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Le Lettere di Paolo di Tarso e gli Atti degli Apostoli

di Mac - Dèi Ricchi

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Paolo e i 'cristiani'

Ma qual è il ruolo di Paolo all'interno delle prime comunità "cristiane"? Dagli Atti sappiamo che solo a un certo punto egli si fece discepolo di Cristo; prima infatti perseguitò con crudeltà e convinzione gli adepti di Gesù, finché la sua vita non cambiò a seguito di un fatto miracoloso, come ci viene tramandato: un'apparizione sulla via di Damasco. Da quel momento Paolo si fa introdurre nella comunità cristiana e diventa un predicatore indefesso della sua idea cardine, che cercherà di infiltrare tra gli Ebrei: è sulla sua bocca che infatti troviamo per la prima volta la definizione di Gesù come Figlio di Dio:

[…] Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damasco, e subito nelle sinagoghe proclamava Gesù Figlio di Dio. (Atti 9:19-20)

Era questa l'idea che l'aveva colpito sulla via di Damasco? Vedremo che ciò non lo fu completamente. Nel frattempo:

Atti 9:26 Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un discepolo.

Come si vede la paura che Paolo incute sui discepoli di Gerusalemme è molto forte; Paolo non è ben visto dai Giudei e i tentativi per eliminarlo non sono pochi:

Atti 9:23 Trascorsero così parecchi giorni e i Giudei fecero un complotto per ucciderlo;

Atti 9:29 e parlava e discuteva con gli Ebrei di lingua greca; ma questi tentarono di ucciderlo.

Atti 14:5 Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi per maltrattarli e lapidarli,

Atti 21:27 Stavano ormai per finire i sette giorni, quando i Giudei della provincia d'Asia, vistolo nel tempio, aizzarono tutta la folla e misero le mani su di lui gridando:

Atti 23:12 Fattosi giorno, i Giudei ordirono una congiura e fecero voto con giuramento esecratorio di non toccare né cibo né bevanda, sino a che non avessero ucciso Paolo.

Atti 25:2-3 I sommi sacerdoti e i capi dei Giudei gli si presentarono per accusare Paolo e cercavano di persuaderlo, chiedendo come un favore, in odio a Paolo, che lo facesse venire a Gerusalemme; e intanto disponevano un tranello per ucciderlo lungo il percorso.

Perché tutto questo odio verso di lui? Lui che nelle Lettere più volte si dipinge come una persona umile che viene solo a fare del bene:

abbiamo avuto il coraggio nel nostro Dio di annunziarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte. E il nostro appello non è stato mosso da volontà di inganno, né da torbidi motivi, né abbiamo usato frode alcuna; […] Mai infatti abbiamo pronunziato parole di adulazione, come sapete, né avuto pensieri di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana […] Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi come una madre nutre e ha cura delle proprie creature. Così affezionati a voi, avremmo desiderato darvi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari. (1Tessalonicesi 2:2-8)

[…] poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi. (2Tessalonicesi 3:7-8)


ultima modifica 07/08/04 © 2001 Mac - www.deiricchi.it

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Religioni
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