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Le Lettere di Paolo di Tarso e gli Atti degli Apostoli

di Mac - Dèi Ricchi

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Le Lettere cattoliche

Proseguendo nella ricerca rivolgiamo la nostra attenzione alle Lettere scritte dagli altri "apostoli" di Gesù. Abbiamo già individuato una distinzione tra il pensiero originario di Gesù (cfr. CRISTIANESIMO - Un messaggio evangelico socialmente scomodo ) e quello di Paolo (cfr. CRISTIANESIMO - Temi della predicazione paolina ). Quello che andremo a leggere nelle Lettere non possiamo dunque che indirizzarlo verso l'una o l'altra delle due correnti.

Nel pensiero di Gesù è molto facile inquadrare le Lettere di Giacomo e di Giuda. Nel filone di Paolo va invece posta la prima Lettera di Pietro. Anche la prima di Giovanni è all'interno della teologia paolina, sebbene gli esegeti classifichino a parte la prima Lettera e il Vangelo attribuiti a questo autore. Di influenza meno chiara sono le ultime Lettere di Giovanni e la seconda di Pietro. Da notare che per quest'ultima la scelta implicherebbe riconoscere una paternità diversa a due Lettere che sono attribuite entrambe a Pietro, cosa che gli esegeti cattolici non ammettono:

L'autorità della lettera fu assai presto riconosciuta, e sin dalla fine del 1° secolo esercitò la usa influenza […]. Le difficoltà sollevate in seguito da alcuni critici amanti di novità non poterono incidere sulla granicità della tradizione e del contenuto, che molto bene si adatta a Pietro, testimone, pastore, spontaneo e fervente, come noi lo conosciamo. [1]

La sicurezza con cui vengono redatti certi commenti diramati nei testi più commerciali si scontra con i più onesti approfondimenti di altri studiosi cattolici:

Da Eusebio in poi […] lo scritto fu attribuito al capo degli apostoli fino al XIX sec. Nei tempi moderni sono state sollevate le seguenti obiezioni contro la sua origine petrina: 1) la perfezione linguistico - stilistica è difficilmente ammissibile in un pescatore della Galilea; 2) secondo quanto tramandatoci da Papia […] [2] Pietro dovette servirsi di Marco come interprete. Come avrebbe potuto allora scrivere in un greco così perfetto? 3) Le citazioni veterotestamentarie, tratte dalla LXX, non sono ciò che ci si aspetterebbe da un palestinese come Pietro. 4) Nella fraseologia e nei modelli di pensiero si nota una marcata somiglianza con l'epistolario paolino. 5) L'accento che la lettera pone sulle persecuzioni e sulle tribolazioni richiede una matrice posteriore (dopo la morte di Pietro, e probabilmente durante le persecuzioni di Domiziano). 6) Il primo scrittore ecclesiastico che cita la lettera è Policarpo di Smirne ([…] [ca. 135 d.C.]). In base a queste e altre simili obiezioni si è sostenuto che la lettera è uno pseudepigraphon (un lavoro pubblicato sotto il nome di qualche personaggio eminente del passato, […]) [3]

Le obiezioni dunque non mancano e quasi tutte sono piuttosto convincenti, in primis quelle che si riferiscono al contenuto e stile della Lettera. Gli stessi studiosi infine sembrano avvalersi di un solo motivo per sostenere l'autenticità della Lettera, cioè che nel saluto finale viene citato Silvano, amico di Paolo:

Se questo significa, come è probabile, che Pietro ricorse all'aiuto di un compagno di Paolo […], allora è facile controbattere la maggior parte di queste obiezioni. Silvano sarebbe stato un vero e proprio segretario, a cui Pietro dettò la sostanza della Lettera, lasciando a lui la responsabilità della sua espressione e della fraseologia. [4]

Queste argomentazioni ci sembrano invece confermare che per qualcuno potrebbe essere stato facile sostituire il nome di "Pietro" al posto di quello probabile di "Paolo" o chi altro abbia confezionato questo scritto, ripetitivo zibaldone dei concetti predicati da Paolo nelle sue Lettere. Vedremo nel prossimo capitolo qual era la convenienza ad attribuire a Pietro questa lettera.


[1] Cfr. AA.VV., La Bibbia, Roma, Pia Società San Paolo, 1983, pag. 1855.

[2] Pervenutoci però da Eusebio.

[3] Cfr. AA.VV., Grande Commentario Biblico, Brescia, Editrice Queriniana, 1973, 58:2.

[4] Cfr. AA.VV., Grande Commentario Biblico, Brescia, Editrice Queriniana, 1973, 58:2.


ultima modifica 07/08/04 © 2001 Mac - www.deiricchi.it

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Religioni
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