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Le Lettere di Paolo di Tarso e gli Atti degli Apostoli

di Mac - Dèi Ricchi

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Le persone vicine a Paolo di Tarso

Oltre a queste importanti 'conoscenze', Saulo deve averne avuto almeno un'altra: quella del sommo sacerdote Anania. Anche se negli Atti egli è sempre rappresentato come accusatore di Paolo (At 23:2; 24:1), abbiamo ragione di ritenere che sia stata perpetrata una sorta di confusione per far perdere le tracce di questa importate 'amicizia'. E' difficile infatti pensare che potessero esservi dei contrasti tra Paolo e questo sommo sacerdote, ambedue descritti da Flavio Giuseppe come della stessa indole:

Anania sovrastava tutti, facendo buon uso della sua ricchezza per attrarre quanti erano disposti a ricevere doni di corruzione. [1]

Lo storico inoltre ci dice che Anania era asserragliato nella fortezza di Gerusalemme assieme a Saul (cfr. CRISTIANESIMO - Paolo da Nerone ) ed è qui che perdette la vita:

Il giorno dopo fu scoperto il sommo Anania che si nascondeva presso il canale della reggia, e insieme col fratello Ezechia fu ucciso dai briganti […]. [2]

Anania stesso ebbe poi feroci scontri con i rivoluzionari e venne sottoposto a ricatti, in un modo che tanto somiglia a quello messo in atto a partire dal 2004 dalla guerriglia nella guerra in Iraq:

[I sicari] rapirono il segretario del generale Eleazaro, figlio del sommo sacerdote Anania e lo legarono; mandarono a dire ad Anania che avrebbero liberato il segretario se lui avesse indotto Albino a liberare dieci di loro che erano stato fatti prigionieri. Anania, sotto tale costrizione, persuase Albino ad aderire alla (loro) istanza. Questo fu l'inizio di guai maggiori. I ribelli escogitarono di avere tra i rapiti l'uno o l'altro della cerchia di Anania che mantenevano confinato e rifiutavano di liberarlo fino a quando avessero in cambio qualcuno dei sicari. [3]

E' chiaro che quindi Anania e Saulo erano dalla stessa parte, ovvero quella fedele al re Agrippa II e a Roma. Non riuscendo a nascondere questo legame gli Atti, utilizzando uno stratagemma abbondantemente collaudato (cfr. CRISTIANESIMO - Gli altri discepoli ), fanno entrare in scena un secondo Anania con un ruolo però importantissimo per Saulo:

Ora c'era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va' sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista». (Atti 9:10-12)

Conoscendo invece il vero personaggio storico di Anania, veniamo a capire anche il motivo per cui gli Atti raccontano che Paolo fu mandato a Roma in catene per essere processato. Riteniamo infatti che questo fatto vada collegato a quello che accadde ad Anania in seguito agli scontri avvenuti tra i Giudei e i Samaritani nel 52 (cfr. CRISTIANESIMO - Stefano ritrovato ):

[Quadrato] Mise in catene il sommo sacerdote Anania, il capitano Anano e i loro seguaci e li mandò a Roma per rendere conto delle loro azioni a Claudio Cesare. [4]

La stessa notizia viene riportata con maggiori dettagli altrove dallo storico giudeo:

Altri due personaggi fra i più eminenti, e i sommi sacerdoti Gionata e Anania, e il figlio di costui Anano, e alcuni altri notabili dei Giudei li inviò a Cesare, e così pure i personaggi più importanti dei Samaritani. [5]

Chi potevano essere quei "due personaggi fra i più eminenti" se non ancora Saul e Costobar che lo storico fa sempre comparire assieme? Anche se così non fosse è probabile che essi fossero comunque tra i "seguaci" di Anania, e che quindi partecipassero a quel viaggio punitivo fino a Roma dove, davanti all'imperatore, trovarono a difenderli Agrippina, moglie di Claudio, e lo stesso Agrippa II. Un altro 'favore' ricevuto da Saul per la propria parentela regale?

Vedremo nei prossimi capitoli che fu proprio così.


[1] Cfr. Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, Torino, Unione-Tipografico-Editrice, 2000, 20:9.4(213).

[2] Cfr. Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, Milano, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., 1989, 2:17.9(441).

[3] Cfr. Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, Torino, Unione-Tipografico-Editrice, 2000, 20:9.3(210).

[4] Cfr. Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche, Torino, Unione-Tipografico-Editrice, 2000, 20:6.2(131).

[5] Cfr. Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, Milano, Arnoldo Mondadori Editore S.p.A., 1989, 2:12.6(243).


ultima modifica 18/09/04 © 2001 Mac - www.deiricchi.it

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Religioni
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