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Le Lettere di Paolo di Tarso e gli Atti degli Apostoli

di Mac - Dèi Ricchi

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Le continue difese di Paolo

Per un credente è difficile accettare che potrebbe proprio essere Paolo il personaggio che visitava le comunità del Mediterraneo per diffondere notizie false e tendenziose su quanto successo in Palestina prima della Guerra giudaica. Eppure è Paolo stesso che ci offre ambigui riferimenti alla sua personale pratica della menzogna:

Romani 3:7 Ma se per la mia menzogna la verità di Dio risplende per sua gloria, perché dunque sono ancora giudicato come peccatore?

Filippesi 1:18 Ma questo che importa? Purché in ogni maniera, per ipocrisia o per sincerità, Cristo venga annunziato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene.

2Corinzi 12:16 Ma sia pure che io non vi sono stato di peso; però, scaltro come sono, vi ho preso con inganno.

Un atteggiamento ambiguo che si riversa su un piano operativo di dubbia fattura:

Romani 3:8 Perché non dovremmo fare il male affinché venga il bene, come alcuni - la cui condanna è ben giusta - ci calunniano, dicendo che noi lo affermiamo?

(Per inciso, in questo verso, come vedremo negli studi successivi, vi è un chiaro riferimento a Giovanni condannato all'esilio a Patmos). Se questi sono indizi preziosi, ancor più lo sono le continue difese che Paolo intesse a favore della propria 'buona novella' ma soprattutto della propria persona la cui reputazione evidentemente era continuamente messa in dubbio:

Non sono forse libero, io? Non sono un apostolo? Non ho veduto Gesù, Signore nostro? E non siete voi la mia opera nel Signore? Anche se per altri non sono apostolo, per voi almeno lo sono; voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore. (1Corinzi 9:1-2)

Forse in questo progetto mi sono comportato con leggerezza? O quello che decido lo decido secondo la carne, in maniera da dire allo stesso tempo «sì,sì» e «no,no»? Dio è testimone che la nostra parola verso di voi non è «sì» e «no». (2Corinzi 1:17-18)

Nel perverso gioco dell'auto raccomandazione gli esempi più incalzanti li ritroviamo nella seconda lettera ai Corinzi:

2Corinzi 2:17 Noi non siamo infatti come quei molti che mercanteggiano la parola di Dio, ma con sincerità e come mossi da Dio, sotto il suo sguardo, noi parliamo in Cristo.

2Corinzi 3:1 Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da parte vostra?

2Corinzi 3:12 Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza

2Corinzi 4:2 al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose, senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di Dio.

2Corinzi 5:12 Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo per darvi occasione di vanto a nostro riguardo, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore.

Da parte nostra non diamo motivo di scandalo a nessuno, perché non venga biasimato il nostro ministero; […]con parole di verità, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; […] La nostra bocca vi ha parlato francamente, Corinzi, e il nostro cuore si è tutto aperto per voi. (2Corinzi 6:3-11)

2Corinzi 7:4 Sono molto franco con voi e ho molto da vantarmi di voi. Sono pieno di consolazione, pervaso di gioia in ogni nostra tribolazione.

2Corinzi 7:14 Cosicché se in qualche cosa mi ero vantato di voi con lui, non ho dovuto vergognarmene, ma come abbiamo detto a voi ogni cosa secondo verità, così anche il nostro vanto con Tito si è dimostrato vero.

2Corinzi 11:31 Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco.

2Corinzi 12:6 Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato, perché direi solo la verità; ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi di più di quello che vede o sente da me.

Nella sua accanita autodifesa Paolo è costretto a ricorrere addirittura alla testimonianza di Dio:

1Tessalonicesi 2:5 Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone.

Galati 1:20 In ciò che vi scrivo, io attesto davanti a Dio che non mentisco.


ultima modifica 18/09/04 © 2001 Mac - www.deiricchi.it

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Religioni
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