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Cavaliere Teutonico, secolo XIII - Andrea Terzolo

Le crociate più importanti verso i territori a est del sacro romano impero, verso l'area che oggi chiamiamo "baltica" e verso i paesi scandinavi si svolsero con l'appoggio decisivo e incondizionato della chiesa romana e, in modo particolare, degli ordini monastico-cavallereschi, composti cioè da monaci-soldati, che si diffusero a partire dal secolo XI in tutti i territori investiti dal movimento delle crociate anti-islamiche, anti-pagane e anti-slave.
Questi ordini li troviamo anzitutto in Terrasanta, dove infatti nel 1119 nascono i Cavalieri del Tempio o Templari, i quali adottano nel 1128 una regola ispirata a quella benedettina, cui vennero aggiunti ai tre voti consueti di povertà, castità e obbedienza un quarto voto che contemplava gli obblighi militari.
Nel 1130 nasce l'Ordine di San Giovanni detto degli Ospitalieri, e nel 1198-1193 quello dei Cavalieri Teutonici (la cui originaria denominazione era Ordine dei Cavalieri di Santa Maria dei Tedeschi di Gerusalemme), fondato in Palestina da un gruppo di mercanti di Brema e di Lubecca, insieme ad alcuni cavalieri tedeschi, al seguito della prima crociata, e successivamente perfezionato da Federico II intorno al 1212, adeguando gli statuti al modello ospitaliero per gli aspetti religiosi, e al modello templare per quel che riguardava la guerra. (1)
In Spagna si hanno nel corso del sec. XII gli ordini di Alcantara (1156), Calatrava (1158) e di Santiago (1175), mentre a nord-est, sul fronte baltico, appaiono nei primi anni del sec. XIII i Portaspada e i Cavalieri di Dobrzin (2).
Un fatto capitale nella storia dell'Ordine Teutonico fu la nomina a Gran Maestro, nel 1210, del discendente di una famiglia della piccola nobiltà della Turingia, Hermann von Salza. Il nuovo Gran Maestro godé della fiducia assoluta dei papi del suo tempo: Innocenzo III (1198-1216), Onorio III (1216-1227) e Gregorio IX (1227-1241), nonché di quella dell'Imperatore Federico II, di cui, finché visse, fu ascoltato consigliere.
Von Salza era stato nominato, con i suoi successori, membro di diritto della corte imperiale, con la facoltà di alloggiarvi con il seguito. Nel marzo del 1226, con la Bolla d'oro di Rimini, l'Imperatore Federico concedeva al Gran Maestro e ai suoi successori il titolo di Principe dell'Impero, con facoltà di creare uno Stato vassallo nei territori conquistati.
I Teutonici rimasero vincolati fin dalle origini ad un'idea nazionale rigidamente circoscritta alla Vaterland germanica, e furono soprattutto loro ad allargare il campo d'azione verso le regioni del nord-est (ma li troviamo anche in Puglia e in Sicilia), dove c'erano da conquistare terre e uomini che ancora non conoscevano l'oppressione cattolico-feudale dell'Europa occidentale.
Attorno al 1100 la situazione dell'Europa settentrionale lungo le coste meridionali del Mar Baltico può essere descritta come segue: ad est del fiume Elba si estendeva il territorio degli Abotriti, Vagri e Polabi, popolazioni slave pagane, che confinavano a est con altre popolazioni anch'esse pagane e di ceppo slavo, i Prussi o Prussiani, stanziati attorno al corso inferiore della Vistola. Seguivano in sequenza i Lituani, i Lettoni (Semgalli, Curi e Livoni) e infine gli Estoni. Mentre questi ultimi erano imparentati linguisticamente con gli ugro-finni della Finlandia, le altre popolazioni pagane erano indoeuropee.
Papa Eugenio III (1145-1153), su consiglio di Bernardo di Chiaravalle, che, dopo la caduta della Contea di Edessa (1146), stava predicando e organizzando una crociata per la Terrasanta, vista la situazione favorevole in cui si trovava il confine nord-orientale dell'Impero romano-germanico, a causa della presenza di vari potentati pagani che si pensava fossero poco organizzati e militarmente deboli, decise, con la bolla Divina dispensatione, di lanciare la prima vera crociata del nord, offrendo a coloro che vi avessero partecipato gli stessi privilegi spirituali di chi partiva per la Terrasanta. Alla spedizione, guidata dal vescovo Anselmo di Havelburg, parteciparono, oltre a vari crociati della Germania settentrionale, anche gruppi di danesi e di polacchi.
Questa prima crociata del nord, benché assai breve - si combatté soltanto durante l'estate del 1147 - permise di sottomettere il principe abotrita Nyclot e di spostare un poco più ad est i confini della cristianità, conquistando quei territori su cui oggi sorge la città di Lubecca.
