L'ARTE BIZANTINA E RUSSA

PER UN'ALTERNATIVA UMANISTICA


IL SALVATORE TRA LE POTENZE

Cristo Pantokrator, Cappella Palatina di Palermo (sec. XII)

Il titolo dell’icona deriva dagli angeli (le Potenze) che generalmente fanno da sfondo alla figura del Salvatore, rappresentato nella sua gloria come Pantokrator, cioè come colui che sostiene nell’essere tutte le creature.

In tal senso l'iconografo bizantino non intendeva semplicemente raffigurare un Cristo benedicente, che cerca con l'osservatore una sorta di "rapporto personale", come nelle pitture occidentali. Questa infatti voleva essere un'icona politica per eccellenza.

Sulle braccia della croce, incise nell’aureola, sono spesso scritte in greco (anche nelle icone russe) le parole che definiscono la divinità: “colui che è”.

Cristo benedice con la destra ponendo le dita della mano in modo da formare il proprio nome, Gesù cioè Salvatore, visibile anche nelle lettere greche che lo fiancheggiano.

Con la sinistra presenta il vangelo in cui è scritto: “Venite a me voi tutti che siete stanchi e affaticati”.

Il collo rigonfio più del normale vuol significare la presenza dello Spirito.

Per il volto di Cristo pare che gli iconografi si fossero serviti di quello presente nella Sindone: lo attesterebbero, fra le altre cose, i riccioli di capelli posti sulla fronte, che solo dopo la realizzazione del negativo fotografico si scoprirono essere dei rivoli di sangue.

Gioacchino e Anna - Annunciazione - Natività - Battesimo di Gesù - Presentazione al tempio - Trasfigurazione - Crocifissione - Resurrezione - Ascensione - Il Salvatore tra le Potenze - Trinità -
In te si rallegra - Dormizione della Vergine - Le icone della Vergine - Giudizio Universale


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia Medievale - Sezione Arte
 - Stampa pagina
Aggiornamento: 11/09/2017