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Le Lettere di Paolo di Tarso e gli Atti degli Apostoli

di Mac - Dèi Ricchi

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Paolo il traditore

Come abbiamo visto nessuna delle lettere ci conferma chi fossero effettivamente i falsi apostoli. Si sa che circolavano e seminavano parole non veritiere tra la gente. I dati a nostra disposizione propendono finora nell'attribuire proprio a Paolo questo ruolo. Egli è infatti quello che maggiormente difende il proprio "vangelo" da quelli di altri che definisce addirittura falsi fratelli. Ed è proprio solo contro di lui che si scaglieranno alcuni cosiddetti movimenti "eretici" dei primi secoli. Riportiamo a riguardo cosa afferma Eusebio a partire dagli Ebioniti:

Gli antichi denominarono giustamente questi ultimi Ebioniti, perché avevano concezioni misere e meschine sul Cristo Lo ritenevano un uomo semplice e comune […] generato dall'unione di un uomo con Maria. […] Ritenevano che si dovessero rigettare del tutto le lettere dell'apostolo Paolo, che denominavano "apostata della Legge", e facevano uso soltanto del Vangelo detto secondo gli Ebrei, tenendo in pochissimo conto gli altri. […] [1]

A queste notizie se ne aggiungono altre interessanti sfogliando le pagine di Internet:

Un’altra delle designazioni dei Nazorei era quella di EBIONITI (Ebìonìm) o “Poveri Uomini”, dall’ebraico “Ebion” che significa appunto “Povero” (un titolo che tra l’altro si attribuivano anche gli Esseni). Il termine ”Ebion”, secondo Renan, fu un sinonimo di “Santo” e “Amico di Dio”; il nome di Ebioniti fu per lungo tempo quello dei cristiani giudaizzanti della Batanea e dell’Horan (regioni ad est della Galilea), che restarono fedeli ai primitivi insegnamenti di Gesù, affermando di avere tra di loro i discendenti della Sua Famiglia […]. Gli Ebioniti speravano in una specie di rivoluzione sociale che avrebbe innalzato il povero al disopra del ricco […], sostenendo che “solo i poveri saranno salvati” […]. [2]

Viste le idee e la collocazione storico-geografica degli Ebioniti, e considerata la nostra ricerca su Gesù, è probabile che proprio gli Ebioniti rappresentassero gli ultimi residui dei primi discepoli di Gesù. Come lui infatti venivano dalla Galilea, anzi dalla regione ad est che vedremo essere molto importante per meglio definire i natali di Gesù (cfr. CRISTIANESIMO - La città di Gesù ). Le loro idee poi collimano perfettamente con l'autentica predicazione cristiana (cfr. CRISTIANESIMO - Un messaggio evangelico socialmente scomodo ). E' quindi da ritenere molto verosimile che la reputazione di 'apostata', cioè traditore, che aveva Paolo presso di loro fosse quella che meglio gli si addiceva. Reputazione che non era neanche smentita dal suo comportamento (cfr. CRISTIANESIMO - Paolo contro i Giudei ) in aperto contrasto con i Giudei anti-romani. Gli storici cristiani poi ci raccontano di almeno un'altra setta, gli Elcesaiti, che abiurava Paolo "l'Apostolo":

Essa rigetta alcuni punti della Scrittura, si serve di termini desunti da tutto il Vecchio Testamento e dal vangelo e rigetta del tutto l'Apostolo. [3]

Che Paolo fosse mal visto e quasi considerato un falso profeta tra quelli che circolavano in quei tempi di rivolgimenti sociali in Palestina, non ci deve suonare strano considerato il trattamento che gli era riservato dai coetanei ma soprattutto analizzando le idee, assolutamente antirivoluzionarie, che erano il fulcro della sua predicazione. Anche negli Atti degli Apostoli viene comunque riportato che l’apostolo Giovanni stesso non andò tanto d'accordo con Paolo: dopo un breve periodo in cui lo accompagnò, Giovanni (cui venne poi aggiunto il soprannome di Marco) si staccò da lui e restò assieme a Barnaba, anch'egli in contrasto con Paolo. E' chiaro che Paolo non andava d'accordo con i veri e primigeni seguaci di Gesù: questo dissapore era sicuramente legato alle idee che lui predicava, una visione del Cristo che non apparteneva per niente alla vera esperienza dei discepoli di Gesù.


[1] Cfr. Eusebio di Cesarea 'Storia ecclesiastica', Roma, Città Nuova Editrice, 2001, 8:27.

[2] Cfr. Sabato pagina "Gli Ebioniti".

[3] Cfr. Eusebio di Cesarea 'Storia ecclesiastica', Roma, Città Nuova Editrice, 2001, 6:38.1.


ultima modifica 07/08/04 © 2001 Mac - www.deiricchi.it

Web Homolaicus

Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Religioni
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