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Le Lettere di Paolo di Tarso e gli Atti degli Apostoli
di Mac - Dèi Ricchi
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Giuseppe e Paolo
Se le vicissitudini di Giuseppe vennero prese a prestito per "ricostruire" la vita di Gesù, lo stesso stratagemma è risultato utile anche per delineare la storia di Paolo. Tanto Giuseppe che il Paolo narrato negli Atti infatti vissero le stesse traversie di uomini continuamente in fuga dai connazionali che cercavano di ucciderli o sminuirne l'operato. Soprattutto Paolo è continuamente in lotta con alcuni Farisei, nonostante lui stesso affermi di esserlo: stessa situazione narrata da Giuseppe, fariseo pure lui, soprattutto nel frangente già analizzato in ' CRISTIANESIMO - I sette angeli e i quattro viventi '.
A ben leggere insomma, i personaggi hanno caratteristiche strepitosamente uguali. Meglio ancora possiamo affermare che, nella loro ricostruzione dei personaggi di Gesù e Paolo, gli scrittori neotestamentari utilizzarono le due facce della stessa medaglia rappresentata da Giuseppe. Se volessimo usufruire di un paragone moderno, Gesù sta a Giuseppe come dottor Jakill: un personaggio sapiente, affabile, dedito alla giustizia e disposto a dare la sua vita per gli altri. Mentre Paolo incarnerebbe la figura di Mr. Hyde, con quelle caratteristiche di cinismo, furbizia e spietatezza che si leggono nei resoconti degli Atti. Giuseppe, nella sua "Autobiografia", non fa altro che descriversi come una persona mite e volenterosa ma che all'occorrenza, per raggiungere il suo scopo, non esita a trasformarsi in un abile stratega incurante delle sofferenze inflitte all'avversario. Ma passiamo ora a riflettere su alcune somiglianze tra i racconti dello storico e le narrazioni degli Atti.
ultima modifica 23/12/04 © 2001 Mac - www.deiricchi.it
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