Definizione
del tipo di occupazione
Tra le professioni sanitarie non mediche, il campo oftamologico
ha visto un recente e profondo mutamento dei "confini"
di attività professionale dell'ottico-contattologo
oftometrista, sia per il forte sviluppo tecnologico
nel campo degli strumenti ottici compensativi o riparativi
dei disturbi visivi (basti pensare al settore delle
lenti a contatto) sia per le nuove possibilità
di optometria "diffusa" (ovvero disponibile
negli esercizi di ottico e non solo nei gabinetti oculistici)
create dal rapido sviluppo tecnologico nel campo. Anche
in tale settore, tuttavia, in Italia è in vigore
una legislazione ormai del tutto inadeguata (nelle sue
norme fondamentali, risale al 1928) a regolare i nuovi
modi di esercizio dell'attività professionale
e commerciale negli ottici. In particolare, nel nostro
Paese, a differenza di altri Paesi europei, si registra
una identificazione/sovrapposizione delle attività
di optometria con le attività commerciali di
preparazione e vendita di occhiali e lenti, che molte
proposte di revisione della legislazione tendono a diversificare
innanzitutto sul piano formativo. Nella competenza professionale
dell'ottico-contattologo optometrista convergono le
mansioni tradizionalmente svolte dall'ottico, ma reinterpretate
alla luce delle nuove possibilità date dallo
sviluppo scientifico e tecnologico nel settore, ed attività
di valutazione funzionale dei disturbi visivi, che lo
sviluppo delle tecniche strumentali consente di rendere
sempre più autonome dalla competenza strettamente
medico-sanitaria dello specialista oculista. L'ottico-contattologo-optometrista
utilizza quindi metodi oggettivi e soggettivi di esame
del processo visivo sotto gli aspetti funzionale, comportamentale
e cognitivo. In tale attività egli applica le
acquisizioni scientifiche dell'ottica fisica, dell'ottica
fisiologica e dell'optometria ed utilizza le strumentazioni
che l'evoluzione tecnico-scientifica rende sempre più
complesse. A tale attività diagnostica, l'ottico-contattologo-optometrista
unisce la sua attività di realizzazione ed applicazione
di strumenti ottici di compensazione del deficit visivo.
Egli, quindi, provvede: - alla determinazione delle
caratteristiche ottiche delle lenti oftalmiche, alla
individuazione e localizzazione dei loro difetti; -
ad aggiustare o ritoccare meccanicamente le lenti a
contatto, secondo i dati della prescrizione del medico
oculista;
- a collocare correttamente nell'armatura (la "montatura"
degli occhiali) le lenti oftalmiche dotate delle caratteristiche
individuate sulla base della diagnosi e della prescrizione
compiuta dal medico oculista o dei dati rilevati in
proprio. AII'ottico-contattologooptometrista le norme
di legge consentono infatti di confezionare, apprestare
e vendere direttamente al pubblico occhiali e lenti
anche senza prescrizione medica, nel caso si tratti
di occhiali e lenti protettivi o correttivi di difetti
semplici di miopia o presbiopia esclusa l'ipermetropia,
l'astigmatismo e l'afachia. È comunque consentito
all'otticocontattologo-optometrista, che eserciti la
sua attività in esercizi commerciali, sia fornire
direttamente al pubblico e riparare, anche senza prescrizione
medica, lenti ed occhiali, quando il cliente presenti
le lenti di cui chiede il ricambio o la sostituzione,
sia ripetere la vendita al pubblico di lenti od occhiali
in base a precedenti prescrizioni mediche conservate
dall'esercente o presentate dall'acquirente. Altre mansioni
dell'otticocontattologo-optometrista sono l'uso e la
manutenzione di strumenti ottici, anche all'interno
di studi ed ambulatori di oculistica.
Situazione-Tipo
di lavoro
L'ottico-contattologo-optometrista
esercita la sua attività in larghissima prevalenza
all'interno di attività commerciali di ottica
(come s'è detto, a differenza di altri Paesi,
dove l'attività di optometria ha una sua autonomia
rispetto all'attività commerciale), scarsa essendo
la presenza ditale profilo professionale all'interno
di gabinetti oculistici (che richiedono, invece, la
presenza di ortottisti-assistenti di oftalmologia).
