LA SVOLTA DI GIOTTO
LA NASCITA BORGHESE DELL'ARTE MODERNA

DIBATTITO SU GIOTTO

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Non posso guardare l'arte solo da un punto di vista estetico-formale, perché l'arte non è mai solo questo, e chi la guarda solo così è perché preferisce avere la concezione dell'artista come di un uomo il cui genio o talento lo rende così tanto superiore all'opinione comune dominante da giustificare il proprio isolamento, il proprio narcisismo, la propria inevitabile emarginazione, la propria sregolatezza di comportamento.

Per quale motivo dovremmo accettare che un artista di genio si debba rassegnare a una vita "impossibile" nella speranza che dopo la sua morte subentrerà, seppur tardivamente, il meritato riconoscimento? L'artista non ha forse bisogno di vivere, proprio come gli altri esseri umani, un'esistenza normale?

Penso inoltre che abbia poco senso essere contrari a un'arte "impegnata", politicamente schierata, paventando il rischio che un'arte del genere potrebbe essere facilmente strumentalizzata dai poteri dominanti. Qualunque forma artistica può essere strumentalizzata da detti poteri, siano essi di tipo politico o economico.

Una strumentalizzazione può avvenire in tanti modi: diretti e indiretti, ne sia consapevole l'artista o non lo sia affatto. Tutti i poteri dominanti hanno sempre cercato di appropriarsi di una determinata concezione estetica della realtà, facendola diventare prevalente. Nessun artista può sfuggire a questo condizionamento.

Oggi è evidente che in un paese capitalista i governi in carica non hanno bisogno di emanare leggi a favore di questa o quella tendenza artistica. Non scoppiano più iconoclastie furibonde, che dividono in due intere società. Ma questo non significa affatto che sia aumentata la democrazia o che l'aria respirata dall'artista sia più pulita.

In realtà oggi tutto viene deciso in maniera strisciante, sotterranea: sono i poteri occulti dell'economia, quelli che, consapevoli della loro impopolarità, non hanno il coraggio di manifestarsi apertamente (a meno che la società civile non abbia un basso livello di consapevolezza) e che decidono quali forme artistiche devono diventare dominanti e quali no. Lo decidono concedendo o non concedendo spazi o fondi privati e pubblici, garantendo o meno forme di pubblicità, sponsorizzando o meno manifestazioni artistiche ecc.

Tutto oggi è formalmente dichiarato "libero" e sostanzialmente sottoposto a svariate forme di "censura" o di "strumentalizzazione". E chi non accetta il trend deve rassegnarsi a una vita da emarginato, che può durare anche dopo la sua morte, o comunque è costretto a uscire dai circuiti culturali ufficiali. Grandissimi scrittori come Giuseppe Berto o Emilio Gadda da noi restano ancora degli illustri sconosciuti, e anche tutta la letteratura risorgimentale rispetto a quella classica di Foscolo Leopardi e Manzoni non si sa cosa sia nelle scuole italiane.

Personalmente se devo scegliere tra un artista apertamente schierato in favore di qualcosa e un artista non schierato, preferisco il primo. E con questo non voglio dire che la sua arte sia di per sé migliore, ma semplicemente che con la sua arte potrei fare un discorso che va al di là dello stesso artista, cioè oltre la sua maestria, il suo genio, la sua sensibilità... La sua arte potrebbe servirmi per fare discorsi culturali, didattici, pedagogici, e anche di politica culturale.

Un artista "impegnato" per me non vuol dire che debba essere iscritto a un partito o a chissà quale organizzazione, ma soltanto che nella trattazione dei suoi soggetti egli è capace di tenere in considerazione le istanze più popolari e non si limita a ritrarre le fattezze, lo stile di vita dei ceti più agiati, che sono sempre minoritari.

Perché gli impressionisti divennero così famosi? Perché riprendevano le movenze della borghesia media e piccola, che in quel momento risultava più popolare dell'aristocrazia e anche dell'alta borghesia.

Per un artista si tratta di sapere se il condizionamento di cui deve tener conto debba essere accettato come un dato di fatto (e fino a che punto lo si debba accettare), oppure se esso debba essere combattuto, chiarendo in quali forme e modalità sia possibile operare delle svolte.

Un artista non è migliore se può esprimersi liberamente, ma se è capace di farlo in rapporto al contesto in cui vive, ascoltando le istanze che vengono dal basso. La sua arte deve cercare una mediazione, altrimenti è solo frutto del suo sentire individuale.

Con questo non voglio neppure dire che artisti come David, Delacroix, Courbet rappresentino il prototipo dell'artista engagé. Non c'è un modello da seguire. Mi piace che un artista come David abbia sostenuto gli ideali giacobini, mi piace meno quando lo stesso artista ha sostenuto quelli napoleonici.

Cioè, voglio dirti, non è l'impegno politico in sé che rende un artista migliore di un altro, ma è l'impegno politico verso i valori umani e democratici. Sotto questo aspetto difficilmente sosterrei degli artisti proni alla volontà dei regimi dittatoriali.

Tu dirai che van Gogh, pur non essendo mai stato politicamente impegnato, oggi è il più quotato al mondo, e tanti come lui lo sono nelle case d'aste, e che il popolo, in genere, comprende assai poco di arte...

Io tuttavia mi chiedo cosa si debba preferire in ultima istanza: contenuti umani pur in presenza di una forma poco originale (p.es. il giovane van Gogh), o contenuti banali o disperati espressi in una forma molto originale? Cioè quanto spazio dobbiamo dare alla follia, alla stravaganza, alle stranezze individuali? E per quale motivo dobbiamo considerare le quotazioni "borghesi" dell'arte come un parametro per giudicare il valore culturale di un'opera d'arte?

La forma può colpire una, due volte, ma poi, come ci si costruisce qualcosa di utile sopra? Le varianti relative alla forma sono davvero qualcosa di utile alla collettività? Il popolo non va forse educato all'arte e non va forse educato, attraverso l'arte, ai valori umani e democratici? Se l'artista si esime da questo compito, come potrà evitarsi un destino di solitudine?

Enrico Galavotti


Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Arte
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Aggiornamento: 11/09/2014