STUDI LAICI SUL NUOVO TESTAMENTO


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Tutta la Bibbia

I criteri ermeneutici su cui si basano queste letture del Nuovo Testamento sono i seguenti:

  1. Cristo era leader di un movimento politico (detto "nazareno") che si accingeva a compiere un'insurrezione armata nazionale contro i romani e i loro collaborazionisti del Tempio di Gerusalemme (casta sacerdotale).
  2. Era un ateo: non ha parlato di dio come realtà esistente, autonoma rispetto all'uomo, non ha mai detto d'essere suo "figlio", anzi ha detto esplicitamente che tutti gli uomini sono delle "divinità", capaci di distinguere da soli il bene dal male, senza dover dipendere dai sacerdoti, che presumono d'essere mediatori tra le esigenze umane e la volontà divina.
  3. Non ha mai compiuto nulla che potesse far sembrare che non era un uomo ma un dio (al massimo le guarigioni fisiche possono aver avuto origini psichiche e comunque con nessuna guarigione egli ha mai voluto dimostrare d'essere più che un uomo). Ovviamente noi non possiamo sapere con certezza fin dove possono spingersi le risorse della natura umana, ma se esistono risorse che possono farci sembrare più che umani, queste appartengono virtualmente a ogni essere umano.
  4. Tutti i racconti di resurrezione, ascensione, apparizioni del Cristo redivivo sono inventati: dopo l'evento della tomba vuota (da ritenersi attendibile) nessuno l'ha più rivisto in alcuna forma.
  5. La Sindone può essere considerata un reperto autentico.
  6. Il primo mistificatore del vangelo di Gesù, responsabile della trasformazione del Cristo da politico a religioso, è stato Pietro, la cui ideologia regressiva è contenuta nel vangelo di Marco e che insieme a quella di Paolo è risultata dominante nel N.T.
  7. L'unica ideologia in grado di fornire una versione opposta a quella petro-paolina è presente nel IV vangelo, che però è stato oggetto di numerose alterazioni, persino da parte degli stessi discepoli di Giovanni.
  8. Insomma va eliminata qualunque dichiarazione favorevole a una rappresentazione mistica o religiosa della realtà, ovvero va reinterpretato in chiave laico-umanistica ogni evento che abbia la pretesa di violare la libertà di coscienza, che è quella di credere o di non credere.
  9. Fatto questo, resta qualcosa d'incontrovertibile? Nulla di nulla. Ci si deve affidare a interpretazioni opinabili, ma resta più facile avvicinarsi alla realtà usando criteri umanistici che religiosi.

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Nuovo Testamento - Sezione Religioni
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