LA SVOLTA DI GIOTTO
LA NASCITA BORGHESE DELL'ARTE MODERNA

DIBATTITO SU GIOTTO

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E.G.) ... una persona priva di riferimenti sociali, di tradizioni... (in questo caso l'artista) è una semplice astrazione, e chi ha legami con realtà sociali non può sentirsi libero di dipingere come vuole, perché questo modo di porsi sarebbe arbitrario, in contrasto con l'appartenenza a un collettivo.

G.N.) Sarà arbitrario, ma è proprio così. L'artista deve poter esprimere ciò che sente, certo potrebbe esprimere ciò che non sente, ma ne risulterebbero opere artigianali prive di qualsiasi valore estetico, fatte per compromessi assunti o su incarico o per ordine di qualcuno.

E.G.) Un artista deve tener conto del contesto in cui vive, non solo come ambito accidentale, inevitabile, ma come metro di misura della validità della sua opera...

G.N.) No, qui non andiamo d'accodo.

E.G.) ... s'egli pensa di poter vivere senza contesto, non può poi pretendere un riconoscimento sociale.

G.N.) L'artista non pretende nulla, se pretendesse qualcosa si sacrificherebbe e dipingerebbe pacchianerie. Come ti dissi l'artista dipinge solo per lui e per tutti quelli che lo comprendono... Ne hai numerosi esempi da Manet in poi. (Nel caso di giovani pittori locali, che non sono conosciuti ed hanno bisogno di vendere per campare, io consiglio loro di dipingere anche ciò che sanno che potrebbero vendere, ciò che è commerciale, ma con una firma e un catalogo diversi; e ciò che sentono realmente, e che magari non vendono, da inviare alle gallerie d'arte, in un altro catalogo e con un'altra firma).

E.G.) Per quale ragione se io fossi un amministratore locale tenderei a fare dei privilegi ingiustificati scegliendo tra due forme artistiche quella più vicina alle tradizioni popolari, al sentire comune? Perché mai una politica culturale dovrebbe premiare uno sradicato, un individualista, un antisistema?

G.N.) Credo proprio che tu stia esagerando un po'.

E.G.) Certo, si può andare controcorrente, si può e anzi, quando occorre, si deve contestare il sistema e anche rovesciarlo, ma che senso ha farlo individualmente?

G.N.) Io credo che siano gli individui che fanno le rivoluzioni e non solo quelle artistiche.

E.G.) E' possibile che l'etica si formalizzi, si svuoti di contenuti veri, e quindi è naturale che l'estetica svolga una funzione critica, demolitrice, ma chi darà all'etica la forza di riprendersi se non se stessa?

G.N.) Credo che tu stia prendendo, come esempi, determinati eccessi esibizionistici-anarchizzanti del secolo XX come 'pretese' di essere arte, quando invece la loro pretesa era quella di creare un'antiarte, un'antiestetica, un antiartista, dato che l'arte tradizionale era giunta alla fine d'un vicolo cieco, senza poter trovare una via d'uscita.

E.G.) Perché mai una persona di talento dovrebbe disperdere le proprie energie nei mille rivoli del libero arbitrio e pretendere, nel contempo, una considerazione pubblica non meno grande di quella tributata ad artisti che rispettano delle "regole comuni"?

G.N.) Con ciò distruggeresti un essere umano che avesse un'autentica vocazione, alla quale non potrebbe rinunciare per nessuna cosa al mondo, mentre daresti del lavoro, culturalmente inutile, a una persona senza talento e senza carattere che si piegherebbe ai tuoi desideri.

E.G.) Chi è l'artista? Uno che comunica solo con altri artisti e che contatta la gente comune solo per cercare di vendere le proprie opere? uno che vuol mettersi in luce nella speranza di ottenere un contratto da parte di qualche committente? o forse uno che fa l'artista a tempo perso, quando non lavora?

G.N.) Credo che generalizzi troppo ed hai un concetto un po' 'strano' dell'artista.

E.G.) L'arte non deve essere un'eccessiva astrazione, un gioco intellettualistico (alla Kandinsky)...

G.N.) Eppure quante influenze, quanti discepoli e quante correnti ha lasciato dopo di lui, durante tutto il XX secolo...

E.G.) Un artista non deve essere troppo sperimentale, perché se lascio libero l'artista di esercitare la propria creatività al di fuori di qualunque regola, convenzione... alla fine avrò un'arte che solo lui riuscirà a capire, anzi, un'arte che neppure lui riuscirà a capire, perché la creatività gli sarà sfuggita di mano.

G.N.) Questo tipo di artista extra-eccentrico può apparire come un'eccezione e presto sparisce, non lascia tracce importanti. In generale i veri artisti sono persone serie.

Giancarlo Nacher


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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Arte
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Aggiornamento: 11/09/2014