Due sono le posizioni professionali dell'ottico-contattologo-
optometrista: una posizione di lavoro autonomo, nel
caso del titolare dell'impresa commerciale, e una posizione
di lavoro dipendente, quando l'ottico-contattologo-optometrista
lavori, con mansioni di impiegato tecnico , nell'ambito
di imprese commerciali di altrui proprietà. Altre
situazioni lavorative, meno frequenti, sono quella del
rappresentante di strumenti ottici e dell'occupato in
grandi imprese produttrici di strumenti ottici.
Requisiti
per l'accesso al ruolo
Al
ruolo di ottico-contattologo-optometrista si accede
al termine di un corso di durata triennale (che richiede,
per l'ammissione, il diploma di scuola media inferiore).
Scuole per ottici si trovano nell'ambito di istituti
tecnici industriali, di istituti professionali di stato,
di cliniche oculistiche, di istituti privati legalmente
riconosciuti, di altri enti. Il piano di studi, differenziato
a seconda del tipo di scuola, presenta in genere la
localizzazione dei due aspetti dell'attività
professionale dell'ottico-contattologo-optometrista:
l'attività più propriamente tecnica dell'optometrista
è quella commerciale (così si insegnano
gli "elementi di pratica commerciale" accanto
"all'anatomia ottica, fisiologica, e patologica",
alla "tecnologia, chimica e laboratorio",
"all'ottica e laboratorio", ecc.).
Prospettive
di carriera
La
scarsa presenza di ottico-contattologo-optometrista
all'interno di grandi organizzazioni, di carattere industriale
o di terziario, comporta l'inesistenza di prospettive
di carriera, al di là delle prospettive di sviluppo
delle attività commerciali. Occorre dire che
la soglia di accesso a tale mercato è costantemente
alzata, particolarmente nei grandi centri urbani, dai
costi di investimento in attrezzature sempre più
raffinate dal punto di vista tecnologico.
Professioni
simili e correlate
Una
professione simile a quella dell'ottico-contattologo-
optometrista è la professione dell'ortottista-assistente
di oftalmologia. Tale profilo professionale è
competente nei problemi della motilità oculare
,dell'ambliopia, delle tecniche diagnostiche della visione
binoculare, del trattamento pre e post-operatorio dei
pazienti strabici, dei vizi di rifrazione (e della loro
correzione). L'ortottista-assistente di oftalmologia
è anche definito "semeiologo oftalmico",
per le sue conoscenze teoriche e l'utilizzo di tecniche
nel campo delle semeiologia oftalmica e dell'elettrofisiologia
(tonometria, tonografia, ecografia, retinografia, fluoroangiografia).
Egli si differenzia dunque dall'ottico-contattologo
optometrista per la maggiore specializzazione "diagnostica"
e per le sue attività di prevenzione, cura e
riabilitazione dei disturbi visivi, con l'utilizzo,
per es., di metodi rieducativi utilizzati sulla base
delle indicazioni mediche. E' una figura professionale
particolarmente importante nel trattamento e nella prevenzione
dei disturbi visivi nell'età infantile, anche
se di ancora scarsa diffusione.
Situazione occupazionale e previsioni a medio termine
Gli
ottici-contattologi-optometristi titolari di esercizi
commerciali sono ormai più di 5 mila, mentre
non sono disponibili dati attendibili sui loro colleghi
che prestano la loro attività in posizione di
lavoro dipendente. La tendenza alla concentrazione delle
attività commerciali di ottica, soprattutto nei
grandi centri, fa intravedere discrete possibilità
di sviluppo dell'occupazione dipendente per gli ottici-
contattologi-optometristi in grado di vantare una qualificazione
adeguata all'uso di apparecchiature e materiali a contenuto
tecnologico sempre maggiore.
Fonti
di in formazione
Federazione
nazionale degli ottici optometristi (FEDEROTTICA via
Cenisio, 32- 20154 MILANO - tel. (02) 3491374/3491708.
Fonte:
www.regione.lazio.it
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