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LA TOMBA DI GIULIO II
I - II -
III - IV - V -
VI - VII -
VIII - IX
- Insieme al loro status mitico, i quattro schiavi o Prigioni hanno
acquisito nomi generalmente accettati, che probabilmente niente hanno a che fare
con il pensiero di Michelangelo: il giovane schiavo, lo schiavo atlante, lo
schiavo che si risveglia e lo schiavo barbuto. Due figure sono certamente
barbute.
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Giovane schiavo |
Schiavo atlante |
Schiavo che si risveglia |
Schiavo barbuto |
- Non c’è accordo sul significato delle quattro figure e le fonti del XVI
secolo offrono interpretazioni contrastanti. Michelangelo si riferiva ad essi
semplicemente come captivi o schiavi. Come statue individuali, hanno acquistato
identità molto lontane dal loro scopo originario, relativo alla complessa
struttura architettonica della tomba di Giulio.
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- Come il san Matteo, ogni schiavo fu scolpito da un lato del blocco e liberato solo
parzialmente. Questo processo creativo viene perfettamente descritto dalla singolare
metafora di Michelangelo di levare una statua come da una vasca dacqua (lacqua
rappresenta il blocco di marmo).
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- Le pose di queste figure erculee, la loro incompiutezza e anche le
suggestività delle parti scolpite contribuiscono a rendere queste sculture
irresistibili. Questi schiavi danno agli spettatori l’impressione che stiano
lottando per liberarsi dalla loro materia. In realtà sembra che questa
liberazione possa essere compiuta piuttosto facilmente, tale è la forza con cui
Michelangelo ha proiettato la loro esistenza nei blocchi. C’è un forte phatos
nella lotta senza speranza di queste figure, phatos che probabilmente sarebbe
potuto rimanere anche se fossero state formalmente terminate.
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- "Non
ha lottimo artista alcun concetto chun marmo solo in sé non circoscriva col
suo cuperchio, e solo a quello arriva la man che ubbidisce allintelletto".
Insomma gli schiavi erano concepiti come esseri privati di quella libertà di azione che
caratterizza invece il David. Le forme corporee, come nel San Matteo, tendono ad
essere compresse entro un piano singolo. E' la pietra non scolpita che li imprigiona,
proprio come le catene o come qualche forza interiore inspiegabile avrebbe potuto, se
fossero stati completati e collocati sulla tomba di Giulio.
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- Tuttavia,
nel loro stato d'incompiutezza alcune di esse comunicano un senso di stanchezza e quasi di
apatia, in disaccordo con i corpi vigorosi e con la lotta apparente. Queste
caratteristiche contrastanti nelle singole figure suggeriscono un malessere sia fisico che
spirituale, che apparve spesso nella scultura di Michelangelo da questo periodo in poi e
che sfociò nel suo ultimo capolavoro della
Pietà che
come idea e realizzazione sembra molto vicina a questi non finiti.
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Mauro Scozzi |