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L'Ordine Teutonico si era trovato diviso sulla questione dell'eresia hussita.
Von Plauen venne, infatti, accusato d'esser troppo compiacente verso gli
eretici, essendosi tra l'altro dichiarato favorevole al matrimonio dei
religiosi, come preconizzava Hus. L'Ordine si spaccò in due fazioni: i basso
tedeschi (Germania del Nord) erano favorevoli alle novità hussite, mentre gli
Alto-tedeschi, che erano la maggioranza, volevano contrastare l'eresia.
Quest'ultimi si rivolsero al papa Gregorio XII e all'Imperatore Sigismondo;
intimarono al Gran Maestro per tre volte di comparire dinanzi al Capitolo
generale, ma quello non si presentò. Allora il cavaliere più anziano,
conformemente alle regole, fu incaricato di arrestarlo.
L'11 ottobre 1413 il Gran Maestro Heinrich von Plauen fu deposto,
assieme a numerosi commendatori che avevano favorito l'eresia. Il 9
gennaio 1414 venne eletto Gran Maestro Michael Kuchmeister von Sternberg,
il cui scopo principale fu quello di mantenere i Teutonici
nell'ortodossia cattolica.
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Malgrado ciò l'eresia faceva proseliti nei territori dell'Ordine. Il
commendatore di Danzica, von Eilenstein e il borgomastro Beke favorivano
apertamente l'hussitismo, ma nel 1416 una riunione generale degli stati della
Prussia decise la condanna ufficiale dell'eresia. Allora il Capitolo generale
dei Cavalieri stabilì di prendere seri provvedimenti contro gli eretici:
conformemente ai decreti del Concilio di Costanza, gli scritti furono bruciati,
fu proibito di seppellire gli eretici nei cimiteri cristiani e assistere ai loro
funerali.
Nel 1454 si aprì la Guerra dei Tredici anni, una vera e propria guerra
civile tra la Confederazione Prussiana (Der Preussische Bund) formata dai
rappresentanti delle città e della nobiltà, e i Cavalieri Teutonici. La
Confederazione provocò una rivolta generale e chiese aiuto al re di Polonia,
promettendo che, se fossero stati confermati i suoi privilegi, la Prussia
sarebbe divenuta vassallo della corona polacca. Metà delle città defezionò e
anche gran parte dei vescovi, coi loro capitoli, fece atto di sottomissione al
sovrano polacco.
Il 18 settembre 1454, tuttavia, i Teutonici rafforzati da contingenti
tedeschi sconfiggevano polacchi e confederati a Konitz in Pomerelia, mentre il
papa decideva di scomunicare i ribelli e il re di Polonia, appoggiato
dall'Imperatore Federico III e dalla maggior parte dei sovrani europei.
Quel che difettava ai cavalieri, tuttavia, era il denaro per mantenere un
forte esercito; così l'Ordine fu costretto, con un documento datato 16 settembre
1455, a cedere la Nuova Marca (il suo possedimento più occidentale) all'elettore
del Brandeburgo, perché insolvente nei suoi confronti.
L'Ordine si trovò nell'impossibilità di pagare i mercenari, per gran parte
hussiti boemi. Il re di Polonia, allora, prese con loro contatti, chiedendo, in
cambio del pagamento del soldo, la cessione delle città, in cui erano di
guarnigione. In particolare, Zerwonka, comandante della guarnigione di
Marienburg, il 15 agosto 1456, si accordò coi polacchi per un compenso di
436.192 fiorini. I cavalieri e il Gran Maestro caddero allora suoi prigionieri,
costretti a subire i soprusi dei soldati eretici, che li malmenavano e
derubavano in continuazione.
L'8 giugno 1457 Casimiro, re di Polonia, prese possesso di Marienburg e
l'Ordine si trasferì a Königsberg, che da quel momento divenne la nuova
residenza del Gran Maestro. La guerra continuò per quasi dieci anni, mentre i
polacchi completavano l'occupazione della Prussia occidentale.
Il 19 ottobre 1466 si giunse al secondo Trattato di Thorn; i possessi
dell'Ordine furono spartiti: i territori a ovest, Kulmerland, Michalow, la
Pomerelia con Danzica, Marienburg, Elbing, Christburg passavano alla Polonia,
mentre all'Ordine restava la Prussia orientale con Memel e Königsberg. Infine il
Gran Maestro accettava di divenire vassallo della Polonia e consigliere della
Corona, non potendo essere deposto senza il consenso reale; inoltre i nobili
polacchi potevano accedere all'Ordine, purché il loro numero non superasse la
metà.
Si venivano così a creare due Prussie: quella reale, dipendente direttamente
dalla Polonia e quella ducale o teutonica, stato vassallo della corona.
