LA GUERRA SOTTERRANEA
Le ragioni del matriarcato


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LA DONNA E LE MINORANZE

Maria Montessori, pedagogista, prima donna italiana laureata in medicina
Maria Montessori, pedagogista, prima donna italiana laureata in medicina

La crescita di una società della "donna" nel contesto sociale, infatti, dopo un periodo nel quale, tra indicibili contrasti, si è verificata con certa continuità, sembra ora segnare il passo di fronte ad ostacoli significativi.

Nulla sembra infatti impedire alla donna, nei paesi industrializzati ed in quanto elemento produttivo e funzionale della società, il raggiungimento anche di posizioni di assoluta preminenza, ma, i soggetti abilitati a tali carriere sembrano avere subito profonde modifiche caratteriali, di atteggiamento e nelle capacità di interpretazione dell'ambiente. Sono infatti, di norma, più ricche di caratteri "maschili" di quanto lo siano gli stessi uomini.

Fortemente indifferenti agli aspetti sociali, estremamente controllate, capaci di decisionismo e violenza, a volte anche fisica, intossicate da un rampantismo brutale sembrano più guerrieri d'affari che donne liberate.

Insomma, le donne sembrano "arrivare" nella nostra società soltanto se sono altrettanto o più maschie degli uomini, e non intendo solo fisicamente ma anche intellettualmente. Gran parte di loro non pare rendersi conto di aver perso qualcosa, scambiandolo con qualcos'altro.

Ma in realtà la "società" che promuovono, sostengono e difendono è competitiva, violenta e priva delle connotazioni tolleranti e pacifiche, in senso lato, della struttura dominata dalla Madre. Le concessioni dell'anima,

da ricordare che, anche se documentalmente il concilio [sinodo] di Maçon del 585 decise invece che il termine "homo" (nella sua accezione di essere umano) poteva essere riferito anche alle donne, la questione dell'inferiorità della donna è stata confermata, predicata e sostenuta, senza opposizione alcuna, da tutta la Patristica [1] dal II al XX secolo, e quindi l'anima della donna non è mai stata in discussione, la sua attribuzione certa ha comunque richiesto un'ulteriore conferma conciliare

del voto e del "lavoro" (tutte molto recenti) corrispondono a momenti di ulteriore maschilizzazione della parte femminile della comunità. Gli aspetti femminei o femminili dell'intera faccenda (quindi la libertà sessuale, l'ecologia di villaggio, la promiscuità, il minimalismo, il riduzionismo, il rapporto interpersonale in senso stretto) sono stati modificati e superati trasfigurandosi in vere e proprie imprese "industriali", spesso in un contesto mediatico, fortemente competitive, in quanto produttive e/o fruitrici di effetti economici.


[1] Non esiste praticamente teologo cattolico che non abbia gettato infamia, disprezzo, fango, offese ed insulti sull'ipotetico sesso debole. E' impossibile citarli tutti e non ne vale nemmeno la pena, in quanto non se ne trovano che abbiano assunto posizioni contrarie. Per un eventuale ricerca consiglio il libro EUNUCHI PER IL REGNO DEI CIELI, di Uta Ranke-Heinemann, Rizzoli, 1990


a cura di Marco Capurro


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sez. Storia - Storia antica
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