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Le Lettere di Paolo di Tarso e gli Atti degli Apostoli

di Mac - Dèi Ricchi

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Un viaggio pericoloso

La storia che Giuseppe ci narra nella sua biografia somiglia per molti tratti a quella di Paolo che leggiamo dagli Atti. Entrambi infatti risultano correre da una città all'altra, mentre si difendono da complotti perpetrati da alcuni Giudei. In più, entrambi svolgono un viaggio piuttosto pericoloso a Roma. E' interessante che di tutte le traversate in mare di Paolo, solo quella a Roma venga ricordata per le sue numerose peripezie e i suoi pericoli (At 27). Gli esegeti ci avvertono che tale viaggio avvenne nel 60 [1] mentre, dalla nostra ricostruzione della vita di Paolo, ci risulta che l'unico viaggio "punitivo" per lui possa essere avvenuto nel 52 in compagnia del sacerdote Anania (cfr. CRISTIANESIMO - Le persone vicine a Paolo ). I successivi in realtà sarebbero serviti solo alla sua attività di suddito romano. Proprio Giuseppe però ci racconta di un viaggio con caratteristiche simili a quello degli Atti, fatto nel 64 per a difendere alcuni sacerdoti a Roma:

Io allora […] mi recai a Roma, correndo grandi rischi durante la traversata. Infatti, colata a picco la nostra nave in mezzo all'Adriatico, in circa seicento quanti eravamo, nuotammo per tutta la notte; al sorgere del giorno, per divina provvidenza, ci apparve una nave cirenea, e io con alcuni altri, un'ottantina di persone i tutto, che eravamo stati più svelti, fummo issati a bordo. Così, arrivato sano e salvo a Dicearchia, che gli Italici chiamano Pozzuoli […]. [2]

Ovviamente negli Atti il viaggio di Paolo è descritto con maggiori particolari, ma è utile a questo punto far notare che al ritorno da questo viaggio Giuseppe trova Gerusalemme in rivolta e ci racconta delle paure a manifestare il suo dissenso contro i rivoluzionari. Proprio in questo frangente, lo storico ci avverte di essersi nascosto nel Tempio fino all'eliminazione di Menahem, perché la fortezza Antonia era già occupata. [3] Abbiamo già visto (cfr. CRISTIANESIMO - Paolo da Nerone ) che in questa fortezza era nascosto Paolo, che poi riuscì a scappare per rifugiarsi da Nerone in Grecia. E' chiaro quindi perché l'ultimo viaggio che allontana Paolo dalla Palestina inizi esattamente con l'avvento della guerra, come pure non vi sia alcun riferimento nel suo viaggio alla Grecia, vero posto in cui Paolo si era diretto.


[1] Cfr. AA.VV., Grande Commentario Biblico, Brescia, Editrice Queriniana, 1973, 46:41.

[2] Cfr. Giuseppe Flavio, Autobiografia, Milano, R.C.S. Libri & Grandi Opere S.p.A., 2002, 3.14-16.

[3] Cfr. Giuseppe Flavio, Autobiografia, Milano, R.C.S. Libri & Grandi Opere S.p.A., 2002, 5.20-21.


ultima modifica 23/12/04 © 2001 Mac - www.deiricchi.it

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Enrico Galavotti - Homolaicus - Sezione Religioni
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