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Personalità
Ciò che Fromm lamenta delle precedenti teorie della personalità è il fatto
che in esse spesso si confondano, o addirittura si mescolino indiscriminatamente
qualità innate ed acquisite della natura umana.
La distinzione tra di queste, nell’accezione di Fromm, corrisponde a quella
tra temperamento e carattere: Fromm definisce la personalità come la totalità
delle qualità psichiche di un individuo, ereditarie ed acquisite, di cui le
prime costituiscono il temperamento, ed il carattere le seconde.
Mentre le differenze di temperamento esulano dal campo dell’etica, essendo
questo riferito a modalità di reazione costituzionali e pressoché immutabili, le
differenze di carattere sono eticamente qualitative, in quanto passibili di
mutamento in virtù della comprensione di fatti nuovi e della sperimentazione di
nuove forme di esperienza.
Il temperamento è definito in relazione alle modalità di azione della
persona, ed è, come già detto, costituzionale ed immutabile; la preferenza tra
l’una e l’altra modalità temperamentale è quindi puramente soggettiva, o meglio,
è questione di preferenza personale e le differenze tra tali modalità sono
eticamente irrilevanti.
Il carattere invece, determinato dalle esperienze dell’individuo,
particolarmente da quelle dei suoi primi anni di vita, ed in una certa misura
modificabile per effetto della comprensione di nuovi eventi e di nuovi tipi di
esperienza, costituisce secondo Fromm l’oggetto di ogni giudizio di valore (17). Ed è
dunque agendo sul carattere dell’individuo, fermo restando il suo temperamento,
che la psicoanalisi può cercare di modificarne la personalità contribuendo così
all’evoluzione etica della specie umana.
(17) Ciò è valido, in definitiva, per ogni giudizio di valore. Infatti, come
Fromm afferma, anche un giudizio etico su un qualsiasi altro oggetto può
esprimersi solo in virtù del di questi contributo alla felicità o infelicità
umane, e considerando ciò che Fromm intende con ‘felicità’, ciò equivale a
giudicare la misura in cui ciascun oggetto che possa essere eticamente valutato
esercita un influsso positivo, o negativo, sul carattere dell’individuo.
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