Definizione
del tipo di occupazione
L'addetto
all'ufficio legale è una particolare figura di
giurista che presta la sua attività all'interno
di un'impresa. Come tale è una figura di recente
formazione. La prima data certa è 1/1/1976 anno
della fondazione di un'associazione provata di giuristi
d'impresa. Si può dire che questo fatto ratifichi
un cambiamento di funzioni di consulenti legali che
operavano all'interno delle aziende, soprattutto delle
grandi aziende pubbliche e private che potevano permettersi
un dipartimento legale vero e proprio. Trattandosi di
un processo ancora in corso e non essendo mai stato
fatto un censimento delle varie realtà aziendale,
non possiamo parlare di funzioni tipiche ma solo prevalenti
del giurista d'impresa. Da assistente della direzione,
con un ruolo di tipo fiduciario e non specialistico,
ad esperto del diritto del lavoro, di normative internazionali
(soprattutto Cee), diritto bancario e finanziario, di
contrattualistica nazionale e internazionale, nel senso
specifico della conoscenza di modelli di contratti,
di giurisprudenza, cioè delle decisioni prese
dalla magistratura a vari livelli.
Quest'ultimo
tipo di conoscenza non è però finalizzato
alla prestazione di assistenza in giudizio all'impresa,
attività che non fa parte delle competenze del
giurista d'impresa. L'insieme di questo bagaglio conoscitivo,
unitamente alla sua formazione sul contesto aziendale,
lo mettono in condizione di definire la posizione dell'azienda
vuoi come datore di lavoro, vuoi come partner in rapporti
commerciali o di coproduzione, nazionali e internazionali;
vuoi come soggetto di imposizione fiscale da parte dello
Stato. Il giurista d'impresa non risolve solo problemi
relativi alla conoscenza della legge, ma suggerisce
le concrete soluzioni operative circa le scelte dello
strumento giuridico a cui può conseguire (per
esempio, un risparmio fiscale).
Per
chi opera nell'ufficio legale che è tipico organo
di consulenza aziendale (staff), non esistono possibilità
di carriera se non il passaggio ai ruoli direttivi dell'Area
commerciale produttiva. Inoltre, dato il carattere specialistico
di questa figura aziendale, sono rari i casi di mobilità
orizzontale. Passaggi all'esercizio di attività
libero-professionali riguardano principalmente le giovani
leve. Non fosse altro che i giuristi d'impresa più
anziani, molto spesso, non hanno sostenuto l'esame di
procuratore legale, a suo tempo, e si troverebbero a
dover cominciare proprio da li.
Le
figure professionali con cui il giurista d'impresa si
trova a collaborare o che, in qualche modo, integrano
i suoi interventi dipendono dalla specificità
delle funzioni aziendali del servizio legale.
All'interno
dell'azienda, come esperto di diritto del lavoro, può
avere a che fare con i responsabili dell'ufficio personale.
Con i responsabili dell'area amministrativa-finanziaria
può entrare in contatto come revisore dei loro
atti o per la stesura degli atti stessi. Lo stesso vale
per i fiscalisti interni o esterni all'azienda.
Con
gli esperti del bilancio e con i fiscalisti si occupa
degli affari societari connessi all'espansione dell'azienda
mediante acquisizione di altre società o alla
ristrutturazione del gruppo. Quanto all'Area produttiva
vera e propria il legale collabora per definire modelli
di contratto (standard forms) da utilizzare nei rapporti
di compra-vendita oppure nella contrattazione che si
instaura di volta in volta. All'esterno collabora, soprattutto,
con i legali che hanno la rappresentanza in giudizio
dell'azienda.
Situazione-Tipo di lavoro
L'inserimento
di questa figura nell'ambito delle aziende non trova
soluzioni organizzative standard. Situazione, tipo e
ambiente di lavoro sono differenti a seconda dell'azienda:
banca, compagnia di assicurazione, industria privata
o pubblica nazionale, filiale italiana o società
controllata di una multinazionale estera e ancora in
pochi casi, ente locale specialmente regioni. La situazione
può ulteriormente cambiare a seconda del livello
a cui si colloca all'interno dei suddetti ambienti di
lavoro. Nella maggior parte dei casi si tratta del vertice
aziendale: come consulente dell'amministratore delegato
o del direttore generale. Quando la direzione amministrativa
costituisce il vertice dell'intera organizzazione il
giurista d'impresa può essere collocato presso
la stessa. Ci possono anche essere casi in cui parte
delle competenze legali sono attribuite a un ruolo legale
specifico presso la segreteria generale o presso le
singole direzioni funzionali, come ad esempio, per il
diritto fiscale, presso la direzione amministrativa;
per il diritto civile contrattuale presso la direzione
del personale. Quando ci sono più giuristi d'impresa
che operano all'interno dello stesso ufficio, i compiti
vengono distribuiti dando vita, in modo più o
meno formale, a delle vere e proprie specializzazioni
e ad una struttura gerarchica con al vertice un responsabile
unico. In questo caso è tale responsabile che
mantiene i contatti con gli organi decisionali. Anche
se, il più delle volte, la struttura organizzativa
di tale ufficio è assai elementare: esistono
soltanto il responsabile dell'ente e i suoi assistenti,
l'assegnazione della specializzazione è precaria,
la trasmissione delle informazioni dal responsabile
verso i singoli addetti e viceversa, nonché fra
gli addetti, stessi, non è in alcun modo istituzionalizzata.
