STORIA ROMANA |
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Le Vestali Sacerdotesse della antichissima dea Vesta (corrispondente alla greca Estia), la dea del focolare domestico, le Vestali, le custodivano il tempio sul Foro, tenendo sempre acceso il fuoco, che secondo la leggenda era stato acceso per la prima volta da Romolo, come simbolo dell'eternità dell'Urbe.
Le Vestali non erano sottoposte alla patria potestas ed erano esonerate dalla tutela, se si esclude ovviamente quella trentennale dello stesso pontefice. Anzi le Vestali erano le sole donne romane che, fino all'età di Augusto (63 a.C. - 14 d.C.), potessero esercitare i diritti civili, come quello di fare testamento, senza l'autorizzazione del tutore (ovviamente non potevano avere discendenza). Più tardi a questi privilegi poterono partecipare le donne romane con tre figli e le liberte con quattro. Le Vestali potevano avere il privilegio di graziare i condannati a morte. Famose le leggende di Rea Silvia, Ilia enniana e Tullia. Pare che producessero anche la mola salsa, cioè il farro salato. Diritto - Istruzione - Lavoro - Matrimonio - Riti nuziali - Divorzio - Procreazione - Adulterio e Concubinato - Prostituzione -Emancipazione - Donne nell'antica Roma - Livia Drusilla Claudia - Vestali - Elissa-DidoneEnrico Galavotti |
- Stampa pagina Aggiornamento: 11/09/2014 |