LA RIVOLUZIONE FRANCESE
La nascita della democrazia politica borghese


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CRONOLOGIA DELLA RIVOLUZIONE FRANCESE

Rivoltosi francesi in festa
Rivoltosi francesi in festa

1774-92: Luigi XVI è re di Francia

Sotto il suo regno i nobili richiedono sempre più potere e il re non è in grado di controllarli. Inoltre le guerre hanno provocato danno alle finanze che sono al limite del tracollo. La Francia appare come lo Stato dei privilegi più assurdi.

Per accrescere il gettito delle imposte e contenere il deficit di bilancio, il governo era ricorso a pericolose manovre finanziarie: concessione di alti tassi d'interesse sui prestiti dei cittadini, indiscriminata vendita di uffici pubblici, alterazioni del valore della moneta, riduzione arbitraria dei debiti dello Stato (bancarotta). Tutto questo perché le classi privilegiate (nobiltà e clero) erano riuscite, per interi decenni, a bloccare ogni provvedimento fiscale che estendesse anche a loro il peso tributario.

Nelle campagne il diritto di proprietà spettava ancora quasi interamente alla Corona, alla nobiltà e al clero. I contadini non erano più servi della gleba, come nel Medioevo, perché disponevano della libertà personale, però, non essendo proprietari di nulla, erano costretti a versare al clero le decime (cioè una parte dei prodotti dei campi), pagavano imposte e gabelle regie, erano obbligati dallo Stato a prestazioni di lavoro gratuite (corvée) per la costruzione di strade e caserme, ecc. Gli stessi nobili li obbligavano a pagare tasse sul commercio al minuto, pedaggi per l'uso di strade e ponti, tributi in natura, in denaro, in corvée.

1774-76: J. Turgot è controllore delle finanze e prova a risanare le casse dello Stato ma è inviso all’aristocrazia. Le tasse sono affidate alla Ferme Générale, un’agenzia privata preposta alla riscossione imposte dirette, ma non risolve alcun problema.

1777-81: J. Necker è chiamato a risanare le finanze francesi con una politica di tagli alle spese e riordino delle entrate. Viene cacciato dal parlamento parigino.

1783-87: de Colonne è controllore ma fallisce il risanamento.

La ricchezza dovuta ai commerci, all'industria, alle società per azioni e agli istituti bancari aveva indotto la borghesia a chiedere la fine del regime del privilegio di clero e nobiltà, la libera disponibilità della terra, la piena libertà dei commerci (senza vincoli doganali e corporativi).

1788: Ritorna il Necker e vengono convocati gli Stati Generali su richiesta della nobiltà: l'ultima volta era stato nel 1614 (l'Assemblea non aveva potere legislativo ma solo consultivo). Il ministro delle finanze Necker si batte perché la borghesia (Terzo stato) mandi all'Assemblea più delegati di quanti non possano disporre nobiltà e clero messi insieme, di contro alla consuetudine che prevedeva invece, per ogni circoscrizione elettorale, la designazione di un candidato per ciascun ordine sociale.

1/1789: In tutta la Francia si tengono le elezioni per gli Stati Generali e vengono spediti i Cahiers de doléance a Parigi.

5/5/1789: Inaugurazione degli Stati Generali e inizio della discussione sul sistema di voto. Nell'Assemblea la borghesia propone che il voto non sia dato per ordine ma per testa (per avere la maggioranza) e che i lavori non si svolgano in camere separate secondo gli ordini, ma in un'unica assemblea (per affermare la parità sociale dei delegati).

10-17/6/1789: Di fronte al rifiuto di nobiltà e clero, la borghesia si costituisce in Assemblea Nazionale, proclamandosi rappresentante della volontà nazionale (giugno 1789). La maggioranza dei delegati del clero, che provenivano da parrocchie rurali, decide di unirsi alla borghesia. Il re fa chiudere la Camera delle riunioni.

20/6/1789: Il Terzo stato si trasferisce in una sala adibita dalla Corte al gioco della pallacorda, giurando di riunirsi finché la Costituzione non sia stabilita (Giuramento della Pallacorda).

Il re ingiunge agli eletti di sciogliersi e di tornare a riunirsi l'indomani separatamente nelle sale assegnate a ciascun ordine.

23-27/6/1789: La borghesia non obbedisce. Evitando di usare la forza, il re invita clero e nobiltà a unirsi alla borghesia negli Stati Generali.

9/7/1789: Gli Stati Generali prendono il nome di Assemblea Nazionale Costituente.

11/7/1789: Sospinto dagli aristocratici, Luigi XVI licenzia il Necker e ammassa truppe mercenarie svizzere e tedesche nei pressi di Parigi.

14/7/1789: Il popolo di Parigi risponde occupando la Bastiglia, cioè la prigione per i condannati politici, simbolo dell'autorità assoluta del monarca. Il popolo crea nuovi organi di governo (a Parigi) e di difesa (la Guardia Nazionale, capeggiata da La Fayette, che già aveva combattuto a fianco degli insorti americani). Compaiono diversi club politici (giacobini, cordiglieri, girondini...) e il tricolore.

