L'ARTE BIZANTINA E RUSSA

PER UN'ALTERNATIVA UMANISTICA


TRINITà

Trinità

La rappresentazione della trinità nelle sembianze di tre angeli è suggerita dall’apparizione che Abramo ebbe presso la quercia di Mamre, in cui molti padri della chiesa hanno creduto di vedere una sorta di anticipazione dell’idea di trinità divina (Gen 18,1-15).

Il mistero del dio uno e trino viene espresso dalle tre figure distinte e indivise, poiché partecipano in forme e modi diversi a un medesimo evento: l’incarnazione. A questo mistero di unità-diversità partecipa anche la terra, raffigurata dal frontespizio della mensa.

Il fulcro dell’icona è il centro della tavola (altare) ove è posto il calice con l’agnello (eucaristia). Verso il calice convergono le mani dei tre angeli. Sul calice sembra verticalmente scendere ad alimentarsi l’albero posto in alto, sopra la figura centrale: la quercia di Mamre, simbolo dell’albero della vita. Al suo fianco altri due simboli: la chiesa, corpo di Cristo, e la roccia, il monte Tabor.

Delle tre figure il figlio è quello con la mano benedicente: le due dita sono simbolo della sua duplice natura.

Le linee architettoniche dei troni e della casa convergono verso chi guarda, secondo un procedimento di prospettiva inversa che sembra proiettare le immagini dall’infinito. L’icona non intende “definire” ma “aprire” una finestra sull’infinito.

La croce (missione della trinità sulla terra), il triangolo (unità-eguaglianza della trinità) e il cerchio (perfezione intratrinitaria) sono le strutture geometriche più evidenti e significative.

Sull'icona della Trinità di Rublev clicca qui.

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Storia Medievale - Sezione Arte
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Aggiornamento: 11/09/2017