HOMOLAICUS - PROVERBI

HOMOLAICUS - PROVERBI

GIOCA GRATIS

LEMMI

PROVERBI TROVATI

LADRI

1

A Marradi, seminan fagioli e nascon ladri.

2

Dai ladri di casa non ci si guarda.

3

Di maggio nascono i ladri.

4

Dove son due Monfin (cioè Monferratesi o Monferrini), due ladri e un assassin.

5

Gente di confini o ladri o assassini.

6

I ladri grandi fanno impiccare i piccoli.

7

I ladri sarebbero pochi, se nessuno tenesse loro la mano.

8

I travagli son ladri del sonno.

9

In casa dei ladri non ci si ruba.

10

In terra di ladri, la valigia dinanzi.

11

La guerra fa i ladri, e la pace gl'impicca.

12

Molti ladri siedon bene.

13

Nel paese dei ladri tutti sono galantuomini.

14

Non tutti i ladri hanno la stella in fronte.

LADRO

1

A casa del ladro non si ruba.

2

A veder la croce da lontano, il ladro si segna.

3

Chi ruba una volta è sempre ladro.

4

Chi si dà in man del ladro, bisogna che se ne fidi a suo dispetto.

5

Chi è bugiardo è ladro.

6

Il fine del mercante è il fallire; e il fine del ladro in sulle forche, morire.

7

Il ladro crede che tutti sian compagni suoi.

8

Il ladro dell'ago va all'ovo, dall'ovo al bue, dal bue alla forca.

9

Il ladro sta bene col malandrino.

10

Il mendicante può cantare dinanzi al ladro.

11

Il tempo è il ladro della gioventù e dell'amore.

12

L'occasione fa l'uomo ladro.

13

La moglie del ladro non sempre ride.

14

Ladro piccolo non rubare, che il ladro grande ti fa impiccare.

15

Non ride sempre la moglie del ladro.

16

Quando c'è un ladro nel paese tutti rubano.

17

Se il tuo gatto è ladro, non lo cacciar di casa.

18

Tanto è a dir pennecchio, quanto ladro di Fucecchio.

19

Tanto è dire raperino, quanto ladro e assassino.

20

Tanto è ladro chi ruba che chi tiene il sacco.

LADROCINIO

1

La buona fama il ladrocinio nasconde.

LADRON

1

Chi ruba a un buon ladron ha cent'anni di perdon.

LADRONI

1

A Roma dottori, a Napoli ladroni, a Genova scavezzi, a Milan tagliacantoni, a Venezia forestieri, a Fiorenza scardassieri.

2

S'impiccano i ladrucci, e non i ladroni.

LADRUCCI

1

S'impiccano i ladrucci, e non i ladroni.

LAGNA

1

Donna si lagna, donna si duole, donna s'ammala, quando la vuole.

LAGO

1

Lago di Garda e Bocca di Celina porta spesso la rovina.

LAGRIME

1

Lagrime di donne, fontana di malizia.

LAGRIMETTE

1

Quattro lagrimette, quattro candelette.

LAMENTA

1

Chi si lamenta, non può guarire.

LAMENTI

1

Chi non è savio, paziente e forte, si lamenti di sé, non della sorte.

2

Con lacrime e lamenti non si cura il mal di denti.

LAMPEGGIA

1

Quando lampeggia da ponente, non lampeggia per niente.

LAMPI

1

Aria a fette, lampi e saette; aria a scalelli, acqua a pozzatelli; aria pecorina, se non piove la sera piove alla mattina; aria a pane, se non piove oggi, pioverà domane.

LAMPO

1

Chi non ha poveri o matti nel parentato, è nato o di lampo o di tuono.

2

Dopo il lampo viene il tuono.

LANA

1

Cattiva è quella lana che non si può tingere.

2

E' meglio dar la lana che la pecora.

3

L'amore si trova tanto sotto la lana che sotto la seta.

4

La Corte Romana non vuol pecora senza lana.

5

La giustizia catalana, mangia la pecora e la lana.

6

Quando il cielo è a falde di lana, anche l'acqua è poco lontana.

7

Se non puoi portare la seta, porta la lana.

8

Uomo senza roba è una pecora senza lana.

LANCIA

1

Chi ha buona la lancia, la provi al muro.

2

Chi piglia la lancia per la punta, la spezza o non la leva di terra.

3

Chi è uso alla zappa, non pigli la lancia.

4

La lancia val più delle carte.

LANCIE

1

Le ciancie riescon lancie.

LANGUE

1

Per la lingua, si langue.

LANTERNA

1

Una casa senza donna è come una lanterna senza lume.

LANTERNONI

1

Il Cristo e i lanternoni toccan sempre ai più minchioni.

LANUTO

1

Uomo rosso e cane lanuto, più tosto morto che conosciuto.

LAPIDATO

1

Uomo indebitato ogni anno lapidato.

LARDO

1

Chi barattò lardo per lardo, tutto sa di garanzino.