Due principi tedeschi, il Duca di Sassonia (1139-1180) e di Baviera (1156-1180), Enrico XII il Leone e il Re di Danimarca, Valdemaro I il Grande (1157-82), intrapresero una serie di guerre, con cui assoggettarono alla cristianità, nel giro di pochi anni, i territori dell'odierno Meclemburgo nella Germania settentrionale. I due sovrani, alleatisi, iniziarono, a partire dal 1158, una serie di azioni militari grazie a cui, nel 1160, la conquista dell'intero principato abotrita poté dirsi completa. Attorno al 1185 tutto il territorio compreso tra il corso settentrionale dell'Elba e il fiume Oder era di fatto annesso alla cristianità. Il principe del Meclemburgo, Pribislav I (1167- principe dal 1170), e i suoi discendenti, si convertirono al cattolicesimo latino e parteciparono alle crociate successive.
Nel sec. XII apparvero in Estonia i monaci cistercensi, guidati da un certo Fulco, poi divenuto vescovo d'Estonia. Papa Alessandro III (1159-81) invitò con una sua bolla del 1171 a dare una mano al vescovo che si adoperava in tutti i modi per convertire i "pagani infedeli", promettendo l'assoluzione dei peccati a tutti coloro che avessero conquistato quelle terre. Si fecero così più frequenti le scorrerie dei crociati anche nella Russia nord-occidentale, soprattutto nei possedimenti dei principi di Polotsk e Smolensk.
Un primo grande attacco dei feudatari tedeschi, appoggiati dal papa Clemente III (1187-91), che aveva già bandìto la terza crociata anti-islamica, fu preparato nella città di Brema, sotto la cui giurisdizione il papato aveva voluto porre la diocesi di un monaco agostiniano di nome Meinhard, divenuto nel 1186 "vescovo della Livonia e della Russia". Meinhard, nel 1184, aveva costituito i primi insediamenti cristiani in Livonia, a Uxkul. Morirà nel 1196.
Il successore di Meinhard fu il monaco tedesco Bertoldo, che cadde nel corso dei primi scontri coi livoni, decisamente ostili alle forzate conversioni al cattolicesimo latino.
Nel 1198 l'arcivescovo di Brema nominò vescovo di Livonia un suo nipote, Alberto di Buxhovden, che aprì uno dei capitoli più sanguinosi della conquista dei paesi baltici. La sua idea era quella di costituire uno Stato indipendente, sottoposto soltanto all'autorità della S. Sede. A tale scopo nel 1199 Innocenzo III (1198-1216) promulgò una bolla con cui invitava i crociati della Germania del nord ad "accorrere in aiuto" della Livonia. Molti di questi crociati si stabilirono a Riga, che divenne un importante centro commerciale e militare.
Il vescovo Alberto, insieme ai crociati tedeschi, raggiunse nel 1201, a bordo di 23 navi, la foce della Dvina ed espugnò la Baia dei Semgali, stroncando la resistenza dei livoni. Qui nel 1201 venne fondata la fortezza di Riga, futura sede episcopale.
Per avere un esercito pronto a intervenire in qualsiasi momento, Alberto istituì nel 1202 l'Ordine cavalleresco dei Portaspada (Schwertbrüder), a motivo del bianco mantello ornato su di una spalla da una croce rossa e da una spada. La regola adottata era la stessa dei Templari, quindi rigida organizzazione accentrata, indipendenza rispetto alla giurisdizione dei feudatari locali, esenzione dai tributi, subordinazione esclusiva alla sede pontificia.
Alberto cercò di evangelizzare gli estoni (un popolo pagano di lingua ugro-finnica imparentato con i finlandesi) e a tal fine consacrò vescovo suo fratello Teodorico, che divenne ordinario di Tartu. Egli riuscì ad ottenere anche l'alleanza di Filippo di Svevia, re di Germania, che lo nominò principe dell'Impero, e quindi lo fece vassallo della corona tedesca.
Nelle sue Cronache della Livonia, Enrico il Lettone spiega che l'attacco decisivo contro le terre baltiche dei livoni (lettoni) e degli estoni venne effettuato, tra il 1210 e il 1220, dall'ordine cavalleresco-religioso dei Portaspada, dipendente dal vescovo di Riga, con l'aiuto dei danesi. L'ispiratore era stato il papa Innocenzo III. All'ordine dei Portaspada spettò un terzo di tutte le terre conquistate.
I danesi entrarono in gioco nel 1219, allorché il vescovo Alberto, incapace di fronteggiare la resistenza estone e con forze insufficienti per cristianizzare quei territori, chiese aiuto, con l'appoggio di papa Onorio III (1216-27), al re di Danimarca, Valdemaro II (1202-41), che lo soccorse con una potente flotta, e occupò l'isola di Ösel, una delle roccaforti estoni, che controllava il golfo di Riga. Sulla terraferma i danesi costruirono un campo fortificato che fu all'origine della città di Tallinn, il cui nome in estone significa appunto "città dei danesi" e che è chiamata Reval o Revel in tedesco. Nonostante quella collaborazione militare, le rivalità politico-economiche tra Portaspada e danesi saranno sempre molto forti.