Alla morte del Gran Maestro Johann von Tiefen (1497) avvenne un importante
mutamento, che si rivelerà fatale, nella modalità d'elezione dell'Hochmeister. I
Cavalieri, desiderosi di controbilanciare l'autorità polacca sull'Ordine,
decisero di eleggere un principe tedesco, che, pur non possedendo le
caratteristiche richieste dalla regola, potesse, con il prestigio del suo rango,
ridare lustro ai Teutonici e porsi quasi da pari a pari con il sovrano polacco.
La scelta cadde sul principe Federico di Sassonia, il quale, forte dell'appoggio
dell'Imperatore e della dieta imperiale, si rifiutò di prestare l'omaggio
vassallatico alla Polonia.
Quando morì nel 1510, il Capitolo generale nominò Gran Maestro un altro
principe territoriale tedesco, Alberto, margravio del Brandeburgo, appartenente
ad un ramo cadetto della casata degli Hohenzollern. Questi, come il
predecessore, al momento di assumere la carica, dovette pronunciare i voti
solenni. Anch'egli si rifiutò di prestare omaggio al re di Polonia, adducendo
che l'Ordine era un vassallo imperiale e che quindi era da considerarsi nullo il
trattato di Thorn del 1466.
Alberto si rivolse all'Imperatore Carlo V, per riceverne appoggio, ma questi
gli consigliò di cedere e prestare omaggio al Re Sigismondo. Alberto rifiutò
ancora e giudicò la risposta imperiale come un tradimento. Nel 1522 partì per la
Germania, dove a Wittemberg incontrò Lutero. Il 28 marzo 1523 inviò una lettera
ai membri dell'Ordine, con cui li invitava ad infrangere i voti e prender
moglie: in pratica l'Ordine veniva secolarizzato. Lutero inviò in Prussia un suo predicatore, l'ex francescano Johann Brisman.
Il 25 dicembre 1523 il vescovo di Sambia, Polentz, prese ufficialmente
posizione a favore della Riforma nella Thumkirche di Königsberg. In pochi mesi
l'intera Prussia fu conquistata dall'eresia.
Alberto di Brandeburgo, con il Trattato di Cracovia dell'8 aprile 1525, si
dichiarava vassallo del Re di Polonia, e riceveva per sé e i suoi discendenti,
sia diretti che collaterali, come feudo ereditario indivisibile, il Ducato di
Prussia. Il tradimento di Alberto di Prussia fu riprovato sia da Carlo V che da
papa Clemente VII.
All'interno dell'Ordine, poi, il Maestro di Germania, Dietrich von Cleen,
dinanzi alla Dieta di Spira nel giugno del 1526, condannò pubblicamente
l'apostasia del Gran Maestro e la secolarizzazione dei beni dell'Ordine in
Prussia. In attesa dell'elezione del nuovo Magister, assunse ad interim la
responsabilità dell'Ordine.
Il 16 dicembre 1526 si riunì a Mariental in Franconia il Capitolo generale
che elesse Walter von Cronberg. Il Capitolo inoltre stabilì che da quel momento
la carica di Gran Maestro fosse indivisibile da quella di Maestro di Germania,
il che fu ratificato da Carlo V il 18 gennaio 1527. Così, a partire dal 1529, il
Gran Maestro portò ufficialmente il doppio titolo di Hoch und Deutschmeister e
furono rinsaldati i legami con la casa imperiale d'Absburgo.
La Livonia rimase cattolica fino al 1559, quando il maestro provinciale Kettler
passò alla riforma. Nel 1561 cedette la Livonia alla Polonia e ne ricevette in
cambio, come feudo ereditario, il ducato di Curlandia e Semgallia. Il 5 marzo
1562 infine a Riga Gotthard Kettler depose solennemente il mantello bianco
dell'ordine e fece omaggio al re di Polonia, sposando nel 1566 una principessa
protestante tedesca. Si creò, così, la paradossale situazione che una monarchia
di antica tradizione cattolica, la Polonia, favorì la nascita di due
stati-vassalli eretici alle sue dipendenze.
Nel 1500 il Baltico, che visse l'ultima crociata nel 1505, emanata da papa
Giulio II (1503-13), era diventato praticamente un coacervo di popolazioni, lingue, culture,
religioni e governi che delle tradizioni originarie non aveva più nulla: tutto
era stato irreversibilmente
trasformato dalle forze politiche militari e commerciali provenienti dall'Europa
cattolica.
D'ora in avanti l'espansione della fede cattolica verso est poteva dipendere
solo dai rapporti tra il principato di Mosca, il regno polacco-lituano e la
tripla monarchia scandinava: l'Ordine Teutonico era troppo debole perché potesse
avere un qualche ruolo politico-militare. Quando nel 1561 l'Estonia passò sotto
il dominio svedese, anche il ramo livoniano dell'Ordine scomparve dalla scena
politica, anche se ufficialmente l'Ordine verrà soppresso solo da Napoleone.
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