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LA TOMBA DI GIULIO II
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VIII - IX
- Michelangelo,
ormai prossimo alla settantina, volgendosi con la mente allambizioso progetto che
aveva discusso con papa Giulio, così risolto a voler la propria tomba grandiosa come
nessunaltra, e ripensando a tutti i ritardi patiti in quasi quarantanni,
scrisse: "Meglio mera nei primi anni che io mi fussi messo a fare zolfanelli
chi non starei in tanta passione... io mi truovo aver perduto tutta la mia
giovinezza, legato a questa sepoltura...".
- Quella
tomba, nata come monumento centrale con oltre quaranta statue, per anni non restò che
allo stato di progetto e alla fine venne ridotta a un monumento murale il cui corredo
scultoreo è assai più modesto delloriginario. Fu per il progetto di questa tomba
che Michelangelo iniziò la lavorazione di tante sculture, alcune delle quali ora hanno un
ruolo artistico individuale e a se stante; un esempio sono i cosiddetti Prigioni o schiavi, alcuni dei quali situati presso il museo del Louvre, altri
allinterno dellAccademia di Firenze.
- Sebbene
i piani di Michelangelo fossero in costante mutamento, le sue intenzioni erano così
grandiose che avrebbero richiesto poteri sovraumani per essere realizzate. Per un
decennio, dopo il 1505, visitò Firenze solo occasionalmente e brevemente, ma nel 1516
ritornò per eseguire un grande progetto per i Medici: la facciata di San Lorenzo.
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- Papa Leone X era personalmente responsabile della commissione, volendo fornire alla chiesa
fiorentina una facciata degna della sua famiglia. Michelangelo non aveva alcuna intenzione
di dividere con altri questa grande commissione e rifiutò lidea che altri artisti,
ansiosi di parteciparvi, potessero ugualmente eseguire sculture per labbellimento
della facciata. Ne derivò tra gli scultori di Firenze una notevole amarezza causata dalle
intenzioni di Michelangelo di appropriarsi dellimpresa.
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- Contemporaneamente
a questo progetto della facciata, Michelangelo continuò a scolpire statue per la tomba di
Giulio II: un impegno che lo tenne occupato sporadicamente, forse fino alla partenza
definitiva da Firenze nel settembre 1534.
- Il
contratto stipulato con gli eredi di Giulio II, firmato da Michelangelo nel 1516 prima
della sua partenza da Roma, stabiliva ch'egli potesse eseguire le statue per la tomba nel
luogo dove avesse voluto. E' questa la ragione per cui cinque di esse furono scolpite a
Firenze, da dove mai uscirono. Quando Michelangelo morì a Roma nel 1564, la casa di
Firenze in via Mazza conteneva ancora le statue che egli aveva lasciato trentanni
prima, inclusi quattro Schiavi, ora allAccademia, e la Vittoria, alloggiata a
Palazzo Vecchio.
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Mauro Scozzi
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