Insieme ai danesi giunse come legato apostolico il monaco domenicano Dietrich, che avrebbe dovuto essere nominato vescovo d'Estonia, se non fosse stato ucciso poco prima in uno scontro con gli estoni.
Nel 1222 gli estoni, ribellatisi, riuscirono a scacciare i danesi da Ösel, il 29 gennaio 1223 inflissero una grave sconfitta ai Portaspada presso la località di Fellin (Viljandi) e si allearono con i russi.
La reazione dei crociati non tardò a farsi sentire. Mentre infatti i danesi respingevano i russi da Tallinn, nella primavera del 1224 i Portaspada, aiutati dai lettoni, occuparono Tartu (Dorpat), l'ultimo caposaldo della resistenza estone, e nel 1227 anche Ösel venne riconquistata.
Grazie all'arbitrato del legato pontificio Guglielmo da Modena, si arrivò alla pacifica divisione delle terre conquistate tra danesi e cavalieri Portaspada. Ai danesi rimase la parte settentrionale del paese con la città di Tallinn, la parte centrale con Pärnu toccò ai cavalieri, mentre altri territori furono assegnati ai due vescovadi di Tartu e Arensburg.
A est della Lettonia si trovava il principato russo di Polotsk, da cui dipendevano alcune terre baltiche. I Portaspada, se non fosse stato per la resistenza delle popolazioni locali, avrebbero occupato anche questo principato. Particolarmente dura fu la repressione nei confronti degli estoni, almeno fino a quando questi non cercarono l'appoggio dei russi di Pskov e  Novgorod.
Guidato dal principe russo Jaroslav, l'esercito di Novgorod nel 1234 riuscì a compiere una serie di efficaci incursioni contro i crociati, che subirono una sconfitta nei pressi di Tartu (Jurjev) e furono costretti a sottoscrivere un trattato di pace.
Vista la difficoltà di occupare i territori russi, i Portaspada si concentrarono in direzione della Lituania, le cui tribù, temendo di fare la fine degli estoni e dei lettoni, avevano deciso di unificarsi sotto un unico comando. E infatti nel 1236 i Portaspada subirono una netta sconfitta nei pressi di Shauljai, dove cadde il Gran Maestro dell'Ordine, Volkwin. Grazie a questa vittoria si costituì nel 1240 il regno di Lituania, con a capo il granduca Mindovg (Mindaugas), che seppe sottomettere al proprio potere gli altri duchi lituani.
Dopo le sconfitte di Tartu, Shauljai (Saule) e nelle vicinanze della città russa di Doroghicin, i Portaspada chiesero aiuto ai Teutonici, desiderando unirsi a loro.
Papa Gregorio IX (1227-41) rispose al loro appello e decise ex auctoritate di incorporarli all'Ordine. I beni dei Portaspada passavano così ai Teutonici. Unica forma di particolarismo, la Livonia avrebbe mantenuto un distretto separato guidato da un maestro provinciale. Balk ottenne eccezionalmente di unire così i due titoli di Landmeister di Prussia e di Livonia, e vi inviò subito 60 cavalieri, per dar man forte ai Portaspada rimasti.
Di fatto il Gran Maestro dell'Ordine dei Portaspada divenne capo dell'Ordine Teutonico in Livonia, quale regione annessa all'impero germanico. Tuttavia, in base a un accordo segreto tra il papa e l'ordine (che prevedeva il passaggio dell'Estonia settentrionale alla giurisdizione del re danese) fu istituita un'alleanza militare con la Danimarca.
Papa Gregorio IX prese di mira anche la parte settentrionale del Baltico, esprimendo il proprio malcontento per i modi in cui la chiesa svedese diffondeva il cattolicesimo in Finlandia. Per risolvere il problema il papa promosse una nuova crociata, diretta sia contro i finnici che contro i russi. Fu allora che la Svezia si decise ad avviare una spedizione militare contro il principato di Novgorod.

(1) Il nazionalismo tedesco, e soprattutto il nazismo, ha sempre considerato i cavalieri teutonici come precursori della monarchia prussiana, del secondo Reich e della Kultur germanica. Nel 1914 il nome Tannenberg veniva adoperato per indicare la sconfitta delle truppe russe da parte di Hindenburg, nell'est della Prussia, come esplicita vendetta per la sconfitta subìta dall'Ordine Teutonico nel 1410. Il nazista Himmler, quando istituì le SS, le pensava come una sorta di reincarnazione di quell'ordine. (torna su)
(2) L'Ordine dei Fratres Militiae Christi, esemplato sui Portaspada, divenne noto come Ordine dei Cavalieri di Dobrin o Dobrzin, dal castello omonimo ove risiedeva il Gran Maestro. (torna su)
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Ultimo aggiornamento: 02-set-2011