2

Il cane che ha rubato il lardo al cuoco, si tiene la coda fra le zampe al fuoco.

3

Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.

LARGA

1

Il buono ufficiale vuol aver due cose, mano larga e brachetta stretta.

2

La fama, come un fiume, è angusta alla fonte e larga alla foce.

3

Molti hanno la coscienza si larga. che avanza una nave di chiesa.

4

Quando è larga sul fianchetto nasce un bel maschietto.

LARGHE

1

Chi per altrui promette, entra per le larghe e esce per le strette.

2

Del cuoio d'altri si fanno le correggie larghe.

LARGHEZZA

1

A donna di gran bellezza dagli poca larghezza.

LARGO

1

Napoletano largo di bocca e stretto di mano.

LASCERÀ

1

Chi mi piglierà di notte, mi lascerà di giorno.

LASCI

1

Chi non sa fare, lasci stare e lasci fare.

2

Guarda che tu non lasci la coda nell'uscio.

LASCIA

1

Ama chi t'ama, e chi non t'ama lascia; chi t'ama di buon cuore strigni e abbraccia.

2

Bevi del buon vino e lascia andare l'acqua al mulino.

3

Can dell'ortolano, non mangia la lattuga, e non la lascia mangiare agli altri.

4

Chi ci vuol bene ci lascia piangendo, chi ci vuol male ci lascia ridendo.

5

Chi lascia il vicin per un mancamento, va più in là e ne trova cento.

6

Chi lascia la via piana, va poi per la sassosa.

7

Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia e non sa quel che trova (oppure spesse volte ingannato si ritrova).

8

Chi mi vuol bene mi lascia piangendo, e chi mi vuol male mi lascia ridendo.

9

Chi per amor si piglia, per rabbia si lascia (ovvero per rabbia si scapiglia).

10

Chi si lascia mettere in spalla la capra, indi a poco è sforzato a portar la vacca.

11

Cogli la rosa e lascia star la spina.

12

Di settembre e d'agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto.

13

Dio lascia fare, ma non sopraffare.

14

Egli è molto da pregiare, chi ha perduto e lascia andare.

15

La nebbia lascia il tempo che trova.

16

La predica fa come la nebbia, lascia il tempo che trova.

17

La ricchezza non s'acquista senza fatica, non si possiede senza timore, non si gode senza peccato, non si lascia senza dolore.

18

Lascia colui parlare che suol saper ben fare.

19

Lascia fare a Dio, ch'è Santo vecchio.

20

Lascia fare i fusi a quei che sono usi.

21

Per più non potere, l'uomo si lascia cadere.

22

Quando il capello tira al bianchino, lascia la donna e tienti il vino.

23

Quanto più l'uccello è vecchio, tanto più malvolentieri lascia le piume.

24

Scherza coi fanti e lascia stare i santi.

25

Tante volte al pozzo va la secchia, ch'ella vi lascia il manico o l'orecchia.

26

Tanto va l'oca al torso, che ci lascia il becco.

27

Tanto va la capra al cavolo, che ci lascia il pelo.

28

Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.

29

Tanto va la rana al poggio, che ci lascia la pelle.

30

Tristo quel cane che si lascia prendere la coda in mano.

31

Vivi e lascia vivere.

LASCIALA

1

Legala bene, e poi lasciala andare.

LASCIALO

1

Al caro aggiungi danaro o lascialo.

2

Il bue lascialo pisciare e saziar di arare.

3

Per Sant'Andrea piglia il porco per la sèa (setola); se tu non lo puoi pigliare, fino a Natale lascialo andare.

LASCIAN

1

Cani e villani lascian sempre l'uscio aperto.

LASCIANO

1

I minchioni si lasciano a casa.

LASCIAR

1

A lasciar si è sempre a tempo.

2

Alla fortuna bisogna lasciar sempre una finestra aperta.

3

Non si lasciar sopraffare.

4

Né a torto né a ragione, non ti lasciar mettere in prigione.

LASCIARE

1

Chi ha preso, mal sa lasciare.si dice

2

Cogliere la rosa e lasciare la speranza.

3

L'avaro accumula con sudore ciò che dovrá lasciare con dolore.

LASCIARSI

1

Caval rognoso non vuol lasciarsi strigliare.

2

E' un farsi maggior male, il lasciarsi vincere dal male.

3

Vuol dire: lasciarsi la sua libertà, ciascuno; fabbricare fra te e l'amico un muro, ma che abbia il suo uscio.

LASCIATA

1

Ogni lasciata è persa.

LASCIATE

1

Faccia chi può, prima che il tempo mute: che tutte le lasciate sono perdute.

2

Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti.

LASSA

1

Massa, saluta e passa; chi troppo ci sta, la pelle ci lassa.

LASTRICATO

1

L'inferno (o la via dell'inferno) è lastricato di buone intenzioni.

LATINO

1

Putto in vino e donna in latino, non fece mai buon fine.

LATO

1

A giovane assennato, la donna a lato.

