PAROLA
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N. ord. |
Aforismi e citazioni |
SUE
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Anche se il mondo cadesse a pezzi, le sue rovine mi colpirebbero impavido. (Orazio) |
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Chi cammina nell'integrità va sicuro, chi rende tortuose le sue vie sarà scoperto. (Salomone) |
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Chi diffida dei propri lumi è più vicino a conoscere la verità, che un dotto superbo il quale si crede infallibile. Il primo, nel timore d'errare, non errerà; il secondo è già nell'errore, non credendo fallibili le sue cognizioni. (La Bruyère) |
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Chi manca di valore e tuttavia esalta le sue opere, inganna chi non lo conosce, ma viene deriso da chi sa valutarlo. (Fedro) |
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Chi sa se il soffio vitale dell'uomo salga in alto e se quello della bestia scenda in basso nella terra? Mi sono accorto che nulla c'è di meglio per l'uomo che godere delle sue opere, perché questa è la sua sorte. Chi potrà infatti condurlo a vedere ciò che avverrà dopo di lui? (Ecclesiaste) |
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Chi è cattivo con se stesso con chi si mostrerà buono? Non sa godere delle sue ricchezze. (Siracide) |
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Ciascuno chiama idee chiare quelle che hanno lo stesso grado di confusione delle sue. (Marcel Proust) |
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Come è uscito nudo dal grembo di sua madre, così se ne andrà di nuovo come era venuto, e dalle sue fatiche non ricaverà nulla da portar con sé. (Ecclesiaste) |
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Da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni. (Karl Marx) |
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Dio ha dato agli uomini la scienza perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie. (Siracide) |
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Dolce Elena, fammi eterno con un bacio; suggono le sue labbra la mia anima: guarda ove vola. (Marlowe) |
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E' il povero che conta le sue pecore. (Seneca) |
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Era sempre innamorata di qualcuno e, dato che la sua passione non era mai corrisposta, aveva mantenute intatte tutte le sue illusioni. (O. Wilde) |
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Essendo l'uomo capace di abitudini regolatrici degli istinti, e operatrici di ordini superiori di atti, è chiaro che la perfezione caratteristica dell'uomo è nelle sue abitudini. Senza abitudini un uomo non è un uomo fatto; con abitudini perverse un uomo è un essere pervertito; con abitudini buone è un essere compiuto secondo l'ideale del suo essere. (R. Ardigò) |
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I libri che la gente dice immorali sono quelli che rivelano alla gente le sue vergogne. Tutto qui. (O. Wilde) |
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L'empio è preda delle sue iniquità, è catturato con le funi del suo peccato. (Salomone) |
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L'esperienza del passato e del nostro tempo dimostra che la giustizia da sola non basta e che, anzi, può condurre alla negazione e all'annientamento di se stessa, se non si consente a quella forza più profonda, che è l'amore, di plasmare la vita umana nelle sue varie dimensioni. (Giovanni Paolo II) |
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L'ingegno di un uomo si giudica meglio dalle sue domande che dalle sue risposte (Duca di Lévis) |
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L'uomo dotto ha sempre con sé le sue ricchezze. (Fedro) |
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L'uomo energico, l'uomo di successo, è colui che riesce, a forza di lavoro, a trasformare in realtà le sue fantasie di desiderio. (S. Freud) |
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La carità non deve mai guardare dietro di sé, ma sempre avanti, perché il numero delle sue beneficenze è sempre troppo piccolo e perché infinite sono le miserie presenti e future che deve lenire. (F. Cabrini) |
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La donna perfetta è la corona del marito, ma quella che lo disonora è come carie nelle sue ossa. (Salomone) |
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La ricchezza di un uomo sono le sue idee. (Voltaire) |
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La sapienza dello scriba si deve alle sue ore di quiete; chi ha poca attività diventerà saggio. (Siracide) |
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La scostumatezza di una donna è nell'eccitazione degli sguardi, si riconosce dalle sue occhiate. (Siracide) |
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Le conseguenze della collera sono molto più gravi delle sue cause (Marco Aurelio) |
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Le forze motrici dell'arte sono gli stessi conflitti che portano altri individui alla nevrosi e che hanno indotto la società ad edificare le sue istituzioni. (S. Freud) |
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Licoride, o Fabiano, ha seppellito ad una ad una tutte le sue amiche. Oh diventasse amica di mia moglie! (Marziale) |
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Nessuna passione priva la mente così completamente delle sue capacità di agire e ragionare quanto la paura. (Edmund Burke) |
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Non affannatevi per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena. (Gesù) |
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Non avere niente che ci infiammi e ci sproni, niente che metta alla prova la nostra fermezza d'animo con le sue minacce e i suoi assalti, ma giacere in una tranquillità imperturbata non è quiete: è apatia. (Seneca) |
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Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e godersela nelle sue fatiche; ma mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio. Difatti, chi può mangiare e godere senza di lui? Egli concede a chi gli è gradito sapienza, scienza e gioia, mentre al peccatore dà la pena di raccogliere e d'ammassare per colui che è gradito a Dio. Ma anche questo è vanità e un inseguire il vento! (Ecclesiaste) |
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Non frequentare una cantante, per non esser preso dalle sue moine. (Siracide) |
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Non litigare con un uomo potente per non cadere poi nelle sue mani. (Siracide) |
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Non si deve giudicare il merito di un uomo dalle sue grandi qualità ma dall'uso che sa farne (François de la Rochefoucauld) |
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Oggi, forse più che in passato, si riconosce con maggior chiarezza l'intrinseca contraddizione di uno sviluppo limitato soltanto al lato economico. Esso subordina facilmente la persona umana e le sue necessità più profonde alle esigenze della pianificazione economica o del profitto esclusivo. (Giovanni Paolo II) |
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Perché mai si insuperbisce chi è terra e cenere? Anche da vivo le sue viscere sono ripugnanti. (Siracide) |
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Quando l'amore vi chiama seguitelo. Benchè le sue vie siano ardue e ripide (Kahlil Gibran) |
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Se un uomo non sa rischiare per le sue opinioni, vuol dire o che le sue opinioni non valgono niente oppure che non vale niente lui. (Pound) |
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Trovo che amara più della morte è la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge ma il peccatore ne resta preso. (Ecclesiaste) |
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Un albero é conosciuto per i suoi frutti, un uomo per le sue azioni. Una buona azione non è mai perduta. Colui che semina cortesia miete amicizia, colui che pianta gentilezza raccoglie amore. (S. Basilio) |
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Un popolo difende sempre i suoi costumi più che le sue leggi. (Montesquieu) |
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Una buona opera non perde le sue grazie perché sostiene cose contrarie alla causa. (Michel de Montaigne) |
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Và dalla formica, o pigro, guarda le sue abitudini e diventa saggio. (Salomone) |
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