MARX E WEBER SULL’EVOLUZIONE
DELLE FORME ECONOMICHE E SOCIALI


Marx

Weber

Due idee di capitalismo

parte prima

Abbiamo analizzato fin qui le diverse idee di progresso storico di Marx e Weber. Entrambi questi pensatori, vedono nel capitalismo la forma più avanzata di società cui l’uomo sia giunto, quella nella quale cioè la struttura sociale ha raggiunto la sua maggior complessità e capacità produttiva. Entrambi inoltre studiano ciò che precede o che esula dal capitalismo propriamente detto, proprio per comprendere quest’ultimo, vero oggetto della loro ricerca.

Marx crede che il capitalismo possa essere afferrato nel suo funzionamento interno, solo inquadrandolo come risultato di un processo storico necessario che comprende, nel loro ordine logico, le precedenti forme di organizzazione socio-economica.

Weber invece considera la società capitalista come una forma storica anomala, pressoché esclusivamente europea e occidentale, per comprendere la quale è necessario: a) prima di tutto, studiare la linea evolutiva europea e occidentale; b) in secondo luogo, compararla con quelle del resto del mondo, onde rendere più evidenti quali 'ingredienti' manchino in queste ultime ai fini di un’evoluzione capitalistica e individuare così, per differenza, ciò che ha reso possibile quest’ultima.

I loro bilanci, pur non del tutto coincidenti, non sono in realtà nemmeno totalmente divergenti. Da certi punti di vista, sembrerebbe di poter dire che, più che una differenza sostanziale, vi sia tra essi un diverso approccio ad un medesimo oggetto di studio. Anche se infatti l’uno è un più attento osservatore dell’organizzazione economica, come l’altro lo è degli aspetti culturali (ovvero motivazionali) e istituzionali alla base della società, entrambi si concentrano sul legame che intrinsecamente sussiste tra l’economia (intesa come il complesso delle attività volte alla riproduzione e perpetuazione della comunità) e la società (intesa ovviamente come tutto ciò che non rientra, quantomeno direttamente, nell’ambito dell’economia).

Indiscutibilmente diverse però, sono le loro previsioni in merito al futuro della società capitalista: se per Marx infatti essa è destinata a lasciare il posto a una nuova organizzazione economica e sociale, quella comunista; per Weber invece la sopravvivenza di un tale tipo di organizzazione è un fatto che – seppure non del tutto scontato – non è per nulla improbabile. Piuttosto egli si mostra preoccupato delle possibili derive di tale società.

Analizzeremo più distesamente qui avanti queste due diverse teorie sul futuro del capitalismo, mostrando come esse siano la conseguenza inevitabile di alcune differenze sostanziali, effettivamente esistenti, tra i pensieri di questi due autori.

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Adriano Torricelli - Homolaicus - Contatto - Sezione Economia


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Aggiornamento: 12/09/2014