IL GRANDE LENIN

Per un socialismo democratico

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Conclusione

Il ritratto di Lenin che qui s'è voluto dare è sostanzialmente quello del politico, pur non mancando aspetti teorici là dove si è parlato dei suoi rapporti con la religione e con l'empiriocriticismo dei vari machisti russi.

Tuttavia il Lenin più controverso è quello filosofico, quello dei Quaderni inediti e soprattutto del testo che più è stato criticato dalla sinistra europea: Materialismo ed empiriocriticismo, l'unico ch'egli abbia voluto pubblicare.

Lenin non si considerava un filosofo, ma non era a digiuno di filosofia. Semplicemente non riteneva la filosofia uno strumento utile per compiere la rivoluzione politica, anche perché vedeva che pochissimi filosofi erano disposti a parteggiare per il socialismo, men che meno per quello rivoluzionario.

In questo aveva ereditato la linea di condotta di Marx, secondo cui la filosofia, per poter realizzare i propri ideali, doveva trasformarsi in politica, abbracciando la causa del proletariato industriale.

La differenza tra lui e Marx è che questi, dopo il fallimento delle rivoluzioni del 1848, iniziò a dedicarsi assiduamente allo studio dell'economia politica borghese. Lenin invece voleva a tutti i costi compiere un rivolgimento radicale del sistema politico vigente in Russia, prima sotto lo zarismo, poi sotto il governo borghese di Kerenskij.

Paradossalmente fu più il Lenin maturo, impegnato sul piano tattico e strategico, a interessarsi di filosofia che non il Marx economista, lontanissimo dagli argomenti filosofici affrontati al tempo della battaglia contro la Sinistra hegeliana.

Semmai fu Engels a riprendere i temi filosofici coi suoi testi su Dühring, su Feuerbach e sulla Dialettica della natura. Quando deve precisare le caratteristiche del materialismo dialettico, Lenin si sente debitore nei confronti soprattutto di Engels. Aveva infatti capito che un qualunque revisionismo in politica trova sempre una correlazione in campo filosofico, laddove p.es. si preferisce “ritornare a Kant” piuttosto che sviluppare la dialettica hegeliana, o si preferisce fare delle concessioni arbitrarie a quel relativismo che nega la necessità di una verità oggettiva o addirittura assoluta.

Il rapporto di Lenin con la filosofia non è un argomento che possa essere tralasciato, anche perché la filosofia marxista-leninista o il materialismo storico-dialettico non hanno caratterizzato la sola esperienza del cosiddetto “socialismo reale”, ma continuano a costituire un punto di riferimento ideologico per l'attuale socialismo cinese.


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Teorici
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