LEGGERE L'ECONOMIA LOCALE
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Manutentore elettronico
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Progettista e controllore di rete
Progettista hardware e software
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MANUTENTORE ELETTRONICO

 
Definizione del tipo di occupazione

Questa figura ha il compito di mantenere in efficienza le apparecchiature e le macchine di produzione, intervenendo sugli impianti per prevenire o riparare guasti e anomalie di funzionamento. All'interno della definizione di questa figura esistono diverse situazioni, tipi di mansione e corrispondenti livelli di qualificazione e responsabilità che dipendono dalla complessità delle operazioni da eseguire, dall'uso di strumenti di misura più o meno sofisticati, dal grado di automazione e di complessità degli impianti. In funzione quindi, del suo livello di inquadramento e del contenuto professionale (conoscenze ed esperienza), per il manutentore sono individuabili tre aree di competenza che corrispondono a tre diversi livelli di intervento per ciascuna dei quali è richiesto di: individuare guasti di facile accertamento sulla base di dettagliate indicazioni, utilizzando schemi funzionali e/o, dove esiste, terminale del sistema automatizzato di controllo ed eseguire lavori di riparazione o sostituzione su apparecchiature non particolarmente complesse; individuare guasti e relative cause anche a livello di componente o sottoinsieme utilizzando schemi elettrici ed eseguendo misurazioni in base alla conoscenza funzionale dell'impianto/macchina, eseguire lavori di riparazione e/o sostituzione di schede, moduli, strumenti o apparati ed eseguire la regolazione e taratura dei dispositivi e la messa in servizio dell'impianto; individuare e valutare guasti, scegliere la successione e le modalità di intervento ad elevato grado di difficoltà per la riparazione di apparecchiature su macchine/impianti complessi di elevata precisione e/o condizioni critiche di funzionamento, quando necessario, realizzare anche eventuali modifiche per l'immediato ripristino dell'impianto. Il risultato del lavoro del manutentore risulta essere quindi la soluzione di problemi di natura tecnica, anche complessi, e la riparazione o sostituzione delle parti guaste o malfunzionanti per ripristinare l'efficienza dell'impianto produttivo. La tempestività nel ripristino delle apparecchiature o dell'impianto, la rispondenza funzionale di queste ai parametri fissati dalle caratteristiche di processo e per la manutenzione programmata una bassa frequenza delle fermate dell'impianto determinano la qualità del risultato del lavoro di questa figura. La valutazione del risultato dell'intervento manutentivo è affidata, oltre che al manutentore stesso e ai suoi superiori, anche ai responsabili di produzione e del controllo qualità data la stretta correlazione tra livelli produttivi, qualità del prodotto e funzionalità dell'impianto.
Il livello di autonomia tecnica di questa figura risulta essere necessariamente elevato, mentre quello organizzativo/gestionale può essere relativamente basso o molto elevato a seconda del livello di qualificazione.

Situazione/tipo di lavoro

Il manutentore elettronico opera in tutti i tipi di azienda i cui processi produttivi utilizzano macchine ed impianti con tecnologia elettronica. Varie risultano essere però le soluzioni organizzative per la gestione del servizio di manutenzione dove può essere collocata questa figura. Nelle grandi e medie imprese, quest'area di competenza risulta essere presente sia in produzione alle dipendenze di ogni singolo reparto, che come servizio tecnico centralizzato. Nelle piccole aziende invece, la manutenzione può essere un servizio acquisito da fornitori esterni o presente all'interno in produzione, ma generalmente con livelli di competenza non particolarmente elevati.
Nelle grandi e medie imprese, dove la maggior capacità di investimento sull'innovazione tecnologica,
favorisce con maggior frequenza l'utilizzo dell'automazione sugli impianti, il livello più elementare di intervento manutentivo è generalmente delegato direttamente all'operatore (conduttore) di macchina/impianto.
Al manutentore elettronico in produzione spetta invece intervenire sulle macchine del reparto per la parte di sua competenza con il gruppo di manutenzione (normalmente completato dai manutentori elettrico e meccanico) per la manutenzione programmata e di pronto intervento su chiamata dell'operatore quando il tipo di anomalia esula dal suo campo di competenza. In questa area d'intervento, con il procedere del processo di automazione e con le tendenze evolutive più recenti dell'organizzazione del lavoro sta emergendo e consolidandosi la professionalità del meccatronico che nasce dalla fusione delle competenze del manutentore meccanico, elettrico ed elettronico. Al manutentore elettronico del servizio tecnico centralizzato viene invece richiesto il livello più specialistico d'intervento sulle apparecchiature elettroniche di tutti i reparti produttivi e dei servizi per la soluzione di problemi particolarmente complessi e specifici non risolvibili dai manutentori del reparto di produzione. Nelle piccole imprese, dove la presenza e la complessità dell'automazione sono meno rilevanti, il servizio di manutenzione può essere richiesto a fornitori esterni come indicato in precedenza o, per interventi di piccola entità realizzato all'interno da manutentori con professionalità polivalente. Là dove invece la presenza e la complessità dell'automazione sono più significative, normalmente è presente in azienda anche il manutentore elettronico e vengono richiesti all'esterno solo interventi specialistici, generalmente agli stessi fornitori della tecnologia. L'ambiente di lavoro del manutentore è quello tipico della produzione. Il suo lavoro si svolge in larga parte sugli impianti e in minima parte in ufficio/laboratorio per appuntamento degli strumenti necessari agli interventi e per collaborare, dove previsto, alla riparazione di apparecchiature. Normalmente lavora in squadra soprattutto per la manutenzione programmata, ma può anche lavorare singolarmente nel pronto intervento, quando si è identificata l'anomalia sulla parte di impianto di sua competenza ed ha anche il compito di approvvigionarsi da magazzino del materiale necessario per il ripristino dell'impianto. Per l'espletamento del suo lavoro, il manutentore ha scambi collaborativi o di cooperazione soprattutto a livello orizzontale con conduttori di impianto con colleghi della sua area professionale ( sia di reparto che del servizio centralizzato, ove esista), con manutentori di altri settori (elettrico, meccanico), uffici tecnici di sviluppo e programmazione e con il magazzino. A livello verticale ha scambi frequenti con i superiori responsabili, soprattutto per ciò che concerne la manutenzione programmata, e a volte con i progettisti degli impianti o delle singole apparecchiature. Gerarchicamente dipende da un capo intermedio: capo squadra, capo turno (ove vi sia la necessità di presenza del manutentore su più turni di lavoro), capo reparto (responsabile servizio centralizzato, per i manutentori che vi fanno parte).

