2 Carattere e società
2 Carattere Società

Il percorso umano verso l’individuazione nel pensiero di Erich Fromm

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Freud riconobbe che è la struttura caratteriale di una persona a determinare in larga misura le sue azioni, i suoi pensieri ed i suoi sentimenti, e tentò di spiegare la natura dinamica di tale struttura coerentemente con la ‘teoria della libido’. Condizionato dal pensiero materialistico-meccanicistico che pervadeva le scienze naturali sul finire del XIX secolo, Freud sostenne che l’impulso sessuale costituiva la fonte di energia che determinava la struttura caratteriale. I diversi tratti caratteriali erano interpretati nella sua teoria come ‘sublimazioni’ o ‘formazioni reattive’ delle diverse forme di impulso sessuale; la natura dinamica dei tratti caratteriali era dunque espressione della loro sorgente libidica.
Pur seguendo Freud per quanto riguarda la natura volitiva dei tratti caratteriali, dei quali la persona può essere interamente inconscia e che devono considerarsi in relazione all’organizzazione caratteriale totale e mai limitatamente ad un singolo tratto che da essa scaturisce, Fromm non individua la genesi del carattere nei vari tipi di organizzazione della libido, bensì nelle diverse modalità di relazione dell’individuo con il mondo.
Secondo Fromm l’uomo sviluppa forme diverse di socializzazione e di assimilazione, mediante le quali, rispettivamente, si pone in relazione con il mondo ed ottiene ciò di cui ha bisogno. Le peculiarità di tali modalità caratteristiche di ciascun individuo costituiscono il nucleo del suo carattere.
La struttura caratteriale così costituita avrà il ruolo di influenzare notevolmente le decisioni dell’individuo, i suoi sentimenti, i suoi pensieri e le sue azioni, avrà funzione selettiva nei riguardi del mondo dei valori e degli ideali e costituirà la base del suo adattamento sociale.
Un ruolo predominante nella formazione del carattere è da Fromm attribuito alla famiglia, che egli definisce (per lo meno per quanto riguarda la famiglia media) come ‘l’agente psichico della società’ (18): il carattere individuale del bambino è modellato in gran parte dai genitori, i cui metodi di educazione sono a loro volta determinati dalla struttura sociale vigente nella loro cultura. Il bambino acquisterà così progressivamente quel carattere che più si confà alle esigenze culturali, finché non desidererà fare proprio ciò di cui la società ha bisogno.
Fromm definisce come ‘carattere sociale’ il nucleo della struttura caratteriale predominante nella maggior parte degli individui di una data società o classe sociale (19).
Esso contribuisce a determinare il consolidarsi della struttura sociale nella quale si manifesta ed al tempo stesso ne è determinato.
Pure, all’interno di una stessa società o di una medesima classe sociale, i singoli individui avranno un differente sistema caratteriale, rappresentato dal ‘carattere individuale’ ; le differenze tra il sistema caratteriale dei vari individui sono da ascriversi principalmente al fatto che l’ambiente non è mai lo stesso per due persone che lo esperiscono: in virtù di un diverso temperamento e di altre caratteristiche costituzionali, così come dell’esperienza pregressa, persone diverse reagiranno in maniera differente anche di fronte a situazioni simili.
Lo studio del carattere, individuale e sociale, riveste per Fromm estrema importanza per la comprensione del comportamento e degli affetti degli individui, così come dei fenomeni sociali; la struttura caratteriale di una persona è ciò che ne determina in larga misura pensieri, sentimenti ed azioni, anche se gli elementi di tale struttura sono spesso per questa incoscienti. Basti pensare, osserva Fromm, che mentre certe abitudini generate dal semplice conformarsi agli schemi culturali possono essere facilmente modificate quando a tali schemi ne subentrano altri, difficilmente sarà possibile rimuovere quelle abitudini che invece si radicano nel carattere dell’individuo, a meno che non avvenga un mutamento che coinvolga la totalità della sua stessa struttura caratteriale.
Fromm individua diversi orientamenti caratteriali, differenziando tra orientamento produttivo ed orientamenti non produttivi. Tali tipi sono da considerarsi astrazioni teoriche, i cui vari elementi vanno a combinarsi in diversa misura a formare la struttura caratteriale, nella quale tuttavia uno di questi orientamenti risulta predominante.

(18) E. Fromm, “L’inconscio sociale”, op. cit.
(19) Fromm non utilizza il termine “carattere di classe”, essendo esso concettualmente equivalente al carattere della società, seppur riferito al nucleo caratteriale comune ad individui appartenenti ad una parte ad essa circoscritta.

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Andrea Ciacci - Tesi di Laurea in Psicologia - Anno Accademico 2003/2004
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Ultimo aggiornamento: 04-dic-2004.