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Le Lettere di Paolo di Tarso e gli Atti degli Apostoli

di Mac - Dèi Ricchi

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I legami tra i personaggi e l'odio per Giuda

Tutti gli artifici linguistici e narrativi utilizzati per oscurare la verità raggiungono l'apice una volta che ci occupiamo della figura di Giuda. Se Giuda lo Zelota era il padre di Gesù allora meglio si comprende come proprio questo nome sia stato utilizzato per tratteggiare la figura più biasimevole di tutti i Vangeli, quello che tradisce Gesù e il cui nome ricorda così facilmente l'intero popolo giudaico dipinto, davanti a Pilato e davanti al mondo attraverso le lettere di Paolo, come gente che doveva espiare e pentirsi dei propri peccati, primo fra tutti l'uccisione del "figlio di Dio". In questo modo la figura di Gesù viene distaccata dall'ambiente zelota da cui proveniva, come se egli non avesse avuto nulla a che vedere con gli appartenenti a questo partito fondato da quel Giuda che Giuseppe Flavio afferma aver insegnato addirittura la peggiore delle filosofie, un pensiero così forte e convincente da riuscire a sollevare un'intera popolazione contro la dominazione romana. Una filosofia che in "Guerra giudaica" neanche descrive, pur citandola, e che solo brevemente tratteggia in "Antichità giudaiche" (cfr. STORIA - Gli Zeloti alla guida dei rivoltosi ). Mentre gli evangelisti ben si guardano dal nominare il movimento zelota nei loro testi, il personaggio di Giuda viene segnalato solo una volta negli Atti in modo riprovevole da un certo Gamaliele che lo addita proprio in contrapposizione agli apostoli di Gesù che il sinedrio voleva processare per la loro attività di guaritori (!):

disse: «Uomini di Israele, badate bene a ciò che state per fare contro questi uomini. Qualche tempo fa venne Tèuda, dicendo di essere qualcuno, e a lui si aggregarono circa quattrocento uomini. Ma fu ucciso, e quanti s'erano lasciati persuadere da lui si dispersero e finirono nel nulla. Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, al tempo del censimento, e indusse molta gente a seguirlo, ma anch'egli perì e quanti s'erano lasciati persuadere da lui furono dispersi. Per quanto riguarda il caso presente, ecco ciò che vi dico: Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!». (Atti 5:36-39)

Inutile non far presente che, al solito, anche qui l’autore è di una imprecisione madornale, in quanto fa compiere a Giuda delle azioni successive a quelle di Tèuda, quando invece sappiamo da Flavio Giuseppe che i due entrano nella storia esattamente nell’ordine inverso, rispettivamente nel 6 [1] e nel 45 [2] d.C..

Da ultimo non possiamo non ricordare come Luca introduca la nascita di Gesù:

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. (Luca 2:1-2)

Proprio sotto il governatore Quirino, Giuda scese in campo per protestare contro il censimento ordinato nel 6 d.C., ma anche questa notizia riportata da Luca ci fa intravedere quanto vengano ripresi nella predicazione evangelica i temi cari agli Zeloti, stravolgendone però l’importanza. Questa data è infatti associata non tanto al ricordo dell’insurrezione del loro capostipite quanto invece, in netta contrapposizione, alla nascita del presunto Salvatore. Se fosse considerata corretta questa datazione allora Gesù sarebbe nato sei anni dopo la data fissata dalla Chiesa cattolica!


[1] Cfr. Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, Torino, Unione-Tipografico-Editrice, 2000, 18:1.1(4).

[2] Cfr. Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, Torino, Unione-Tipografico-Editrice, 2000, 20:5.1(97).


ultima modifica 07/08/04 © 2001 Mac - www.deiricchi.it

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Religioni
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