16/7/1789: Luigi richiama il Necker, viene cambiata la bandiera e il re il 17 veste la coccarda tricolore.

Luglio-agosto/1789: I nobili più intransigenti emigrano all'estero. L'esempio di Parigi viene seguito da altre città, che considerano la Costituente come l'unica vera fonte d'autorità. Nelle campagne si diffonde la «Grande Paura» dei nobili, che vedono le loro proprietà saccheggiate o espropriate dai contadini.

4/8/1789: L'Assemblea dichiara abolito il sistema feudale (corvée, decime...), anche se vincola questa abolizione all'indennità che i contadini devono pagare ai nobili per le proprietà requisite.

26/8/1789: Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino di chiara matrice illuminista. L'atto di morte dell'ancien régime viene ratificato con questa Dichiarazione. Principi fondamentali: sovranità popolare, diritti di libertà (opinione, stampa, religione, riunione), uguaglianza giuridica, tutela della sicurezza personale e della proprietà individuale. La Costituente si preoccupa non solo di convogliare le forze popolari contro i ceti privilegiati, ma anche d'impedire che queste forze possano dirigere il corso della rivoluzione. Viene perciò introdotto il principio della separazione dei poteri dello Stato: quello esecutivo spetta al re, che ha il diritto di veto, col quale può bloccare per quattro anni le decisioni dei rappresentanti eletti; la borghesia si riserva l'assoluta preminenza nella funzione legislativa.

5-6/10/1789: Sommossa a Parigi che provoca il rientro della corte e dell’Assemblea da Versailles a Parigi. Divisione dell'assemblea in destra e sinistra: la sinistra si divide in moderati (La Fayette e Mirabeau) e democratici (Robespierre).

Viene approvato il sistema monocamerale (cioè senza una Camera Alta da riservare alla nobiltà) e sancito il criterio censuario come condizione per l'esercizio dei diritti politici (solo i cittadini, cioè i maschi con almeno 25 anni di età, che pagano un'imposta diretta pari a tre giornate lavorative, possono votare ed essere eletti). Il re rifiuta l'abolizione dei diritti feudali, la suddetta Dichiarazione e la Monarchia costituzionale, ma una folla affamata si reca a Versailles per costringerlo ad approvvigionare la capitale, a ratificare le decisioni della Costituente e a trasferire la corte a Parigi. Questa parte di popolazione viene sempre più definendosi come Quarto Stato o Sanculotti, e i due circoli politici che esprimono di più le sue esigenze sono i giacobini e i cordiglieri.

Divisione della Francia in 83 dipartimenti e cambiamento delle unità di misura.

2/11/1789: Intanto la Costituente, per fronteggiare la grave situazione finanziaria, prende la decisione d'incamerare i beni degli ordini religiosi a favore del demanio statale. L'esecuzione della vendita dei latifondi ecclesiastici è affidata ai Comuni, ma, siccome l'operazione è lunga e complessa, e l'erario ha bisogno di soldi, l'Assemblea autorizza il Tesoro ad emettere dei titoli di stato (assegnati) col valore di cartamoneta, garantiti dai beni espropriati. In tal modo chi compra gli assegnati si sente strettamente legato agli esiti della rivoluzione.

7/1790: L'Assemblea abolisce il clero regolare e trasforma quello secolare in funzionari stipendiati dallo Stato mediante la Costituzione civile del clero, la quale prevede il principio elettivo per tutti i gradi della gerarchia ecclesiastica, senza diritto di conferma canonica da parte del papa. Il clero si divide in due parti: costituzionali e refrattari (quest'ultimi favorevoli al papa, che condanna sia la Dichiarazione che la Costituzione del clero). Robespierre è presidente del Club dei Giacobini.

20/6/1791: Luigi XVI, dopo essere stato costretto a ratificare la Costituzione del clero, decide di fuggire dalla Francia, ma alla frontiera belga viene riconosciuto e arrestato a Varennes. Il sistema della monarchia costituzionale entra in crisi: il re passa per un traditore della nazione, fomentatore di guerra civile e alleato delle potenze straniere antifrancesi. Cordiglieri e giacobini ne approfittano per rivendicare maggiori poteri in seno all'Assemblea, la quale però al Campo di Marte (Parigi) fa sparare sulla folla, sospende la libertà di stampa e di riunione.

Divisione nei giacobini e formazione dei foglianti.

3/9/1791: L'Assemblea costituente emana la Costituzione, che viene accettata dal re Luigi XVI.

20/4/1792: L'Assemblea (ove dominano i girondini) cerca di superare la paralisi del movimento democratico in tre modi: 1) fa credere all'opinione pubblica che la fuga del re era un rapimento tramato da controrivoluzionari; 2) si scioglie, trasformandosi in Assemblea Legislativa, eletta a suffragio censuario (impedisce a tutti quanti avevano fatto parte della Costituente di poter partecipare anche alla Legislativa); 3) dichiara una guerra preventiva all'imperatore d'Austria e Prussia (e anche al regno di Sardegna). Subito ingenti sconfitte.

