens
Tamagnone Carlo, Clinamen 2011
-
Dal nulla al divenire della pluralità. Il pluralismo ontofisico tra energia,
informazione, complessità, caso e necessità
Tamagnone Carlo, Clinamen 2009
-
Il diavolo nei dettagli. Saggi sull'agnosticismo
Huxley Thomas H., 2009, Book Time
-
Dio? Ateismo della ragione e ragioni della fede
Scola Angelo, Flores D'Arcais Paolo, 2008, Marsilio
-
Ateismo nel Cristianesimo. Per la religione dell'Esodo e del Regno. «Chi
vede me vede il Padre»
Bloch Ernst, 2005, Feltrinelli
-
Volti dell'ateismo. Mancuso, Augias, Odifreddi. Alla ricerca della ragione
perduta
Vitale Vincenzo, 2010, SugarCo
-
Etica dell'ateismo. DVD. Con libro
Flores D'Arcais Paolo, Augias Corrado, 2006, Casini
-
L'ateismo di Nietzsche e il cristianesimo
Welte Bernhard, 2005, Queriniana
-
L'ateismo impossibile. Ritratto di Nietzsche in trasparenza
Sacchi Dario, 2000, Guida
-
Ateismo
Endrighi Silvio, cur. Scrignòli M., 2000, Book
-
Dibattito sull'ateismo
Flew Antony, Lombardo Radice Lucio, Bultmann Rudolf, 1967, Queriniana
-
Lo spirito dell'ateismo. Introduzione a una spiritualità senza Dio
Comte-Sponville André, 2007, Ponte alle Grazie
-
Nuovo ateismo e fede in Dio
2012, EMP
-
L'ateo smascherato. Immagini dell'ateismo e del materialismo
nell'apologetica cattolica da Cartesio a Kant
De Liguori Girolamo, 2009, Mondadori Education
-
La nascita dell'ateismo. Dai clandestini a Kant
Curci Stefano, 2011, LAS
-
I senza Dio. Figure e momenti dell'ateismo
Bodei Remo, cur. Caramore G., 2009, Morcelliana
-
Il peso del cielo. Etica e ateismo in Lucrezio e Nietzsche
Percetti Luca, 2012, Gruppo Edicom
-
Elogio dell'ateismo
Tonon Nando, 2009, Dedalo
-
Apologia dell'ateismo
Rensi Giuseppe, 2009, La Vita Felice
-
Il problema dell'ateismo
Del Noce Augusto, 2010, Il Mulino
-
Dio e il nuovo ateismo
Haught John F., 2009, Queriniana
-
Ricerca intorno all'ateismo
Bianchini Gianni, 2012, Gruppo Albatros Il Filo
-
Un Dio assente. Religione, ateismo
Varone François, 1995, EDB
-
Senza Dio. Del buon uso dell'ateismo
Giorello Giulio, 2010, Longanesi
-
Piccole apocalissi. Tracce della divinità nell'ateismo contemporaneo
Formenti Carlo, 1991, Cortina Raffaello
-
Dio non esiste! Gli argomenti del nuovo ateismo
Lohfink Gerhard, 2011, San Paolo Edizioni
-
L'ateismo
Kojève Alexandre, cur. Filoni M., Stimilli E., 2008, Quodlibet
-
Il pensiero religioso nei presocratici. Alle radici dell'ateismo
Zeppi Stelio, 2003, Studium
-
Massimo Cacciari. Filosofia come a-teismo
Bertoletti Ilario, 2008, ETS
-
L'ateismo
Vernette Jean, 2000, Xenia
-
L'ateismo moderno
Morin Dominique, cur. La Rocca T., 1996, Queriniana
-
L'ateismo: natura e cause, Massimo
-
L'ateismo trionfato
Campanella Tommaso, 2008, Scuola Normale Superiore
-
Ateismo e cristianesimo
Marcozzi Vittorio, 1967, Massimo
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Diagnosi dell'ateismo contemporaneo. Relazioni del Simposio (13 e 14 ottobre
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-
Come se Dio non fosse. La questione dell'ateismo, il nichilismo e il
problema del male
Pettinari Graziano, 2005, Trauben
-
Una religione senza Dio. Satori e ateismo
Hoseki Schinichi Hisamatsu, 1996, Il Nuovo Melangolo
-
Problematica dell'ateismo
Di Loreto Antonio, Japadre
-
Esperienza del nulla e negazione di Dio. Interpretazioni dell'ateismo in
Nietzsche
Ghedini Francesco, 1988, Gregoriana Libreria Editrice
-
Issues of vagueness. Methodology and agnosticism, 2005, Il Poligrafo
-
Storia dell'ateismo
Minois Georges, 2003, Editori Riuniti
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