Requisiti per l'accesso al ruolo

Questa del manutentore è una tipica figura professionale che si forma in azienda, egli deve infatti saper applicare elevate conoscenze tecniche al funzionamento di impianto o macchine anche complesse del ciclo produttivo. La scolarità richiesta è in prevalenza il diploma tecnico professionale (perito elettronico), esistono però anche alcune limitate realtà ad alto contenuto tecnologico dove viene richiesta la laurea in ingegneria. In ogni caso, alla preparazione scolastica, è necessario far seguire una fase di formazione sia all'esterno che all'intero dell'azienda nella fase di inserimento, con attività di qualificazione ed un periodo di affiancamento a personale esperto. Anche nel proseguo della sua vita lavorativa, il manutentore partecipa frequentemente ad attività di formazione/aggiornamento (anche di breve durata e di tipo monografico), essendo direttamente coinvolto dalla continua evoluzione tecnologica del sistema produttivo e
quindi dai continui riassetti tecnologico-organizzativi e professionali. Più in particolare il manutentore elettronico deve avere consolidate conoscenze in elettrotecnica, impianti elettrici, elettronica analogica e digitale, normative elettriche ed elettroniche, controlli automatici, comunicazioni elettriche, elettronica programmabile e informatica industriale (Hardware e Software), strumenti e metodi di misura, lettura ed interpretazione schemi, fondamenti di fisica, chimica, meccanica, oleodinamica e pneumatica. Inoltre è indispensabile una conoscenza approfondita del processo e degli impianti sui quali è chiamato ad intervenire . E necessario inoltre, che il manutentore oltre alle conoscenze di tipo tecnico/tecnologico possegga tra i requisiti di carattere attitudinale: buona capacità di problem solving, capacità di rapida reazione ai problemi in situazioni imprevista e di emergenza, capacità decisionale autonoma, capacità relazionali/comunicative, attitudine al lavoro di gruppo e attitudine all'apprendimento.


Percorsi professionali

Per questa figura i possibili sviluppi di carriera, in prevalenza circoscritti alla propria area professionale e direttamente correlati all'esperienza lavorativa, sono i livelli più qualificati nella funzione manutenzione (manutentore esperto). I manutentori più esperti, della fascia professionale più elevata, generalmente possono essere inquadrati come tecnici a livelli impiegatizi (come avviene per la maggior parte dei casi) o possono accedere a posizioni superiori, sempre a livello impiegatizio, come capo squadra o capo area di un reparto o del servizio centralizzato. Non è preclusa comunque la possibilità al manutentore esperto, normalmente con elevata anzianità di servizio e medio elevata scolarità, di accedere alla posizione di responsabile della manutenzione. Esistono, con frequenze ridotte, anche possibilità di sbocchi verso altre funzioni come il servizio clienti o il servizio tecnico di ingegneria di processo là dove queste esistono. La mobilità interaziendale, non è rilevante, sicuramente maggiore dalla grande o media azienda, dove è possibile maturare esperienze significative, verso le più piccole o verso le aziende specializzate nella manutenzione. È invece irrilevante la mobilità verso libere professioni


Situazione occupazionale e prospettive a breve termine.

Lo sviluppo e la penetrazione della tecnologia elettronica nei sistemi di automazione dei processi produttivi, hanno influenzato quantitativamente e qualitativamente la figura del manutentore. Dopo una prima fase di incremento numerico dei manutentori elettronici oggi si è entrati in una fase di stabilità. L'andamento occupazionale nel prossimo futuro tenderà infatti ad essere complessivamente stabile, alla tendenza di diminuzione di presenze nella grande impresa si riscontra una tendenza opposta nelle aziende di più piccole dimensioni. Nelle imprese di maggior dimensioni infatti, pur crescendo la percentuale di persone destinate all'assistenza e al servizio della produzione per effetto del processo di automazione, la tendenza di affidare la prima manutenzione (semplici interventi che non richiedono particolari professionalità) direttamente al conduttore di linea, il costante sviluppo di presenza di figure polivalenti come il meccatronico che nasce dalla fusione del manutentore meccanico con quello elettrico ed elettronico e la crescente presenza dell'autodiagnosi negli apparati elettronici, riducono l'entità numerica del manutentore elettronico. Nelle imprese di piccole dimensioni invece, il costante aumento dell'automazione in produzione e l'aumentata strategicità della presenza interna del manutentore a garanzia di produttività dell'impresa, favoriscono l'incremento di presenza numerica di questa figura. In queste imprese nonostante la tendenza alla polivalenza delle competenze del manutentore sia ancora più spiccata che nella grande azienda viene però generalmente sviluppata partendo da professionalità di base in elettronica.


Fonte: www.regione.lazio.it

 
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