LA QUESTIONE DEL NATALE

MITI E LEGGENDE DI QUESTA FESTIVITA'


ALBERO DI NATALE

Presepe - Stella cometa - Babbo Natale - Albero - Strenna - Epifania - Vischio

L'albero di natale è una consuetudine dei culti solari celebrati nelle foreste nordiche d'Europa. L'albero è simbolo dell'assoluto perché punto d'incontro fra cielo e terra. Per la festa del Natale venne utilizzato per la prima volta nel XVII sec. a Strasburgo. Dalla Francia passò alla Germania e da qui al Nord Europa. In Gran Bretagna venne importato nel 1841 dal principe Alberto, consorte della regina Vittoria.


L’Albero è una cattedrale delle culture animiste più antiche ed il suo culto è ancora diffuso.

Chi ha viaggiato nell’India nel nord, nell’Asia Centrale, in Cina, in Tibet, in Siberia avrà sicuramente notato che alcuni alberi, in genere i più antichi o maestosi, sono oggetti di culto: vengono legati sottili fili intorno al tronco per mettervi incensi accesi, infilarvi ghirlande di fiori; alla base dell’albero vengono deposti fiori, cibo, lumi accesi. Questa tradizione si conserva un po’ in tutto il mondo.

G. Moussian ha rinvenuto una tavoletta babilonese molto antica, del 1850 a.C., dove vi è raffigurato un albero schematizzato, e sui rami delle losanghe che raffigurano gli astri, ed alla sommità il Sole che domina. E’ il più antico albero di Natale finora rinvenuto (considerato poi che a Babilonia festeggiavano il Dio Sole Samash il 25 dicembre….).

I babilonesi usavano decorare l’albero con frutti. L’albero è presente in tutte le religioni arcaiche: è l’albero cosmico della mitologia germanica (la tradizione odierna riparte proprio dai germani), è l’albero indiano dei Veda, è l’albero della Vita persiano e biblico…

Celti, Sassoni, Normanni portavano alberi in casa per tener lontani gli spiriti cattivi, gli Egiziani portavano le palme ed i Romani gli abeti. Come segno di venerazione verso gli alberi consacrati gli antichi erano soliti appendere mele ed altri frutti come offerta alle divinità.

La tradizione era estesa in tutto il nord Europa: per ringraziare la terra della sua generosità ed in segno di buon auspicio per i successivi raccolti, i contadini appendevano sugli alberi i frutti dei loro raccolti. Gli antichi Germani vi appendevano anche pietre ai rami della quercia per far tornare gli spiriti fuggiti con la caduta delle foglie. Successivamente gli alberi si arricchirono di frutti colorati, ghirlande, e candeline.

La prima ripresa di questa usanza la troviamo a Strasburgo in Germania nel 1539, ma solo nel 1800 diventò una usanza generale. Fabbricanti germanici e svizzeri. cominciarono a produrre ninnoli di vetro soffiato, gli americani successivamente aggiunsero l’idea delle lampadine. Poi nel 1840 la duchessa di Orleans, imitando l’ambasciatore asburgico, fece addobbare un enorme albero nel giardino di Tuilleries e… la moda dilagò tra tutte le corti europee.  

IL CEPPO NATALIZIO

Dalla festa del Sol Invictus proviene l’usanza di bruciare un ceppo a Natale. Il ceppo doveva essere di quercia e doveva bruciare per 12 giorni: da come era bruciato o dalle scintille si prediceva il futuro. Le ceneri venivano conservate e usate come rimedi contro malattie e calamità. 

LUIGI AMBROSI


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Aggiornamento: 26/12/2012