Con la collaborazione del prof. Heriberto Santecchia e di Isabella Santecchia
In questo ipertesto vengono narrate le vicende di alcuni italiani emigrati in Argentina sin dai tempi della prima guerra d'Indipendenza italiana.
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Nuova Roma
Stazione ferroviaria
Il 1 luglio 1856 il comandante Olivieri, 40 km. a nord-ovest di Bahía Blanca lungo le rive del fiume Sauce Chico, fondò una colonia che per motivi storici, culturali ed affettivi fu chiamata Nueva Roma (Nuova Roma). Il fiume ricordava il Tevere e le colline circostanti i sette colli romani (infatti due di essi furono chiamati Appio e Pincio), inoltre le terre erano fertili e l'acqua abbondava.
A Nuova Roma si inizia subito la costruzione delle abitazioni e delle mura difensive, le postazioni per due batterie di artiglieria, recinti di pietre proteggono i cavalli e il bestiame.
Con la collaborazione dei legionari stessi e del comandante, da gennaio ad ottobre 1856 a Buenos Aires uscì il quindicinale in lingua italiana "La Legione Agricola".
Nella colonia c'era anche una rudimentale tipografia in legno, usata più che altro per stampare i buoni di consegna di Olivieri, che circolavano nei negozi di Bahía Blanca come moneta cartacea. Questa vecchia tipografia nel 1876-78 servì a stampare "El Carhuè" ("Luogo verde") il primo periodico di Bahía Blanca.
I legionari non erano tutti Italiani, vi erano anche Francesi, Inglesi, Spagnoli e Tedeschi.
A causa della perdita della nave, scarseggiavano i buoi, le sementi, gli utensili, infissi ed altre cose di prima necessità per vivere e per lavorare la terra.
La buona volontà e il coraggio non furono sufficienti a superare tutti gli ostacoli e le difficoltà: tra i legionari s'insinuò un nemico pericoloso: il malcontento. Alcuni, insofferenti della rigida disciplina militare, misero in circolazione numerose falsità sul comandante e decisero di ammutinarsi.
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