Alla guerra contro Austria - Prussia si giunge per una serie di ragioni:

10/8/1792: La Comune insurrezionale di Parigi obbliga la Legislativa ad arrestare il re. La stessa Legislativa convoca una nuova Assemblea, la Convenzione Nazionale, che avrebbe dovuto trasformare il Paese in una Repubblica. La monarchia è finita. La Fayette si consegna agli austriaci.

2-6/10/1792: All'inizio la guerra è disastrosa per la Francia: esercito male organizzato, ufficiali aristocratici non disposti a combattere con impegno, tradimenti continui della corte che complotta col nemico... La prima grande sconfitta è quella di Verdun, che ha come effetto le stragi di settembre nelle carceri parigine: almeno 1300 detenuti politici conservatori sono uccisi dalla folla in tumulto.

20/9/1792: Insediamento della Convenzione che deve preparare la nuova Costituzione. Grande vittoria francese a Valmy e conquista del Belgio. Nella Convenzione i girondini, che rappresentava la medio - alta borghesia progressista, conservano il governo del Paese (sostenevano la tesi federalista); a sinistra erano i giacobini (detti montagnardi), rappresentanti della piccola borghesia: essi riusciranno a far proclamare la Repubblica una e indivisibile, e anche a far condannare a morte il re.

21/9/1792: Viene proclamata la Repubblica. Elezione a suffragio universale. La Convenzione sostituisce l'Assemblea legislativa.

Nel 1793 la Convenzione vota la Costituzione dell'Anno I della Repubblica: per la prima volta in Europa s'introduce il principio del suffragio universale, sopprimendo la discriminazione censitaria dei cittadini in attivi e passivi, e si attribuisce il diritto di voto (segreto e diretto) a tutti i francesi maschi maggiorenni; si prevede anche l'intervento assistenziale dello Stato a favore dei ceti indigenti.

Questi principi non sono però applicati perché gli eventi internazionali favoriscono l'avvento di una dittatura politica. Infatti, avendo occupato Belgio, Olanda, Savoia e altri territori, la Francia si vede coalizzare contro moltissimi paesi europei: Austria, Prussia, Inghilterra, Olanda, Spagna, Portogallo, Russia, Piemonte, Stato Pontificio, ecc. La Francia deve ripiegare. All'interno scoppia la guerra civile in Vandea: alla miseria si era aggiunta la coscrizione obbligatoria che colpiva soprattutto i contadini più poveri.

21/1/1793: Esecuzione del re Luigi XVI.

1/2/1793: La Convenzione dichiara guerra all'Olanda e all'Inghilterra.

7/3/1793: La Convenzione dichiara guerra alla Spagna.

10/3/1793: Insorge la Vandea contro la nuova leva.

16/3/1793: I francesi si ritirano dal Belgio.

31/5-2/6/1793: Manifestazioni contro i girondini, i montagnardi vanno al potere.

13/7/1793: Assassinio di Marat.

2/6/1793: Nella Convenzione i montagnardi impongono ai girondini leggi di emergenza:

Cala il prestigio di Danton e Delacroix e sale quello di Robespierre e Saint-Just. I girondini rispondono scatenando varie insurrezioni nei dipartimenti e nelle grandi città; uccidono Marat.

I giacobini rispondono con la politica del Terrore:

Il governo giacobino elimina il gruppo di Danton, accusato di eccessivo moderatismo, e il gruppo di Hébert, accusato di eccessivo estremismo; impone come religione di stato il culto dell'Essere Supremo; non riesce a impedire il mercato nero né a garantire sufficienti salari al proletariato delle città. Le vittorie militari francesi fanno capire alla borghesia che non c'era più bisogno di una dittatura rivoluzionaria.

16/10/1793: Esecuzione della regina Maria Antonietta.

31/10/1793: Esecuzione dei girondini. Campagna di scristianizzazione. Sconfitta dei vandeani.

21-24/3/1794: Esecuzione di Hébert e di altri suoi seguaci.

2-5/4/1794: Esecuzione di Danton, Desmoulins, Delacroix e altri ancora.

27/7/1794: Colpo di stato moderato. Arresto di Robespierre.

28/7/1794: Esecuzione di Robespierre, Saint-Just e altri. La borghesia approfitta del fatto che i giacobini, eliminando i seguaci di Danton ed Hébert, si erano inimicati le masse popolari. Essa compie un colpo di stato e rovescia Robespierre e Saint-Just, accusati di voler imporre una tirannia personale (reazione termidoriana). La Convenzione Termidoriana abolisce subito il calmiere dei prezzi e scatena il terrore bianco contro i giacobini. Per evitare che i realisti riprendano il potere, la Convenzione affida il governo a un Direttorio, dal quale emergerà la dittatura militare di Napoleone Bonaparte. L'ultima battaglia della sinistra rivoluzionaria sarà quella di Babeuf e Buonarroti, con esito fallimentare.


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sez. Storia - Storia moderna - Monarchie nazionali
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