STUDI LAICI SUL CRISTIANESIMO PRIMITIVO
Dal Gesù storico al Cristo della fede


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ERODE IL GRANDE E ERODE ANTIPA

Erode il Grande

Giotto, La strage degli innocenti, Cappella degli Scrovegni, Padova
Giotto, La strage degli innocenti, Cappella degli Scrovegni, Padova

Erode fu un grande re, nemico dell'integralismo religioso ebraico, continuatore dell'opera di Alessandro Magno che concepiva una cultura comune per Occidente e Oriente, senza distinzioni etniche o religiose. Per questa sua visione e per la sua origine “bastarda” (sua madre era araba), è stato calunniato dalla tradizione ebraica che lo ha trasformato in un mostro assetato di sangue. I primi cristiani, culturalmente ebrei, continuarono questa tradizione.

Erode il Grande nacque intorno al 73 a.C. da padre idumeo, Antipatro e da madre araba, Cipro, originaria di Petra, capitale dei Nabatei. L'Idumea era una regione compresa tra il regno di Giuda e il deserto del Negev. Fu conquistata dagli ebrei ed i suoi abitanti furono convertiti a forza all'ebraismo ai tempi del re maccabeo o asmoneo, Giovanni Ircano (135 -104 a.C.), circa cinquanta anni prima.

Erode ebbe tre fratelli, Giuseppe, Fasael e Ferora ed una sorella, Salomè. Il padre Antipatro, nobile idumeo, era consigliere del re Ircano II, della dinastia dei Maccabei, giunto al trono nel 67 a.C. alla morte della madre Alessandra. Il fratello minore, Aristobulo, iniziò una guerra civile per impadronirsi del trono, riuscendo a scacciare Ircano da Gerusalemme. Allora Ircano aveva chiesto aiuto agli arabi nabatei ed a Pompeo Magno, che nel 63 a.C. liberò Gerusalemme, restituì il trono a Ircano e inviò prigionieri a Roma Aristobulo e i suoi figli.

Antipatro, che al tempo della regina Alessandra era stato governatore della nativa Idumea, si era posto immediatamente dalla parte di Ircano e l'aveva aiutato nei suoi rapporti con i romani. Fu amico di Pompeo e, al momento giusto, di Cesare, che lo nominò epitropo della Giudea, una specie di funzionario pubblico, titolo non ufficiale ma che gli riconosceva una autorità derivante dai romani.

Nel 47 a.C. Antipatro, col permesso dei romani, nominò i suoi figli, Erode governatore della Galilea e Fasael, governatore di Gerusalemme.

Erode si manifestò deciso nel combattere i predoni e mise a morte Ezechia e la sua banda. Il sinedrio, dominato dai conservatori, non gradì di essere stato scavalcato nelle sentenze di morte e mise sotto accusa Erode. Sesto Cesare, il governatore romano della Siria, difese Erode e gli affidò un importante incarico, forse lo nominò governatore della Celesiria e della Samaria.

Nel 44 a.C. Cesare fu ucciso e Cassio Longino, uno dei congiurati, andò in Siria per raccogliere truppe e soldi per la guerra civile.

Antipatro ed Erode si schierarono subito con Cassio. Erode vide ampliati i suoi poteri ed ebbe a disposizione una flotta ed un esercito.

Nel 43 a.C. Antipatro fu ucciso da Malico, esponente dell'opposizione conservatrice antiromana. A sua volta Malico fu ucciso a Tiro da un gruppo di romani, forse spinti da Erode.

Nell'autunno del 42 a.C. Antonio ed Ottaviano sconfissero Bruto e Cassio, che si tolsero la vita. Erode, abilissimo, si precipitò ad Efeso dal vincitore ed ottenne la sua amicizia, oltre al titolo di tetrarca (re di una porzione di territorio), che fu dato anche a Fasael.

