LA SVOLTA DI GIOTTO
LA NASCITA BORGHESE DELL'ARTE MODERNA

DIBATTITO SU GIOTTO

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Bada che io sono ateo e quindi indifferente alla religione, anzi ostile, però non posso non accettare l'idea che l'iconografia bizantina avesse qualcosa di più intenso da trasmettere del realismo giottesco.

Che questa intensità fosse legata alla religione e non ad altro di umano, per me è molto relativo. M'interessa proprio il modo di considerare il volto ieratico, con gli occhi fissi, grandi, lo sguardo serio, misterioso, che ti scruta, ti osserva, ti parla, con quella fronte spaziosa, il naso allungato, la bocca piccola e il mento sfuggente e quelle mani affusolate dalle dita lunghe, la posizione fisica dei personaggi, dignitosa, anzi maestosa, anche quando sono di origini o condizioni umili...

Tutto ciò nel realismo giottesco non c'è. I personaggi sono borghesi anche quando vengono trattati in maniera religiosa, gli aspetti umani sono formali, convenzionali... Vengono anzi descritti troppo, con quelle esagerazioni dolorifiche, per essere percepiti con quel che di misterioso, di trascendente, di allusivo ad altro che hanno le immagini bizantine e anche russe.

E poi nel realismo giottesco, ma la cosa si vedrà meglio dopo (p.es. con Masaccio), la figura appartiene a uno spazio che la schiaccia, la comprime; la prospettiva fisica e architettonica ha tolto di mezzo l'interiorità spirituale; tutto s'è trasformato in una illusione di perfezione ottica, geometrica e l'umanità, che è mutevole, ambigua, più profonda di qualunque profondità spaziale, ha perduto di significato, s'è banalizzata.

Se si voleva fare un'operazione artistica innovativa, rispetto ai canoni bizantini, bisognava recuperare quei valori spirituali epurandoli dei loro riferimenti religiosi, perché non è possibile che sia la religione a dare la spiritualità all'umano: l'umano è spirituale in sé, solo che in certe culture s'e' espresso in forma religiosa.

Invece Giotto ha voluto eliminare la spiritualità restando dentro un canone religioso, che però alla fine s'è rivelato del tutto formale, come è appunto formale il cristianesimo borghese, che prima è borghese (e Giotto lo era profondamente) e poi cristiano.

E poi devi considerare che l'arte bizantina è strettamente legata a una tradizione consolidata, a una storia di popolo (per quanto religiosa fosse); invece quella giottesca è individualistica, si oppone alla tradizione ecclesiale ed artistica... È anzi una forma di rivoluzione protestante ante litteram, poiché con lui la chiesa romana (che già s'era separata da quella ortodossa ufficialmente nel 1054) si stacca da quella bizantina anche negli ultimi aspetti comuni rimasti, appunto quelle estetici. E inizia l'avventura del cristianesimo borghese, già sviluppato nei Comuni, nelle Signorie, nei Principati italiani, qui prima che altrove in Europa. Il protestantesimo in realtà è nato in Italia, col distacco irreversibile dalle tradizioni ortodosse-bizantine.

L'arte per l'arte per me non ha alcun senso, esprime solo il senso dell'individuo singolo, che non è testimonianza di alcunché che non sia la sua personale intelligenza, sensibilità ecc.

Questa forma di arte non è per il popolo, non è pedagogica, non riflette istanze sociali, anzi in definitiva è una forma di alienazione, in quanto eredita una separazione tra teoria e prassi, tra città e campagna, tra attività manuale e intellettuale, tra valore d'uso e di scambio ecc.

Enrico Galavotti


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Arte
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Aggiornamento: 11/09/2014