LA SVOLTA DI GIOTTO
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DIBATTITO SU GIOTTOI - II - III - IV - V - VI - VII - VIII - IX - X - XI - XII - XIII - XIV - XV - XVI - XVII - XVIII - XIX - XX - XXI - XXII - XXIII - XXIV - XXV - XXVI - XXVII - XXVIII - XXIX - XXX - XXXI E.G.) Bada che io sono ateo e quindi indifferente alla religione... G.N.) D'accordo, questo era sottinteso. Del resto sono anche d'accordo che l'iconografia bizantina trasmetteva 'qualcosa di più intenso che il realismo giottesco'. Ma era una pittura obbligata dalla chiesa fin dai minimi dettagli, infatti non solo le icone non erano considerate opere d'arte, ma i pittori erano iconografi e non artisti. Tu hai ragione dal punto di vista dell'effetto che riceve lo spettatore ed è precisamente quello che la chiesa voleva o pretendeva (infatti le icone si potrebbero annoverare tra le immagini chiamate 'la bibbia dei poveri' della tradizione medioevale), ma non dal punto di vista artistico né da quello socio-politico dell'epoca giottesca, nella quale il teocentrismo stava a poco a poco perdendo la sua forza e si stava imponendo l'antropocentrismo. E.G.) Che questa intensità fosse legata alla religione e non ad altro di umano, per me è molto relativo. G.N.) Dal punto di vista critico, e in prospettiva storica hai ragione, ma da Giotto in poi si parla con un altro 'linguaggio' (che perdurerà perlomeno fino a 'Le signorine d'Avignone' di Picasso, o chissà fino a Kandinsky e a Mondrian). E.G.) M'interessa proprio il modo di considerare il volto ieratico... G.N.) Anche qui non ha torto, ma l'epoca che dette vita a Giotto era diversa, e diverse le opere, le manifestazioni, i risultati. E.G.) E poi nel realismo giottesco, ma la cosa si vedrà meglio dopo (p.es. con Masaccio), la figura appartiene a uno spazio che la schiaccia... G.N.) Io direi che s'è umanizzata, riappare la natura, anche se schematica e in una prospettiva incipiente, quasi come un telone in secondo piano, ma le persone sono esseri umani, riappaiono i sentimenti nei loro volti, espressioni, gesti. E.G.) Se si voleva fare un'operazione artistica innovativa... G.N.) Anche qui forse non hai torto, dal tuo punto di vista. Ma la storia dell'arte è quella che è, e non quella che sarebbe stata o avrebbe dovuto essere. E.G.) Invece Giotto ha voluto eliminare la spiritualità... G.N.) In tal caso la 'colpa' non è di Giotto, ma dell'epoca nella quale nacque e visse. Credo che la critica debba registrare e giudicare le persone e i fatti di una epoca nel contesto specifico ed esclusivo dell'epoca analizzata, e non d'accordo con le norme dell'epoca del critico. E.G.) E poi devi considerare che l'arte bizantina è strettamente legata a una tradizione consolidata... G.N.) Ma non a quella classica greca, alla quale seguì la ellenistica greco-romana. E neppure, in linea generale, a quella gotica che veniva dalla Francia. E.G.) ... anzi una forma di rivoluzione protestante ante litteram... G.N.) Analizzare e approfondire questo punto sarebbe oltremodo interessante e importante. E.G.) L'arte per l'arte per me non ha alcun senso... G.N.) Non difendo l'arte per l'arte, concetto sbagliato, l'ho semplicemente citato come dato storico. E.G.) Questa forma di arte non è per il popolo... G.N.) L'arte folcloristica è stata sempre una imitazione artigianale, salvo rarissime eccezioni, dell'arte colta. E.G.) ... eredita una separazione ... tra attività manuale e intellettuale, tra valore d'uso e di scambio ecc. G.N.) Il popolo non comprenderà mai i valori estetici d'un'opera d'arte. Credere il contrario fu anche uno degli errori del comunismo, nazismo, fascismo e dittature varie, ed anche un errore iniziale del manifesto di quello che qui chiamano il 'Muralismo mexicano'. Errore riconosciuto più tardi anche dallo stesso Orozco uno, e forse il più importante, dei firmatari dello stesso manifesto. |