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IL GIOVANE PICASSO
Preferisce ritirarsi in solitudine in un villaggio dei Pirenei, con l'amico Pallarés, e nel 1899 inizia a frequentare, a Barcellona, il cabaret "Els Quatre Gats", incontrandosi con artisti e intellettuali modernisti, influenzati dall'Art Noveau francese e dai Preraffaelliti inglesi. In preda all'entusiasmo per le nuove tendenze artistiche, con l'amico e pittore Casagemas parte per Parigi nel 1900, dove comincia a vedere opere di Cézanne, Toulose-Lautrec, Degas, Bonnard e altri. Il mercante Manach gli offre 150 franchi al mese in cambio di quadri, ma alla fine dell'anno ritorna con Casagemas a Barcellona e Malaga. Per una questione d'amore con una donna, nel 1901, Casagemas si suicida a Parigi. Picasso va a Madrid a dirigere la rivista "Arte Joven", che però fallisce dopo pochi numeri, così a maggio, deluso da quello che lui reputa il "provincialismo" della sua patria, torna per la seconda volta a Parigi. Le opere che pubblica vengono firmate soltanto "Picasso", dal nome della madre. Esegue opere su motivi della vita parigina, in cui compaiono spesso come temi la povertà, la vecchiaia e la solitudine: ha inizio il "periodo blu", perché la tavolozza è quasi monocroma, sul verde e blu. La morte dell'amico Casagemas lo influenzò moltissimo nella scelta di questo stile. Gli scade nel 1902 il contratto con Manach, per cui è costretto a rientrare a Barcellona, ma in ottobre torna per la terza volta a Parigi e non avendo soldi per le tele, esegue quasi esclusivamente disegni. Nel gennaio 1903 è costretto a ritornare a Barcellona, dove dipinge più di 50 opere con toni intensi del blu, che esprimono la miseria fisica della vecchiaia e della debolezza.
Il 1906 è un anno molto importante per Picasso, perché nello stesso tempo conosce Matisse e Derain, i due artisti legati a Cézanne (che morirà il 22 ottobre dello stesso anno), e scopre l'arte tribale africana, anzi, come allora si diceva, "l'arte negra", termine con cui s'indicava anche l'arte proveniente dall'Oceania; un'arte che aveva già suscitato forti interessi da parte del Fauvismo.
Anche il suo Autoritratto del 1907 è un chiaro indizio della svolta artistica che si sta verificando nella sua pittura. Infatti, dopo molti studi e variazioni, in luglio termina il grande quadro Les demoiselles d'Avignon: è la prima opera "cubista". Kahnweiler, entusiasta del dipinto, diviene il suo unico mercante. |
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Homolaicus - Ultima modifica: 05 agosto 2013 - Sez. Arte |