2

Chi va in mercato e non è burlato, è sicuro in ogni lato.

3

Il filo si rompe dal lato più debole.

4

Prete, medico e avvocato. trovasi in ogni lato.

5

San Tommaso non sarai guardato, né da pan né da bucato, né da Santo affacendato, né da tessitora di sul Prato, ma sarai ben digiunato, tu ci vieni troppo a lato.

6

Senza moglie a lato l'uom non è beato.

LATTAIOLI

1

I danari hanno sempre i lattaioli.

2

Vendetta di cent'anni ha ancora i lattaioli.

LATTE

1

Anche le mucche nere danno il latte bianco.

2

Anche le mucche nere dànno il latte bianco.

3

Bambin d'un anno rigetta il latte dal calcagno.

4

Chi ha delle pecore può far del latte.

5

D'estate ogni buco fa latte, d'inverno nemmen le buone vacche.

6

Il vino è la poppa (o il latte) dei vecchi.

7

Incominciano i pascoli, e le vacche danno latte.

8

La bocca gli puzza ancora di latte.

9

Latte e vino ammazza il bambino.

10

Latte sopra vino è veleno.

LATTUGA

1

Can dell'ortolano, non mangia la lattuga, e non la lascia mangiare agli altri.

LAVA

1

Acqua torba non lava.

2

Chi lava il capo all'asino, perde il ranno e il sapone.

3

L'acqua lava, e il sangue stringe.

4

Una mano lava l'altra e tutt'e due lavano il viso.

LAVAGLI

1

Se vuoi che il tuo figlio cresca, lavagli i piè e rapagli la testa.

LAVANDAIA

1

A buona lavandaia non mancò mai pietra.

LAVANO

1

Una mano lava l'altra e tutt'e due lavano il viso.

LAVATI

1

I cenci sudici vanno lavati in casa.

LAVATO

1

Capo lavato, bicchier risciacquato.

LAVI

1

Chi l'ha a mangiare, la lavi.

LAVOR

1

Chi vuol lavor gentile, ordisca grosso e trami sottile.

2

Chi vuol lavor mal fatto, lo paghi innanzi tratto.

LAVORA

1

Affaticati per sapere e lavora per avere.

2

Chi assai pone (ed anche Chi lavora e Chi semina) e non custode, assai tribola e poco gode.

3

Chi d'estate non lavora, nell'inverno perde la coda.

4

Chi lavora da beffe, stenta daddovero.

5

Chi lavora di settembre, fa bel solco e poco rende.

6

Chi lavora fa la gobba, e chi ruba fa la robba.

7

Chi lavora guadagna la vita; chi non lavora, la ruba.

8

Chi lavora la terra colle vacche, va al mulino colla pulledra (o colle somare).

9

Chi lavora lustra, e chi non lavora mostra.

10

Chi lavora non pecca.

11

Chi lavora si rimpannuccia, chi non lavora si gratta la buccia.

12

Chi lavora, Dio gli dona.

13

Chi lavora, fa la roba a chi si sta.

14

Chi non lavora non mangia.

15

Chi per altri òra, per sé lavora.

16

Lavora come avessi a campare ognora; adora come avessi a morire allora.

17

Lavora o abborraccia, ma semina finché non diaccia.

18

Non si sa mai per chi si lavora.

19

Quando la festa viene, dimora; quando la va via, lavora.

20

Quando piove alla buon'ora, prendi i bovi, va e lavora.

LAVORANO

1

Quando le braccia lavorano assai, l'immaginazione riposa.

LAVORAR

1

Ambo lavorar, terno seguitar, quaderna e cinquinalavorar dalla sera alla mattina.

2

E' più fatica voler fare il signore senza sostanze che lavorar tutto il giorno.

LAVORARE

1

Casa per suo abitare, vigna per suo lavorare, terren quanto si può guardare.

2

Chi non ha voglia di lavorare perde l'ago e il ditale.

3

Chi non vuol lavorare, si adatti a mendicare.

4

Chi si vergogna di lavorare, abbia vergogna di mangiare.

5

Chi è lungo a mangiare, lo è anche a lavorare.

6

E' meglio indarno stare, che indarno lavorare.

7

Fare e disfare è tutt'un lavorare.

8

Il lavorare è un mezzo orare.

LAVORATO

1

Chi non ha pane lavorato, agosto diventa maggio.

2

Nel campo lavorato non crescono le ortiche.

LAVORATORE

1

A cattivo lavoratore ogni zappadolore.

2

A lavoratore trascurato, i sorci mangiano il seminato.

3

Al cattivo lavoratore or gli casca la zappa ora il marrone.

4

Il buon lavoratore rompe il cattivo annuale.

5

Lavoratore buono, d'un podere ne fa due; cattivo ne fa un mezzo.

6

Per il cattivo lavoratore ogni ascia è senza filo.

7

Tre cose vuole il campo: buon lavoratore, buon seme e buon tempo.


Indice

Homolaicus - Proverbi italiani
L.R. - 2010