Il giurista d'impresa è legato all'azienda da
un rapporto di lavoro subordinato che però non
pregiudica la sua autonomia professionale sul piano
tecnico, cioè nell'interpretazione della legge
o della giurisprudenza.
Quanto
al tempo di lavoro non è ne quello rigido, come
da contratto, ne quello autonomo del libero professionista,
infatti il servizio richiesto al giurista d'impresa
esige il più delle volte una immediata e illimitata
disponibilità.
Requisiti
per l'accesso al ruolo
Dato
il carattere specialistico delle competenze richieste
sembrerebbe ovvio che fosse la laurea in legge il requisito
formale per eccellenza, se non l'unico. In realtà
non è così. Quella appena illustrata è
la posizione più restrittiva, sostenuta dalla
sezione milanese che, forte dei suoi 131 soci su un
totale di 246 (al 1986) e del suo carattere originario,
è riuscita ad imporre la laurea in legge come
condizione per l'iscrizione all'Albo, istituito con
atto privato. La sezione di Bologna, istituita di recente
con atto notarile, ha esteso l'ammissione ai laureati
in Scienze politiche ed Economia e Commercio, nonché
ai laureati all'estero con titolo di studio equivalente
e si batte perché, anche negli ambienti di lavoro,
per le funzioni di giurista d'impresa non si facciano
discriminazioni fra i suddetti tipi di laurea.
Tanto
più che tutti i tipi di laurea si riciclano attraverso
dei corsi di perfezionamento successivi; infatti, anche
le conoscenze giuridiche tradizionali, da sole, non
sarebbero più sufficienti. A ciò provvede
la Spisa (Scuola di perfezionamento in scienze amministrative)
che dall'a.a. 1983-84 annualmente organizza un corso
di perfezionamento a tempo pieno. Sempre a tempo pieno,
ma di breve durata, i oppure 2 settimane, sono i corsi
istituiti dall'lpsoa. Corsi di tipo Master sono organizzati
dalla Bocconi. Sono corsi lunghi (da gennaio a maggio)
e conciliabili con il lavoro, dato lo svolgimento pomeridiano
delle lezioni.
Solo
la Luiss (Libera università italiana di scienze
sociali) ha istituito un curriculum universitario volto
alla formazione di "giuristi d'impresa".
In
generale, le materie di specializzazione sono: contabilità
aziendale, contabilità d'impresa, gestione aziendale,
macroeconomia, microeconomia, ragioneria.
Altre
materie di tipo giuridico sono: diritto amministrativo,
diritto bancario, diritto commerciale, diritto delle
comunità europee, diritto finanziario e tributario,
diritto industriale, diritto del lavoro e sindacale,
diritto penale commerciale, diritto privato, diritto
regionale e contrattistica internazionale. Quanto alle
qualità attitudinali, è stato messo in
evidenza come. per convincere lo staff imprenditoriale,
il giurista d'impresa debba possedere il dono della
chiarezza e della concisione. Come consigliere e dipendente
al tempo stesso dovrà essere una persona coraggiosa,
soprattutto nel sapere dire no quando, per esempio,
fosse richiesto di trovare scappatoie per non rispettare,
impunemente, la parola data o sottrarsi alle conseguenze
delle proprie azioni. Deve anche essere dotato di modestia
per ammettere, anche di fronte al suo autorevole interlocutore-datore
di lavoro, di non conoscere il problema e di aver bisogno
di tempo per informarsi. Deve essere anche dotato di
immaginazione giuridica per riuscire a far rientrare
il caso specifico fra quelli contemplati dalla legge
o già decisi in sede giurisdizionale.
Retribuzioni
e guadagni
Il
giurista d'impresa non ha una situazione retributiva
ad hoc. Dipende dall'azienda, da come è strutturato
il servizio legale e quindi, dalla specificità
delle sue funzioni. Normalmente ha la qualifica di dirigente,
godendo dei trattamenti previsti dal relativo contratto.
Situazione
occupazionale e previsioni a medio termine
I
giuristi d'impresa nell'Agi nel 1986 erano 246. Tenendo
conto delle persone che effettivamente svolgono tale
attività senza definirsi giuristi d'impresa,
si può dire che la cifra complessiva sia nell'ordine
di qualche migliaio. Ci sono prospettive di espansione
con l'ingresso del servizio legale nelle medie imprese
ed anche nell'ente pubblico. Attualmente il tasso di
accrescimento è quello relativo all'assorbimento
completo dei diplomati presso le singole scuole di specializzazione
e corso di laurea.
Fonti di informazione
Aigi
- (Associazione Italiana giuristi d'impresa) - Via Alessio
di Tocqueville, 13 - 20154 Milano - Tel. 02/43885198.
Sda Bocconi - Via Scarfatti, 25- 20136 Milano -
Tel 02/83846605-6606.
lpsoa, Centro direzionale Milano Fiori, str. 1, PaI.
F.6 - 20094 Assago - Tel. 02/82476.
Inoltre
è possibile avere informazioni presso l'Assessorato
all'Istruzione e alla formazione professionale della
propria Regione.
Fonte:
www.regione.lazio.it
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