Analisi testuale FIABA 3

ANALISI TESTUALE

della fiaba Il mondo sottoterra, di Vittorio Imbriani

G. De Chirico, Gladiatori nella stanza, part. (coll. privata)

Fabia Zanasi

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La fiaba in esame è il risultato della trascrizione di un racconto popolare in dialetto toscano. Vittorio Imbriani, raccoglitore di questa testimonianza, che fu pubblicata nel volume La novellaja fiorentina, rispettò fedelmente il registro espressivo, per conservarne l'incisiva immediatezza.

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Il testo ha una struttura di superficie che corrisponde assai bene alla tipologia delle fiabe di magia, delle quali Propp ha illustrato esaurientemente le funzioni fondamentali. Una ricognizione sommaria consente infatti di reperire le consuete azioni, che si articolano dall'allontanamento da casa, allo scontro con l’antagonista e allo smascheramento dei rivali, fino al riconoscimento dell'eroe e al suo matrimonio con la regina.

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La formula introduttiva "C'era una volta..." e quella conclusiva "E così loro, gli sposi, senza più paura e timore se ne vissero insieme in pace. E così questa novella è finita. O non è bella?" sono stilemi tipici della narrazione orale e soprattutto designano elementi di riferimento per chi racconta e per chi ascolta.

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Il tempo è dunque indeterminato e pertanto arcano e remoto, benché i residui della enumerazione cronologica permangano nelle cifre simboliche che si riferiscono ai fratelli, ossia tre, come passato, presente e futuro, e alle porte da aprire, sette, come i giorni della settimana.

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Anche il luogo ove è ambientata la vicenda è imprecisato, sebbene vengano forniti dei riferimenti spaziali, ovvero osteria, piazza, cortile, ecc., che sono del resto indispensabili, per rappresentare lo svolgersi dei fatti. Inoltre lo spazio individua una categoria essenziale del testo, giacché il mondo sottoterra è la dimensione della prova, mediante la quale si verifica il mutamento interiore dell’eroe. Il cunicolo, posto sotto alla lapide, consente al figlio minore - personaggio del quale, al pari degli altri, ignoriamo il nome - di mettersi in comunicazione con il regno dei morti, ove incontra il donatore, ossia l'anima del padre, provvida di consigli e dispensatrice di oggetti magici.

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I doni, che il ragazzo riceve, sono ricorrenti anche nelle più antiche tradizioni mitologiche e alludono a prerogative speciali. Le chiavi, ad esempio, rivestono un significato religioso pertinente all'iniziato, ossia all'uomo partecipe dei segreti di un culto o di una dottrina. Ricevere e possedere le chiavi equivale dunque ad aprire porte d'accesso non tanto a luoghi fisici, ma piuttosto a dimensioni dell'anima. La falce, simbolo delle messi che si rinnovano, è invece legata al duplice simbolismo dei cicli lunari e della trasformazione saturnina, ed è parimenti emblema di una morte che prelude al cambiamento.

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La presenza dell'animale favoloso simboleggia la prova da superare; inoltre il drago esprime una sorta di ambivalenza: da un lato l'incontro con il male, ma dall'altro la potenza della vita, giacché il giovane lo usa come cavalcatura per ritornare in superficie. E ancora, l’audacia del gesto sottomette le forze primordiali, rispecchiate dal drago, alle risorse di un comportamento creativo, che sa sfruttare al meglio anche le circostanze impreviste.

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Un ulteriore risalto all'asse spaziale è evidenziato dall'albero, cui l'eroe si aggrappa: l'albero magico, tramite tra il mondo minerale e quello planetario, è infatti emblema dell’esistenza in continua evoluzione e realizza un moto ascensionale verso il cielo, che è l'esatto opposto del percorso compiuto in precedenza sottoterra.

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Il viaggio, compreso quello agli inferi, è dunque un tema ricorrente, che trova riscontro non solo nella tradizione colta della poesia epica, ma anche nella fiaba tramandata oralmente; il messaggio testimonia, sotto il profilo antropologico, l'importanza connessa alle prove di coraggio che il giovane deve superare per iniziarsi alla vita adulta.

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Peraltro un ulteriore esame delle direttrici basso-alto consente di stabilire un preciso rapporto con le condizioni di forza-debolezza, che rappresentano le dinamiche relazionali tra i personaggi: finché il giovane è in basso e perciò debole, i fratelli stanno in alto e sono forti, ma le parti si sovvertono appena il giovane è in grado di "risalire".

Esercizio 1

Seleziona una sequenza testuale e riscrivila secondo le modalità della lingua d’uso contemporanea. Quali espedienti utilizzi, per conferire alla tua "traduzione" i caratteri di spontaneità e immediatezza, tipici della lingua orale, presenti nel testo originale?

Esercizio 2

Dopo aver appreso le tecniche d'analisi, divertiti a tua volta a costruire una fiaba, tenendo conto delle funzioni enumerate da Propp. Prepara, preventivamente, una scaletta di lavoro. Per aiutarti in questo compito preliminare, ti forniamo una traccia da arricchire o modificare a tuo talento.

Traccia per la costruzione di una fiaba

  1. In prossimità di un bosco vive la famiglia di un povero legnaiolo.
  2. Il figlio minore decide di partire in cerca di fortuna, per non continuare a gravare sulle spalle dei familiari.
  3. Cammin facendo, arriva fino a un castello, dove riesce a farsi assumere come scudiero.
  4. Un altro scudiero, geloso del nuovo venuto, lo diffama presso il castellano, dicendo che il giovane si è vantato di saper tramutare in oro sette cavalli di pietra che ornano l'entrata della scuderia.
  5. Il castellano lo sfida, affinché compia l'impresa: se riuscirà, sposerà sua figlia, altrimenti gli verrà tagliata la testa.
  6. Il ragazzo, disperato, striglia un destriero e piange; quand'ecco arriva un vecchio stalliere che, nel trasportare un secchio colmo d’acqua, cade.
  7. Tutti i presenti ridono, ad eccezione del giovane che, dimentico del proprio dolore, aiuta il vecchio a rialzarsi.
  8. Il vecchio allora ricompensa il giovane donandogli una striglia: passando tre volte la striglia, che è magica, sui corpi di pietra dei sette cavalli, questi diventeranno d'oro.
  9. Il giovane compie l'impresa; è acclamato da tutti e ottiene che venga punito il suo antagonista.
  10. La fiaba si conclude con il matrimonio del protagonista con la figlia del castellano.

Nel redigere il tuo testo tieni conto delle caratteristiche precedentemente indicate:

  1. nella fiaba compaiono delle formule rituali, che rappresentano un linguaggio convenzionale tra chi parla e chi ascolta;
  2. i personaggi sono nettamente distinti in buoni e cattivi;
  3. spazio e tempo non sono indicati con precisione, ma rimangono indeterminati;
  4. ricordati di trovare un titolo, possibilmente suggestivo!

La fiaba - Il mondo sottoterra

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Letteratura
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Aggiornamento: 25-04-2015