Due anni dopo, Antigono, il figlio di Aristobulo, fratello minore di Ircano, si alleò coi Parti che invasero la Palestina e tolsero il trono ad Ircano, cui furono tagliate le orecchie. Ircano, a causa della sua menomazione non avrebbe più potuto rivendicare il trono. Fasael, fratello di Erode e governatore di Gerusalemme, fu catturato ed ucciso mentre trattava con i Parti.

Erode fuggì nella rocca di Masada. Poi, affidatane la difesa al fratello Giuseppe, si diresse verso Petra, ma il re dei nabatei Malco non volle riceverlo. Allora Erode si recò in Egitto, da Cleopatra, poi a Rodi, Brindisi e infine a Roma, da Antonio.

Alla fine del 40 a.C., Antonio convinse il senato romano a nominare re di Giuda Erode, alleato ed amico del popolo romano.

Nella primavera del 39 a.C., Erode sbarcò a Tolemaide (Acco) sulla costa della alta Galilea. Riunì un esercito, liberò il fratello Giuseppe assediato a Masada ed iniziò la lotta contro Antigono.

Nel febbraio del 37 a.C. cominciò l'assedio di Gerusalemme. Dopo cinque mesi, con l'ausilio delle truppe romane di Sosio, entrò in città. I romani presero Antigono, che più tardi fu fatto uccidere da Antonio. Così Erode poté prendere possesso del suo regno.

Ai contadini senza terra, Erode diede in affitto vaste porzioni delle sue terre con l'obbligo di coltivarle. Bonificò terreni, fece canalizzazioni per l'irrigazione, aiutò la costituzione di aziende agricole modello. Cedette le terre bonificate ai contadini che avevano perso la terra. La politica agricola di Erode ebbe grande successo e Ottaviano diede ad Erode altre regioni fuori del suo regno.

Si appropriò di tutti i beni degli Asmonei ed espropriò le terre all'aristocrazia che aveva appoggiato Antigono, riuscendo a valorizzarle molto bene.

Guadagnò molto prendendo in affitto da Cleopatra delle coltivazioni di balsamina, utilizzata per la preparazione di unguenti, incensi, cosmetici e sfruttando i giacimenti di asfalto del Mar Morto.

Svolse, come il padre, attività di tipo bancario prestando denaro a principi e re. Nel 12 a.C. prese in affitto da Augusto le miniere di rame di Cipro. Ma Erode si ricorda principalmente per la sua attività di costruttore: costruì i palazzi e i castelli di Gerusalemme, di Gerico, di Sepphoris in Galilea, di Bethrampta in Perea, di Ascalona, l'Herodion, la fortezza di Ircania.

Fece poi molti lavori per rendere più sicura la fortezza di Masada. Fondò le città di Antipatride, oggi Ras el'ain, e di Fasaelide, oggi Chirbet fas'il. Costruì centri sportivi, teatri, acquedotti, strade, porti.

Nel 27 a.C. iniziò la ricostruzione di Samaria, chiamata Sebaste. Nel 22 a.C. iniziò la ricostruzione di Cesarea e del suo porto, inaugurata nel 9 a.C.

Verso il 20 a.C. iniziò la ricostruzione del secondo tempio di Gerusalemme, inaugurato nel 10 a.C. e ricordato come tempio di Erode.

Combatté contro i predoni del deserto. Sterminò le bande che si aggiravano nelle regioni di frontiera. Tenne a bada gli arabi che erano oltre il Giordano.

Quando Antonio fu sconfitto da Ottaviano ad Azio il 2 settembre del 31 a.C., Erode prontamente diede aiuto al governatore della Siria impegnato nel reprimere una sommossa dei seguaci di Antonio. Poi si recò a Rodi per incontrare Ottaviano e mettersi al suo servizio. Ottenne la conferma del suo regno e riebbe le terre che Cleopatra si era prese. Inoltre gli fu affidata la Samaria, le città di Ippo e Gadara ed alcune città costiere. La guardia di Cleopatra, costituita da 400 Galati, divenne la sua guardia personale.

