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INTERVENTI DI DAIMON 1-2-3-4-5-6-7Tutti gli esseri umani di buona volontà che abbiano un minimo di cultura e di dimestichezza con la grande rete sanno che ormai Internet è un mezzo globale che di fatto può rendere grandi servigi al progresso della nostra specie, sia da un punto di vista scientifico, sia da un punto di vista educativo, e quindi ovviamente sociale, culturale, etico ed estetico. La condivisione del sapere e delle informazioni tra tutti gli abitanti del globo potrebbe realmente contribuire a sconfiggere i molti mali che assillano la nostra umanità e in ogni caso, proprio grazie all'arte, alla conoscenza e alla solidarietà, potrebbe almeno ingentilire l'esistenza di tutti gli abitanti del pianeta migliorandone al tempo stesso la qualità della vita. Chiaramente vi sono grandi differenze nell'utilizzo di queste nuove tecnologie, questo è dovuto in primo luogo al potere economico degli utenti stessi e in secondo luogo al grado di organizzazione dei sistemi politici, legislativi e industriali in cui essi vivono. Lo spirito e la filosofia della rete permettono dunque che vi siano online siti con moltissime risorse gratuite, nati grazie al lavoro non retribuito di molti appassionati, le cui spese di mantenimento e di gestione sono coperte finanziariamente da organizzazioni no-profit, dai governi, dalle università, dalle scuole, dalle industrie o dalla pubblicità, e questo permette a tutti indistintamente di poter usare dei software liberi e di consultare per esempio dei giornali, dei dizionari, dei manuali, dei libri, e delle enciclopedie in modo tale da migliorare la propria cultura e quella dei propri figli in modo del tutto libero e naturale. Per esempio se facciamo una ricerca su Salvador Dalí usando la famosa Wikipedia o altre simili enciclopedie troveremo degli ottimi articoli corredati anche da moltissime fotografie, che ci aiutano a meglio comprendere la genialità dell'artista in questione. Fotografie di Dalí presenti nella Enciclopedia libera "Wikipedia" in inglese http://en.wikipedia.org/wiki/Salvador_dali ; lo stesso vale per un'altra famosa opera di consultazione http://encyclopedia.thefreedictionary.com/salvador+dali - Dalí, photo by Carl Van Vechten, November 29, 1939 -Self-portrait - by
teenaged Dalí in 1921 Purtroppo però lo stesso non vale per l'edizione italiana della stessa enciclopedia it.wikipedia.org/wiki/Salvador_Dali in cui più modestamente appare solo una piccola fotografia del grande pittore spagnolo: Dalí nel 1939 L' evidente disuguaglianza nella ricchezza delle informazioni disponibili in rete penalizza ovviamente gli utenti italiani che non conoscono l'inglese e che sono quindi obbligati a navigare solo nel nostro povero e disgraziato web nazionale, che ovviamente rispecchia la nostra misera e meschina condizione di cittadini informaticamente, tecnologicamente e persino artisticamente ancora un po' troppo analfabeti. Questa evidente penalizzazione è resa possibile in primo luogo grazie alla nostra vecchia e stupida legislazione (legge 22 aprile 1941 n. 633 e relativi adeguamenti), ma soprattutto anche grazie alla politica culturale della nostra Siae che, senza volerci inoltrare troppo nella discussione che richiederebbe un'analisi molto più vasta e per la quale vi rimando al nostro forum anticopyright, contribuisce in buona sostanza al mantenimento della splendida ignoranza nazionale e naturalmente allo stesso tempo pure allo sfarzoso mantenimento economico dei propri dirigenti che, a loro dire, devono tutelare i diritti morali e gli interessi economici dei vari artisti e dei loro eredi. Ma siamo sicuri che impedendo al vasto pubblico di conoscerli questi artisti e quindi di apprezzarli e rispettarli saranno in grado di mantenere le loro false promesse e quindi di contribuire al miglioramento delle nostre potenzialità nazionali, e qui non mi riferisco ovviamente solo agli aspetti artistici della questione, ma anche al nostro carattere e alla nostra serietà che ci rende dei pagliacci in debito col mondo dei più deboli e con quello della responsabilità logica e civile in senso lato. Il governo italiano per esempio è moroso, non paga le medicine per aids, tbc e malaria, ovvero se ne frega di rispettare gli aiuti umanitari sottoscritti con l’Onu. Come il governo precedente del resto. Senza farmaci si muore. Chi non può pagarli muore. Le nazioni povere muoiono. Il Wto approva. Le case farmaceutiche, capofila la Glaxo, incassano. I Governi ricchi assistono e per di più, come nel nostro caso, non smantellano nemmeno alcuni enti pubblici a gestione privata deputati solo al mero mantenimento dei diritti d'autore, sì, proprio quelli che tutelano e alimentano la nostra ignoranza, il nostro egoismo e la nostra povertà intellettuale e spirituale. Carl William Brown - www.daimon.org/lib/forum_no_copyright.htm Libri e diritti d'autore, l'uragano Google. L'uragano Google si abbatte sui media. La Viacom osserva preoccupata la capacità di penetrazione presso il pubblico giovanile di YouTube (che a Google appartiene) e la denuncia per violazione di copyright. Ma sono invidiosi anche Rupert Murdoch, Yahoo e Microsoft. Oggi Google ha una capitalizzazione di mercato di 145 miliardi di dollari, più di TimeWarner, Amazon e Yahoo combinate. Le novità più significative vanno nella direzione delle televisioni. Si sta sperimentando per esempio un sistema automatizzato per comprare e collocare gli spot televisivi. Con la consueta abilità nel maneggiare gli algoritmi, Google incrocia i dati sull'identità, le preferenze, le attenzioni di chi ha cliccato certi argomenti, e di conseguenza manda gli spot adatti al potenziale cliente. Google quindi sta contribuendo a cambiare il paradigma di base della comunicazione pubblicitaria, e cioè la diffusione a pioggia indefinita di messaggi verso la generalità. Per quanto riguarda invece i libri e Google Book Search in particolare c'è da precisare che non tutti gli editori italiani lo temono. Il motore di ricerca americano propone oggi agli editori di digitalizzare le loro pubblicazioni e sottoscrivere un accordo che le renda accessibili sulla rete. All'editore spetta poi decidere in che misura: si va dal 20% al 50% dell'opera. L'utente così può sfogliare il libro e decidere poi se procedere o meno all'acquisto. Per i testi di narrativa è l'ideale e Alberto Castelvecchi, dell'omonima casa editrice romana, ha scelto di affidare a Google tutto il suo catalogo affermando: "Per noi è tutta pubblicità". In più con questa tecnica e la stampa on-demand sarà possibile anche rendere disponibili i libri più vecchi e oggi praticamente introvabili. Inutile dire che alla fine questo modello di vendita sarà quello più accattivante e più gradito, sia per i lettori, e naturalmente sia per gli editori. Carl William Brown - www.daimon.org/lib/forum_no_copyright.htm |