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Müntzer e Marx
Impiccagione di contadini che hanno partecipato alla rivolta. Incisione dell'epoca
La differenza sostanziale tra il socialismo di Müntzer e quello di Marx non sta tanto nella teoria, poiché in questo campo le differenze sono inevitabili, quanto nella pratica, poiché il socialismo scientifico fu effettivamente realizzato in Russia da Lenin.
Eppure in Europa occidentale il socialismo scientifico, pur essendoci stata una teoria rivoluzionaria, non s'è mai realizzato (questo senza nulla togliere al significato storico di quei tentativi che passano sotto il nome di Comune di Parigi, Biennio rosso italiano, Repubblica tedesca di Weimar, ecc.). Ci chiediamo se al marxismo sia mai venuto in mente che la realizzazione del socialismo di Müntzer avrebbe potuto portare col tempo a democratizzare ulteriormente l'idea e l'esperienza concreta del socialismo, senza dover affatto passare sotto le forche caudine dello sviluppo capitalistico.
E' mai venuto in mente che tutti i tentativi di realizzare il socialismo scientifico sono falliti in Europa occidentale proprio a causa dei condizionamenti borghesi? E che quindi la possibilità di successo dei socialismi pre-marxisti, come appunto quello di Müntzer, erano, nonostante le limitatezze teoriche (ovvero le infarinature religiose), di molto superiori a quelle del socialismo scientifico, pur con tutta la teoria economica e politica rigorosamente materialistica e ateo-scientifica che quest'ultimo seppe elaborare?
Il fatto che tutti i socialismi pre-marxisti non si siano realizzati praticamente non va forse imputato a condizionamenti che riguardavano lo sviluppo esperienziale della religione cattolica e dell'economia feudale? E tali condizionamenti non sono forse strettamente connessi all'evoluzione culturale del cattolicesimo-romano, che va ben oltre la semplice determinazione di dogmi religiosi, ma che coinvolge tutto l'agire civile e sociale, com'è appunto tipico di tale religione?
Nei paesi capitalistici di religione cattolica il cattolicesimo, come cultura, è portato avanti da uomini di governo, dai politici di professione, non solo dalla chiesa come istituzione e come complesso di comunità sociali. Il cattolicesimo romano influenza profondamente anche il pensiero della sinistra (basti pensare ai concetti di "centralismo", di "gerarchia", ecc., ovviamente riproposti in veste laicizzata).
E' vero che le migliori giustificazioni al capitalismo le ha date il calvinismo, ma è anche vero che le migliori giustificazioni dell'anticomunismo le ha sempre date il cattolicesimo-romano, che non si pone solo come religione, ma anche come esperienza di vita alternativa in primo luogo al socialismo, poiché ogni buon cattolico, se tale vuole rimanere, cioè se non vuole essere espulso da questa chiesa, sa perfettamente che più del capitalismo bisogna temere il comunismo, che sul piano ideale predica gli stessi principi del cristianesimo.
In generale dovremmo dire che la storia del genere umano è la storia dell'abbandono del comunismo primitivo a vantaggio di esperienze sociali antagonistiche, dominate dai conflitti di classe. E' assurdo sostenere che la risoluzione di tali conflitti sia possibile solo oggi in virtù delle teorie del socialismo scientifico. Ogni epoca ha e ha avuto in se stessa gli elementi, le condizioni sufficienti per superare efficacemente e stabilmente i traumi provocati dai conflitti di proprietà. Il socialismo scientifico non è nient'altro che una soluzione data nell'ambito del capitalismo.
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