Erode cambiò il nome di Samaria in Sebaste, (sebastòs in greco significa Augusto). Facendo inorridire i conservatori giudei, promosse spettacoli ginnici e giochi circensi. A partire dal 28 a.C. introdusse dei giochi quinquennali, a somiglianza dei giochi Olimpici.

Alla fine di marzo o ai primi di aprile del 4 a.C. Erode morì dopo una lunga malattia. Proprio questa data, oggi accettata dai più, deve far riflettere sull'accusa dell'Evangelista Matteo di aver compiuto la presunta strage degli innocenti. Anche ignorando le obiezioni relative all'anno della nascita di Gesù (sarebbe nato due anni dopo la morte di Erode) e al suo luogo di nascita, si deve osservare che:

Lo storico Giuseppe Flavio riferisce di un'eclisse lunare che si osservò nel giorno della morte di Erode. Tale elemento individua le date possibili per tale evento, che sono: 13 marzo del 4 a.C., data considerata più probabile dagli studiosi e che sconfessa, quindi, il calcolo della data di nascita di Gesù di Dionigi il Piccolo, poi 9 gennaio dell'1 a.C., 8 novembre del 2 d.C. ed infine 4 maggio o 28 ottobre del 3 d.C.

Erode Antipa

Il banchetto di Erode, XIV sec., Basilica di S. Marco, Battistero, Venezia
Il banchetto di Erode, XIV sec., Basilica di S. Marco, Battistero, Venezia

Tra i personaggi che ebbero un certo ruolo nella storia umana di Gesù, c'è certamente Erode Antipa (20 a.C. - dopo il 39).

Fu figlio di Erode il Grande, re di Giudea che è noto anche per la dubbia strage degli innocenti, come racconta Matteo. Alla morte del padre nel 4 a.C., il regno fu diviso tra i tre figli: ad Erode Archelao toccò la Giudea, a lui la regione della Galilea vera e propria e, infine, ad Erode Filippo la Betanea.

Questi regni tuttavia, come già quello di Erode il Grande, erano solo formalmente indipendenti, mentre, di fatto, dipendevano da Roma, che manteneva sul posto un suo governatore e sue guarnigioni.

Durante un soggiorno a Roma, Erode Antipa intrecciò una relazione con Erodiade, moglie di suo fratello Filippo; ripartendo per la Galilea, la portò con sé e la sposò. Il fatto destò scandalo, in quanto la legge mosaica lo proibiva.

Secondo i Vangeli, Erode Antipa fece arrestare Giovanni Battista, perché, nella sua predicazione, lo rimproverava a causa della sua peccaminosa relazione con Erodiade: quest'ultima, particolarmente risentita, voleva farlo uccidere, ma Erode si opponeva per motivi di ordine pubblico, data la notorietà di Giovanni.

La donna riuscì però a strappare il suo consenso con l'inganno: durante un banchetto per festeggiare il compleanno del re, presenti ospiti illustri, la figlia di Erodiade, avuta da Filippo, che secondo la tradizione si chiamava Salomè, (i Vangeli non riportano il suo nome) si esibì in una danza che piacque molto a Erode, il quale promise pubblicamente di darle in premio ciò che ella avesse chiesto. La ragazza, istigata dalla madre, chiese che le fosse portata su un vassoio la testa di Giovanni Battista. Erode, per non venire meno alla promessa fatta davanti agl'illustri commensali, acconsentì e fece decapitare Giovanni.

In seguito, secondo il Vangelo di Luca, Erode Antipa incontrò Gesù durante la Passione. Ponzio Pilato, al quale Gesù era stato consegnato dai sommi sacerdoti perché lo condannasse a morte (la Legge non lo permetteva loro), venuto a sapere che Gesù era galileo e quindi formalmente ricadente sotto la giurisdizione di Erode, glielo inviò perché fosse questi a giudicarlo. Gesù però non rispose alle sue domande e quindi Erode lo rimandò a Pilato.

Costantino Biglietto (morto nel 2019)


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