L'ANABATTISMO

L'ala radicale del protestantesimo


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ORIGINI E SVILUPPI DELL'ANABATTISMO


Contadino che arringa la folla, 1524

Secondo la ricerca storiografica operata da Bullinger, successore di Zwingli a Zurigo, il movimento anabattista sarebbe nato in Sassonia, con esplicite tendenze rivoluzionarie e sarebbe stato direttamente collegato alla predicazione dei Profeti di Zwichau e di Thomas Müntzer.

Nel dicembre del 1521 giunsero a Wittemberg, provenienti da Zwichau, tre esponenti di un gruppo protestante abbastanza attivo, i cui nomi erano Nikolaus Storch, Thomas Drechsel e Markus Stübner; essi avevano chiesto di incontrare Lutero sulla questione del battesimo dei bambini.

Quattro anni dopo sappiamo che si formò un gruppo separato di anabattisti a Zurigo, evidentemente perché dall'incontro con Lutero non era emersa alcuna possibilità d'intesa sulla questione del battesimo da impartire solo agli adulti.

Il gruppo di Zurigo (Konrad Grebel, Simon Stumpf, Felix Manz, Wilhelm Reublin, Hans Brötli) proveniva dalle fila di Zwingli e criticava quest'ultimo di voler affidare allo Stato la riforma della chiesa.

Due discepoli di Zwingli, Grebel e Stumpf, pretendevano una coerenza più radicale (più ateistica) sulle questioni delle immagini sacre, i sacramenti in generale e l'eucarestia in particolare, il purgatorio ecc., ma Zwingli preferiva una riforma graduale, moderata, appoggiata dal Gran Consiglio della città.

Stumpf, nel 1524, venne privato della parrocchia e bandìto dalla città. Di qui l'esigenza di cercare rapporti con altri teologi radicali, tra cui Andrea Bodenstein (Carlostadio) e Müntzer.

Il gruppo iniziò a predicare una chiesa senza clero, costituita da pochi eletti, votata al martirio, strettamente aderente alle Scritture e con una forte concezione non-violenta. Grebel, in particolare, voleva riportare il battesimo alla pratica originaria.

Nel gennaio 1525 il Consiglio cantonale di Zurigo emanò due decreti che condannavano l'antipedobattismo (il rifiuto del battesimo ai neonati).

Gli anabattisti respinsero le delibere e iniziarono a evangelizzare nei dintorni di Zurigo (Zollikon, Grüningen), poi anche in altri cantoni, nelle città di Berna, Basilea, Appenzel, Hallau, Sciaffusa... Ma Zwingli restò irremovibile e diede il via alle persecuzioni, che coinvolsero anche le donne.

Nel maggio 1525 gli anabattisti parteciparono a una rivolta contadina antinobiliare, a Frankenhausen, che venne però soffocata nel sangue dall'esercito regolare dei principi.

Nel marzo 1526 Grebel, Manz, Blaurock e altri 15 anabattisti furono condannati all'ergastolo, salvo abiura. Riuscirono a fuggire, ma Grebel morì di lì a poco (forse di peste), mentre Manz venne nuovamente catturato e questa volta affogato nel fiume Limmat. Quanto a Blaurock, fu arso sul rogo nel Tirolo, nel 1529.

Nel frattempo si costituivano varie comunità in Germania, grazie alla predicazione di Wilhelm Reublin, Michael Sattler e Bathasar Hubmaier, provenienti dal gruppo di Zurigo. Nel febbraio del 1527 Sattler compilò la Confessione di Schleitheim, che sintetizzava il credo anabattista.

Nell'estate del 1527 si tenne ad Augusta il sinodo dei martiri, così chiamato perché i leader anabattisti qui convenuti furono quasi tutti giustiziati.

Viceversa, a Strasburgo, governata da Capitone e Bucero, gli anabattisti furono in un primo tempo abbastanza tollerati. Poi proprio Bucero diventerà un loro feroce persecutore.

Successivamente sarà Münster, la città in cui gli anabattisti riuscirono a costituirsi come la maggior forza politico-religiosa e in cui cercarono di mettere in pratica la loro ideologia.

Dopo la distruzione di Münster da parte delle forze luterane, cui s'erano alleate quelle cattoliche, il movimento divenne noto col nome di mennonita, da Menno Simons (1496-1561), ex-sacerdote cattolico divenuto capo anabattista.

Caratteristiche dei mennoniti furono l'anti-dogmatismo, il pacifismo e la non-violenza. Venne maggiormente accentuato il senso di distacco dal mondo; l'aspetto più appariscente fu il rifiuto di giurare.

Le comunità anabattiste si diffusero in Moravia (Repubblica Ceca) e nei Paesi Bassi. In Italia vi furono delle comunità a Bolzano e nelle valli adiacenti (Bressanone, Chiusa, Neumarkt), ma anche in Friuli, Venezia Giulia, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Dura fu la repressione ordinata da Ferdinando d'Asburgo.

Gli anabattisti contribuirono enormemente alla nascita della chiesa battista e nel XVII secolo contribuirono a preparare in Inghilterra e Olanda l'avvento dell'Illuminismo.

Altri gruppi, alla ricerca di terre disabitate, si trasferirono nella Prussia orientale, in Transilvania e in Russia, ma furono travolti dalle vicende della rivoluzione d'ottobre: molti emigrarono in Canada.

Alla fine della II guerra mondiale si calcola che nell'ex-impero sovietico esistessero circa 100.000 mennoniti.

Nelle due Americhe emigrarono dal 1683 al 1945. Qui hanno sempre condannato il commercio degli schiavi.


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia - Moderna
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